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mercoledì 12 ottobre 2011

Preparazione dello stucco e della cera di gommalacca --- How to do stucco and wax from shellac

La gommalacca, oltre ad essere un'eccellente vernice ecologica, può fornire un' ottimo stucco per legno (specialmente se le superfici prevedono una lucidatura a tampone) e anche una buonissima cera.
Stucco di gommalacca
Per poter usare la gommalacca in qualità di stucco si procede nel seguente modo:
fai fondere le scaglie di gommalacca a "bagno-maria", verso la fine del processo puoi passare a fuoco diretto, poco intenso.
Stai attento, devi fondere la gommalacca, non bruciarla.
Se ti occorre uno stucco duro puoi aggiungere, quando la gommalacca è in fusione, resine tipo Danmar e Colofonia.
Per ottenere uno stucco plastico, invece, aggiungi un pò di cera.
Puoi colorare la gommalacca in fusione con polveri per ottenere uno stucco per legni dipinti.
Una volta che la massa è completamente fusa, non bruciata, la si cola:
 - in appositi stampi a forma  cilindrica o di sbarrette rettangolari;
- su di un piano di marmo bagnato e con le mani, durante il raffreddamento della massa, si formano le suddette sbarrette o bastoncini cilindrici.
Una volta solidificato lo stucco è pronto all'uso o allo stipaggio.

Per usarlo basta scaldare il bastoncino su una fiamma di candela, o accendino, e si lasciano cadere le gocce della gomma fusa nella zona da riempire, se le fessure da stuccare sono numerose o fonde ti conviene sciogliere lo stucco direttamente in un cucchiaino e, dal cucchiaio versarlo direttamente sul legno.
Nel frattempo devi scaldare un vecchio ferro da stiro della nonna - come quello in foto o anche a carbone-, non appena la gomma è penetrata nelle fessure stira la stuccatura per comprimerla meglio nei fori e per livellarla bene.
Puoi usare anche un ferro elettrico da viaggio, ma devi stare molto più attento: mentre il "ferro antico" è più controllabile a livello termico, il ferro elettrico si scalda estremamente e quando spento si raffredda presto. 

Se hai bisogno di una superficie a specchio finisci con carta abrasiva o con un pezzo di pomice a grana finissima ben lubrificate ad olio.
In genere, per i lavori di verniciatura a tampone, la stuccatura si esegue dopo il riempimento del poro con levigatura a pomice. 

Cera di gommalacca
Puoi ottenere la cera di gommalacca microfiltrando (per tela) la stessa dopo lo scioglimento delle scaglie di resina lacca.
(preparazione della gommalacca)
Raccolta e fusa -fonde a 85-90°- la materia colata ha un aspetto bruno con odore di gommalacca e fornisce patine cerose brillanti e resistenti.
Può sostituire, in meglio, la cera carnauba in qualsiasi encausto.




The shellac, as well as being an excellent eco-paint, providing a 'good stucco for wood (especially if the surfaces must finish with polishing to pad) and also a very good wax.

Stucco shellac

In order to use the shellac as a stucco, proceed as follows:

melt shellac flakes to "bain-marie", towards the end of the process can switch to direct fire, not very intense.

Be careful, you have to melt the shellac, not to burn.

If you need a hard putty can add, when the shellac is hot, resin type Danmar and Colofonia.

To obtain a more plastic stucco, however, add a bit of wax.

You can color the hot shellac with colored powders to obtain a stucco for painted wood.

Once the mass is completely melted, not burned, is poured:

 - In special molds to form cylindrical rods or rectangular;

- On a wet marble flat and with hands, while cooling the mass, you must form these cylindrical rods or bars.

Once solidified the stucco is ready for use or storage.

To use it, simply heat the stick on a candle flame or lighter, and let's fall the drops of melted shellac into the area to be filled, if the cracks to be filled are many you'll want to dissolve the stucco directly into a spoon and pour it directly from spoon on the wood.

In the meantime you have to warm up an old iron - like the one in the photo- or to coal-fired, as soon as the shellac has penetrated into the slots to compress it better and to fill the holes and leveling well.

You can also use an electric iron for travel, but you have to be much more careful: while the "old iron" is more controllable to thermal level, the electric iron heats up very quickly and very quickly it cools off.

If you need a mirror finish, you must work with sandpaper or a piece of pumice fine-grained, well-lubricated with oil.

Generally, for works of polishing to pad, the filling of holes and imperfections is performed after filling the pores with levigation at pumice.

Shellac wax

You can get the shellac wax, by micro-filtering of the shellac after the dissolution of the scales of resin lacquer.
(Preparation of shellac)
Collecting and merged, melts at 85-90 ° , the casting material looks brown with a smell of shellac, and provides a bright and finishing waxy resistant.

Can replace, for the better, the carnauba wax in any encaustic.


lunedì 26 settembre 2011

Verniciatura ecologica del legno: fondo per pittura - Ecological wood painting: bottom paint

Prima di dipingere su legno, per creare una patina omogenea che occluda i pori del legno e le piccole imperfezioni superficiali, occorre preparare il così detto "fondo".
Prepariamo il fondo con una mano, a pennello, di colla di guanti o Totin ( Cenni sulle colle organiche ), un etto di colla per litro d'acqua mescolata con un pò di gesso da pittore e biacca.
La miscela non deve essere vischiosa, ma consistente abbastanza da ricoprire il legno con una patina biancastra: durante l'operazione la colla, per mantenersi liquida, deve essere sempre calda.
Le fessure e le imperfezioni superficiali si stuccano con la colla suddetta: lasciata raffreddare sino allo stato gelatinoso e impastata col gesso da pittore.
Non puoi usare questo stucco per crepe vaste e fonde, tenderebbe a scrostarsi.
Se vi sono nodi che si muovono ( per dipingere sarebbe meglio non ve ne fossero
- ricorda che una tavola con molti nodi è quasi sicuramente destinata a imbarcarsi- ) bisogna farli rientrare leggermente e stuccare sia per evitare che affiorino dopo l'esecuzione del dipinto, sia per evitare secrezioni resinose che potrebbero macchiare il lavoro.
Il tempo di asciugatura del fondo dipende dal suo spessore e dalle condizioni ambientali, in genere può oscillare fra le 24 e le 48 ore: una volta asciutto, se si necessita di una superficie piana e liscia, possiamo levigare con carta vetrata fine.
Fatto ciò si dà una mano, a pennello, di latte su tutta la superficie: dopo 24 ore circa il legno è pronto per essere dipinto.

Se il legno è vecchio puliscilo prima con acqua.



Before painting on wood, to create a homogeneous coating that clogs the wood pores and small surface imperfections,  you must prepare the so-called "bottom".

We prepare the bottom with one hand, brush, glue or gloves Totin , an ounce of glue for liter of water mixed with a bit of chalk and white lead of  painter.

The mixture should not be sticky, but large enough to cover the wood with a whitish  coat: the glue during the operation, in order to remain liquid, must always be hot.

The surface cracks and imperfections are plastered with glue above: left to cool until became gel, then mix with chalk of painter.

You can not use this filler for large cracks and deep holes, would tend to crack.

If there are nodes that move (it would be better not to paint over woods with many nodes

- Points out that a table with many nodes is almost certainly destined to move-) should be  positioned back slightly to prevent from breaking the  paint after the execution of the painting, both to avoid resinous secretions which can stain the job.

The drying time of the fund depends on its thickness and environmental conditions, typically can range between 24 and 48 hours, once dry, if you need a flat, level surface, we smooth with fine sandpaper.

 Gives a hand to brush, across all the surface, of milk: about after 24 hours  the wood is ready to be painted.

If you paint on an old wood you must clean it before this preparation.

sabato 13 febbraio 2010

Oli fissi o seccativi naturali- olio di lino e olio di noce

Olio di lino
Per chiarificarlo si prendono 4 parti di olio e si mettono in un fiasco dove abbiamo precedentemente versato due parti d'acqua calda e 1,5 parti di carbone in polvere. Mescoliamo accuratamente la miscela più volte, dopo 24/48 ore decantiamo l'olio che galleggia sulla composto e filtriamo con carta filtro.
L'olio di lino si può schiarire anche con la calce viva: mettete in un fiasco 1 litro d'olio con 1/4 di calce viva, mescolando intensamente varie volte; l'olio così trattato si schiarisce in pochi giorni e non si addensa.
Modi di rendere seccativo l'olio di lino:
A- in un vaso contenente dell'olio si aggiunge 1/8 di litargirio in polvere finissima ponendolo su di un fuoco moderato e mescolando spesso con una spatola. Nel momento in cui l'ebollizione sviluppa molta schiuma, togliete il contenitore dal fuoco. Quando la schiuma sarà scomparsa lasciate riposare l'olio. Se l'olio è sufficientemente seccativo la parte di litargirio non combinata creerà, dopo alcune ore, una pellicola sulla superficie dell'olio.
B- Per ottenere un olio di lino seccativo e quasi incolore, mescolatelo con il litargirio mediante triturazione prolungata. Otterrete una crema giallastra che si schiarisce in poco tempo. Filtratela con carta sugante.
C- mettete, in una bottiglia piena d'olio, un sacchetto di tela contenente borato di manganese ( il 3% della quantità d'olio usato), mettetela in un luogo caldo; in circa 16 giorni otterrete un olio molto seccativo.

Olio di noce
L'olio di noce si ottiene sia per compressione a freddo, olio quasi incolore, leggermente giallo.verde di odore gradevole, sia per compressione a caldo, olio molto colorato e di odore sgradevole.
Si può schiarire in diversi modi:
A-Si filtra l'olio in un imbuto con carta sugante e lo si pone in una bottiglia di vetro bianco per farlo schiarire alla luce.
B- Mettete in una bottiglia una certa quantità d'olio, un terzo di acqua e un terzo di sabbia ben lavata. La bottiglia, chiusa ed esposta alla luce solare deve essere agitata una volta al giorno sino al completo schiarimento dell'olio. Successivamente si decanta.
C- Mettete in una bottiglia 340 grammi di olio e 56 grammi di magnesia caustica o calcinata, agitando di tanto in tanto; schiarito l'olio lo si filtra con carta filtro.
D- Un altro modo per schiarire qualsiasi olio:
mettete in un fiasco 340 grammi d'olio e 85 grammi di spirito di vino ( 25°), lasciate il fiasco al sole per un mese agitandolo una volta al giorno.
Come rendere seccativo l'olio di noce:
A- Sciogliete 25 grammi di copparosa secca o calcinata in un chilo d'acqua, aggiungete 670 grammi di olio di noce e mettete sul fuoco. Quando l'acqua è evaporata per metà o due terzi, mettete la miscela rimasta in un contenitore smaltato o di vetro e lasciate riposare per alcune settimane.
B- Mettete dell'olio purificato in un fiasco di vetro a collo lungo, sospendete nel collo del fiasco, in modo che sia immerso nell'olio, un sacchetto di tela contenente 1/4, 1/5 o 1/6 ( a seconda del potere seccativo desiderato ) di biacca. Fate cuocere l'olio a bagnomaria per 16 ore: dopo 12 ore aprite il sacchetto, mescolando il tutto; lasciate riposare il composto ottenuto per 1/2 settimane alla luce solare.

N.B. L'olio di lino è più seccativo dell'olio di noce.

venerdì 12 febbraio 2010

Le vernici a olio essenziale naturale

Vernice di mastice
Dopo aver eliminato dal "mastice in lacrime" le parti estranee, lavatelo con spirito di vino a 25° e mettetelo su di un piatto di ceramica smaltata ad asciugare all'aria aperta. Una volta seccato, prendete 170 grammi di mastice e ponetelo in un matraccio che già contenga 510 grammi di essenza di trementina rettificata. La resina si fa sciogliere a bagno di sabbia ( tecnica del tutto simile alla "bagnomaria"; qui la sabbia sostituisce l'acqua ), poi si toglie il matraccio dalla sorgente di calore e si lascia raffreddare la vernice così ottenuta. Successivamente la si filtra con carta bianca sugante e si conserva in contenitori di vetro ermeticamente chiusi.

Vernice di coppale

Modo facile.
Sciogliete a secco la coppale polverizzata, quando è fluida si aggiunge essenza di trementina rettificata-bollente- per tre volte il suo peso. Questa vernice ha un elevato potere colorante che può essere smorzato immergendo nella stessa del vetro pestato; quando si è schiarita la si filtra con cotone o carta sugante.

Vernice d'ambra
Si prendono 28 grammi di ambra gialla e si mettono in un matraccio per fonderli a secco a fuoco vivo; una volta che l'ambra è fluida versatele sopra 112 grammi di essenza di trementina ( che avete preventivamente scaldato ) e tenetela sul fuoco sino a che riprenda il bollore. Fate raffreddare e poi filtrate con cotone.

Vernice per stemperare i colori
A
Mastice in lacrime............................parti 1,5
Trementina.......................................parti 3
Essenza di trementina.....................parti 10
I colori devono essere macinati a olio o all'essenza di trementina!

B
Ragia in lacrime fresca....................parti 1
Essenza di trementina....................parti 1,5/2,25
Fondete la ragia in un contenitore di rame o di ferro, quando la resina, scaldandosi, diventa trasparente, ( per verificare ciò: mettete qualche goccia di sostanza su di un vetro trasparente )
si aggiunge l'essenza di trementina e si controlla la trasparenza del composto col suddetto metodo. Una volta schiarita la si filtra con uno straccio e, quando si è raffreddata si conserva in un vaso chiuso.

Vernice per macinare i colori
Ragia scelta in lacrime...........................parti 2
Mastice in lacrime..................................parti 1
Trementina di Venezia..........................parti 3
Vetro pestato..........................................parti 2
Essenza di trementina...........................parti 16
Solvere la sostanza a fuoco diretto; quando la vernice è fatta aggiungere 1 parte di olio di noce o di lino

mercoledì 10 febbraio 2010

Alcuni oli essenziali (volatili) naturali

Gli oli essenziali sono prodotti vegetali, raramente animali o minerali, liquidi o solidi. Sono quasi insolubili in acqua e vanno disciolti in alcol o etere; sono infiammabili e non vanno adoperati in presenza di fiamme o scintille, i contenitori che li ospitano vanno aperti con cautela.
- E' buona norma acquisire l'abitudine ad assumere la giusta postura durante il lavoro, anche durante l'apertura di un barattolo: non bisogna mai avvicinare il volto agli oggetti manipolati e si deve mantenere una postura corretta e bilanciata del corpo sempre. Mai " affacciarsi" con il corpo su quello che state facendo-

Essenza, olio di trementina
Si ricava dalla ripetuta distillazione delle resine di alcune conifere (pino, abete e larice); si mescola con gli oli grassi ed è il miglior solvente per le resine. La migliore si ricava dall'abete.

Olio di spigo o di lavanda
Si ottiene dalla distillazione dei fiori di spigo/lavanda in acqua, raccogliendo l'olio galleggiante sull'acqua distillata. Quello in commercio è falsificato dall'aggiunta di acquaragia.

Olio di rosmarino
Si ottiene distillando i fiori di rosmarino in essenza di trementina.

Come si filtrano gli oli e le essenze
Tutti gli oli contengono impurità da cui bisogna liberarli. Un metodo naturale è quello della filtrazione per carbone animale ( nero d'osso):
si prende un imbuto di vetro e si inserisce nel fondo un tampone di tela a trama grossa;
su questo tampone si mette circa un centimetro di sabbia grossa ( il tampone non deve lascire filtrare la sabbia!);
sulla sabbia si mette uno strato omogeneo di carbone animale di circa 2 o 3 centimetri e lo si copre con un disco di carta assorbente;
sulla carta assorbente si stende un centrimetro di sabbia grossa.
Se abbiamo costruito un buon filtro si otterranno liquidi perfettamente puri senza corpi estranei.

martedì 12 gennaio 2010

Guida all'acquisto consapevole delle vernici



Vernici e materiali di rifinitura
Vernici - Le vernici costituiscono una fonte importante di inquinamento dell’aria indoor, sia perché contengono sostanze chimiche che evaporano facilmente all’aria, sia perché rivestono anche grandi superfici. La maggior parte delle vernici convenzionali e dei prodotti di rifinitura è una fonte di emissione di composti organici volatili (VOC), tra cui formaldeide, benzene, toluene, ecc., che possono essere presenti con la funzione di solventi, diluenti ecc. o per aumentare le prestazioni del prodotto. Oltre ai VOC, le vernici possono contenere e rilasciare altre sostanze odorose, tossiche, o componenti indesiderati, quali i pesticidi e i metalli pesanti (piombo, cadmio, cromo, mercurio, arsenico e titanio ). Attualmente sono disponibili vernici e prodotti di rifinitura di alta qualità, bassa tossicità e bassa emissione di VOC, con un’ampia varietà di costi e prestazioni. Tali prodotti possono dunque ridurre i livelli di inquinamento dell’aria indoor ed i rischi per la salute sia degli operai che degli occupanti. Le vernici ad acqua e al lattice, per esempio, contengono tra il 5 e il 15% di VOC; in aggiunta, le vernici al lattice sono a basso contenuto di pesticidi (in particolare fungicidi e battericidi), spesso aggiunti invece in quelle ad acqua per prevenire la muffa. Le vernici a basso contenuto di solventi organici garantiscono una maggiore sicurezza rispetto alle vernici a base di solventi, per la minore tossicità ed infiammabilità. Sono generalmente più sicure da maneggiare e possono essere lavabili con acqua, riducendo i rischi per la salute e minimizzando la pericolosità dell’eventuale rifiuto.
Sono disponibili, inoltre, vernici naturali che non contengono derivati petrolchimici ma possono contenere VOC naturali, comunque tossici, quali l’L-limonene, la trementina, la resina del pino.
Accorgimenti
* Selezionare vernici a bassa tossicità, prive di formaldeide e a bassa emissione di VOC.
* Preferire prodotti che non contengono piombo, mercurio, cromo esavalente o cadmio; bisogna inoltre considerare che sulle pareti e su tanti altri tipi di superfici possono essere presenti verniciature che potrebbero contenerli. È necessario, quindi, far attenzione, specialmente in presenza di bambini, al distacco di materiale da tali superfici.
* Durante la verniciatura, utilizzare un impianto di ventilazione (da collocare in prossimità delle finestre) che crei un ricircolo d’aria e che ne permetta l’uscita verso l’esterno, o comunque aerare il locale tenendo porte e finestre aperte (verso l’esterno). Una regola pratica e generale per evitare l'esposizione indesiderata ai vapori della vernice e ripristinare l'aria ad un livello qualitativo soddisfacente, è che la ventilazione dovrebbe essere continuata per 2 o 3 giorni dopo la tinteggiatura.
* Programmare il lavoro durante periodi di minor occupazione del locale. Per la manutenzione si deve tenere in considerazione il fattore temperatura dell'aria secondo i suggerimenti del fornitore.
* Per la verniciatura degli interni, ricoprire con teli di plastica le superfici e gli arredi che possono assorbire i VOC. Eseguire le sequenze di applicazione in modo che le superfici verniciate asciughino prima dell’installazione di materiali assorbenti.
* Osservare con attenzione le raccomandazioni dei fornitori per la conservazione e l’eliminazione delle vernici e dei diluenti.
* Mantenere coperti i contenitori delle vernici sia durante che dopo l'uso, per impedire il rilascio di VOC.
Adesivi e sigillanti - Molti materiali utilizzati nell’edilizia come adesivi, sigillanti, malte liquide e altri elementi usati per legare i componenti strutturali, hanno una base composta da solventi e possono dunque emettere in grandi quantità composti organici volatili (compresi gli idrocarburi aromatici).
Accorgimenti
* Preferire materiali a bassa tossicità, a bassa emissione di VOC e a base di acqua.
* Richiedere all’installatore un prodotto adatto per l'applicazione, che emetta il meno possibile sostanze tossiche e VOC e usare la più piccola quantità di adesivo necessaria per ottenere le specifiche prestazioni richieste.

Fonte APAT- Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici


P.S. Nell'elenco delle sostanze tossiche presenti nelle vernici c' è una new entry, purtroppo: il cobalto...
Un potere che hai è quello di poter scegliere cosa acquistare; fare scelte consapevoli aiuta il mondo!

lunedì 11 gennaio 2010

Ricostruzione di piccole parti mancanti su superficie piana mediante resina epossidica (CFS)


Per quanto riguarda la resina epossidica da utilizzare, ognuno è libero di acquistare secondo coscienza. Io, personalmente, utilizzo il sistema epossidico strutturale 10-10 CFS (completly free solvent- senza solventi volatili) della ditta Cecchi Gustavo  specializzata in prodotti per la cantieristica navale, così non disperdo vapori mefitici nell'ambiente.

domenica 10 gennaio 2010

Il tavolo del '500- come costruire mobili senza colle



giovedì 7 gennaio 2010

Breve storia del tavolo" frattino"

4 ricette per la gommalacca da tampone

1. Gommalacca......................gr 120
Sandracca.............................gr 15
Coppale Manilla...................gr 5
Elemi...................................gr 15
Alcool 96°............................litri 1

2. Gommalacca...................gr 120
Elemi...................................gr 20
Benzoino.............................gr 15
Alcool 96°........................litri 1

3. Gommalacca........................gr 150
Danmar....................................gr 15
Sandracca................................gr 15
Alcool 96°.............................litri 1


4. Gommalacca.........................gr 100
Colofonia...................................gr 25
Mastice....................................gr 25
Alcool 96°..............................litri 1

P.S.
Stavo dimenticando l'ingrediente universale per una buona lucidatura a tampone:
OLIO DI GOMITO!

Tintura naturale del legno (parte terza)

Curcuma (terramerita)
La curcuma è una radice di una pianta rampicante originaria dell' Asia e diffusa anche nelle Americhe. Si può trovare sia in pezzi "sferici" tipo nocciole che in pezzi affusolati, irregolari e ricoperti da una patina giallognola. All'interno della curcuma si trova una sostanza colorante -la curcumina- che si può estrarre mediante alcol o etere; la curcumina si trova in commercio sotto forma di cristalli prismatici, poco solubili in acqua, dal colore giallo-arancio solubili nelle suddette sostanze.
La curcuma polverizzata in commercio è spesso mescolata con materiali di scarto e non garantisce le colorazioni e la tenuta dei cristalli di curcumina.

Scotano ( fustetto giovane)
Arbusto selvatico presente anche in Europa ed in Italia; se ne utilizzano le foglie, i rami e le radici.
Il principio colorante dello scotano è la fustina, in combinazione col tannino.

Legno rosso
Col nome di "legno rosso" si classificano alcune specie diverse di legni da tintura di alcune piante leguminose originarie del continente americano e delle indie.
Si trovano in commercio in pezzi, trucioli, segatura, oppure si possono acquistare direttamente gli estratti solidi o liquidi, solubili nell'acqua. Danno luogo ad una tinta giallo-rossa che col tempo diventa bruna.

Eliminazione di bollature su impiallacciature antiche

Naturalmente questa tecnica funziona solo in presenza di colle animali ancora presenti sotto il piallaccio!
Va inoltre ricordato che la sfregatura del tappo può risolvere il problema della bollatura ma, senz'altro può danneggiare le finiture in gommalacca, ove presenti.

venerdì 11 dicembre 2009

Tintura naturale del legno (parte seconda)









Quercitrone
Il quercitrone, come si intuisce dal nome, appartiene alla famiglia delle querce.
La sostanza colorante si trova nella corteccia (quercitrina )e si estrae mediante bollitura in acqua. Bisogna prepararla al momento altrimenti la colorazione giallo-bruna si decompone rapidamente. In commercio esiste una sostanza estratta dal quercitrone detta flavina che ha un potere colorante 16 volte superiore.

Erba guada o erba gialla
Appartenente alla famiglia delle resedacee, questa pianta è presente in tutto il continente europeo. Si trova in commercio allo stato secco e il pigmento colorante(luteolina) si trova in maggior misura nelle sommità fiorite.
Si ricava per ebollizione in acqua e si ottengono colorazioni belle e solide giallo spento. Per fissarle sul legno occorre trattarlo con mordenti d'allumina, mentre se si voglio ottenere gradazioni giallo-oliva si deve trattare il legno con un mordente di ferro.


Campeggio
E' uno dei principali legni coloranti, contiene l'ematossilina che, ossidandosi si trasforma in colorante (emateina). Per facilitare la sua ossidazione bisogna esporlo all'aria dopo averlo tritato e bagnato. La tinta si ottiene per ebollizione in acqua ed i legni più vecchi danno più colore di quelli giovani. La tinta di campeggio, con i vari mordenti metallici permette di ottenere una vasta gamma di tinte molto resistenti non brillanti.

giovedì 3 dicembre 2009

Consigli per l'acquisto di un mobile antico- parte 1

La prima stranezza che vorrei sottoporre all' attenzione e al ragionamento è questa:
è mai possibile che i pezzi antichi -dello stracitato '800, per fare un esempio- con il passare del tempo aumentano la loro presenza sul mercato anziché subire una contrazione fisiologica dovuta al fatto che non vengono più realizzati dall'800?
Questo dilemma ci porta direttamente ad una verità che non a tutti è chiara:
Non si può stabilire con CERTEZZA ASSOLUTA ( si può solo indicare un periodo temporale) - a meno che non si sia in possesso di prove inoppugnabili- l'epoca di appartenenza di un mobile o oggetto antico (in legno per la mia esperienza ) presente sul mercato.

Lo studio della storia del mobile, dell' arredamento e dell'architettura, attraverso la possibilità di identificare stili, epoche storiche e geografiche, ci aiuta a determinare un ipotetico periodo temporale di appartenenza dell' oggetto.

Lo studio delle tecniche costruttive e della loro evoluzione nei secoli, dei materiali impiegati, delle lavorazioni pre e post industriali, può convalidare o meno la nostra ipotesi temporale.

La pratica in bottega svela le differenze evincibili fra una lavorazione antica e moderna, manuale ed elettromeccanica, ti permette di identificare le patine e di capire le differenze fra un oggetto realizzato da poco ed uno più antico,.....etc...

Ma sebbene lo studio e la pratica possono sicuramente venirci in soccorso, non possiamo collocare indiscutibilmente un oggetto nel tempo, a meno che non disponiamo di sofisticatissimi e costosissimi strumenti di analisi, o che non vi siano le prove provate, marchi di fabbricazione o altro chiaro riferimento.
Anche la prova del carbonio 14 può essere aggirata semplicemente utilizzando legni dell'epoca voluta.
Va ricordato inoltre che, prendendo ad esempio l'epoca delle corporazioni delle arti e dei mestieri, è vero che stili, dimensioni, essenze e tutto il processo di creazione del mobile erano soggetti alle medesime leggi obbligatorie ( i ricchi si facevano fare mobili "fuorilegge" pagando una multa in denaro) e che quindi le misure e le tipologie dei mobili di quel periodo li rendono sicuramente databili nei decenni, ma, pensare che possiamo aver una datazione sicura del mobile è assai rischioso.
Le corporazioni delle arti e dei mestieri agivano nei centri principali (città) mentre al di fuori dei grandi centri è presente il mobile cosiddetto "salvatico/selvatico". L'arte salvatica, ovvero quella delle zone extraurbane, non solo è temporalmente sfalsata rispetto all'arte corporativa ( le mode della città ci mettono tempo ad arrivare in provincia e quindi nascono più tardi), ma presenta una netta differenza con l'arte corporativa:
---nell' arte corporativa gli esecutori sono gruppi di artigiani iperspecializzati in una o più fasi ( ma non tutte) del processo di elaborazione e creazione del mobile- ci sono i doratori, gli intarsiatori, i laccatori, gli impiallacciatori, i decoratori, i disegnatori, gli stuccatori, etc… etc...
---nell’ arte selvatica l'artigiano non ha una preparazione così approfondita settorialmente ma possiede le conoscenze per la realizzazione complessiva dell'opera.
Non essendo soggetti ai regolamenti corporativi, obbligatori in città, gli artigiani di provincia hanno continuato a costruire mobili con stili e dettami sorpassati per decine e a volte centinaia di anni.

Senza dimenticare tutta la produzione artigianale contemporanea cosiddetta “coloniale” che viene venduta come mobile antico. In Indonesia, ad esempio, durante la dominazione olandese, oltre all’estinzione della tectona grandis (il teak utilizzato per la costruzione della flotta olandese), si venne a creare un artigianato locale che sviluppò lavorazioni come l’intaglio floreale – tipico del liberty e altre forme di imitazione dei prodotti europei.
Questo artigianato produce mobili fatti a mano, con procedimenti e materiali arcaici e a basso costo; una grossa tentazione per disonesti mercanti che, anziché rivenderli per quello che sono, li spacciano per mobili antichi… tantissimi roll-top che circolano in Italia come antichi, sono invece costruiti a mano a Bali…

Il discorso potrebbe dilungarsi assai, ma la mia intenzione è solo quella di dare alcuni consigli, spero utili, da utilizzare durante l'acquisto di un mobile o di un oggetto in legno antico.
Comunque anche un mobile falso, o il cosiddetto mobile in stile, a prezzi ragionevoli può essere un affare dal punto di vista economico qualitativo.

Iniziamo, per comodità, con il dividere il mobile in tre parti:
- la rappresentanza, è la parte esterna, visibile ed esteticamente rifinita del mobile; in un comò, ad esempio, la rappresentanza è costituita dai fianchi esterni, dal piano superiore esterno, da eventuali piedi e dai frontali dei cassetti.
- La struttura, è tutta la parte non visibile, interna, non rifinita; in un comò è costituita dai fondi e dai fianchi dei cassetti,dal sistema di scorrimento dei cassetti, dal tipo di struttura portante, dalla schiena e da tutte le parti interne che possiamo vedere dopo aver estratto i cassetti.
- La ferramenta, è costituita da tutte le parti metalliche, cerniere, serrature, chiodi, viti, ….

La struttura in tutte le sue componenti ci può rivelare spesso, assai più della rappresentanza, l’autenticità o quantomeno le “anomalie” di un mobile antico.

mercoledì 2 dicembre 2009

martedì 1 dicembre 2009

Esempio di compilazione di una scheda di lavoro falegnameria


SCHEDA DI LAVORO

OGGETTO:
Realizzazione di una parete attrezzata, di una teca per una maschera in terracotta e di un pensile da bagno.

MATERIALI:
Le colle e le vernici impiegate sono materiali usati nella carpenteria navale, della ditta Cecchi Gustavo (www.cecchi.it), leader italiano nel settore. In particolare è stato usato IL SISTEMA EPOSSIDICO C-SYSTEMS1010 CFS ( COMPLETELY FREE SOLVENT) sia come collante legno-legno (con aggiunta di additivi naturali quali la polvere di castagno), sia come stucco strutturale e come fondo di verniciatura ed anche la COLLA BIANCA CASCAMITE.

MANIFATTURA:
La parete attrezzata, composta da quattro mensole a vista ed uno stipo a muro di due sportelli con apertura a libro è stata realizzata con essenze lignee di castagno (stagionatura garantita di almeno quattro anni), teak (stagionatura un anno), abete, pino e, per quanto riguarda le mensole interne, multistrato di pioppo. Le cornici del telaio sono di compensato impiallacciato castagno. La verniciatura finale è in gommalacca, il muro e le mensole interne sono trattate con vernice acrilica all’ acqua e, per le mensole, finitura trasparente satinata per esterni all' acqua. II sistema di scorrimento degli sportelli è costituito da un binario tubolare con carrello a quattro ruote.
• La teca è stata ideata sui multipli del numero 7 nelle sue misure, ma sempre con piccole sbavature decimali. Per quel che riguarda le essenze si tratta di iroko nella base e mogano nel telaio che racchiude i vetri. Nel frontone della base e stata realizzata una tarsia a rilievo raffigurante la scala della conoscenza in posizione orizzontale.
• Il pensile da bagno ha una struttura, in multistrato di pioppo lastronato all' esterno con iroko, mogano e noce nazionale e rivestito all'interno con piastrelline quadrate a mosaico in ceramica di Vietri. Gli sportelli sono in compensato impiallacciato castagno con telaio in pino, come anche in pino è il bacchetto merlato esterno.



COSTI MATERIALE

C-SYSTEMS1010 CFS : confezione da 1,1 kg .....

COLLA BIANCA CASCAMITE: confezione da 750 gr. GOMMALACCA: un kg. di scaglie di gommalacca + 6 It Alcool 96°.

SISTEMA DI PORTE:
Cerniere e binario di scorrimento «»fisher telaio a muro + fisher reggimensole + fisher mensolone+ fisher teca+ fisher mobiletto bagno »»

MISCELLANEA:
carta vetrata 100/240/320/600 »» lana d'acciaio fine»» polvere di castagno»»pennelli n° «»vetri 4mm, «»pittura acrilica bianca+ finitura all'acqua per esterni trasparente, ««reggimensole per fisher n°8, «»bostik, «»energia elettrica per flex e levigatrice e troncatrice+ spese di viaggio, »«lame cutter+ punte muro trapano+lame seghetto altern., «» viti e chiodi, »»ferramenta mobiletto bagno, «« il collante Mapei per piastrelle «« le mattonelline di Vietri, 40x40cm«»nastro gommato, «» i disegni di progettazione«»

ESSENZE:
Considerato che il castagno ad essiccazione di dodici mesi circa costa .... mc (al
netto dai trasporti e dai tagli) . E che il castagno usato ha almeno quattro anni di
essiccazione naturale il suo valore di mercato dovrebbe aggirarsi ameno attorno ai ....mc.
L' iroko impiegato ha dodici mesi di essiccazione naturale •• il mogano dei telai della teca,ha una stagionatura naturale 24 mesi ••il filetto decorativo della teca ••1'impiallacciatura di castagno, noce nazionale e iroko » il pino e l'abete dei telai è materiale di riciclo••compensate da 4mm in pioppo »»multistrato di pioppo da 18mm•• il teak ha una stagionatura di almeno 4 anni.

Costo totale dell'opera:

IN FEDE

Esempio di compilazione di una scheda di restauro mobili

SCHEDA DI RESTAURO

OGGETTO: Secretaire '900 impiallacciato in noce, radica, e mogano di fattura artigianale locale. E' presente un segreto facilmente individuabile sul piano superiore del mobile : un quadrato sulla destra in fondo; da lì si potevano infilare buste e fogli nel vano sottostante il castello interno. Al centro manca il pannello posteriore,il che farebbe presumere l'esistenza di un secondo segreto andato perduto.

CONDIZIONI DEL MANUFATTO:
Presenza di tarli e muffe.
I cassetti sono scollati nelle loro parti costituenti.
II piede anteriore destro manca di una parte lateralmente. Gli sportelli non si chiudono regolarmente. Alcuni piallacci sono scollati. Le patine sono ingiallite e opacizzate dal tempo, dall'umidità e dal sole.

MODALITA' DI INTERVENTO:
Sverniciatura chimico-meccanica.
Trattamento antitarlo a base di permetrina.
Incollaggio tramite colla di coniglio dei piallacci.
Integrazione lignea della parte mancante nel piede anteriore destro.
Stuccatura a pangesso ( gesso di Bologna) e pomice.
Incollaggio cassetti e sostituzione delle guide.
Regolazione sportelli.
Tinteggiatura piano superiore.
Lucidatura maniglie e ferramenta.
Lucidatura a tampone effetto "matto".
Finitura a cera.

II restauro è stato eseguito secondo i criteri della "Carta del Restauro 1987".


INFEDE

martedì 24 novembre 2009

Tintura naturale del legno ( parte prima)

Esistono molti modi per tingere il legno con prodotti organici naturali, evitando il ricorso a sostanze chimiche tossiche ed inquinanti.In questa prima parte esporremo alcuni metodi per tingere i legni chiari.
Se vogliamo ottenere una tintura ambrata del legno chiaro ( gradazioni lievi del colore ) possiamo ricorrere ad una tintura preparata con semplice caffè ristretto o tè nero, da applicare, a caldo, con pennello o spugna, in più mani, sino al raggiungimento dell' effetto desiderato.
Anche lo zafferano e la cicoria mediante infusione a caldo nell'acqua sono dei validi coloranti.
Se invece desideriamo una tinta più forte ( gradazioni di colore del legno di noce in particolare ), possiamo realizzare una tinta con le foglie o il mallo di noce -la parte verde che circonda le noci immature-. Il mallo è assai più prestante delle foglie di noce.
Si procede nel seguente modo:
- bollite nell'acqua foglie fresche di noci, noci immature o meglio mallo verde di noce sino a quando il composto assume una consistenza oleosa,
- filtrate il composto e diluitelo con uguale quantità di alcool a 96°,
- dopo alcuni giorni la tinta si intorbidisce e deve essere nuovamente filtrata;
tale tintura si può conservare a lungo in un vaso ermetico e viene usata per realizzare tinture di legni chiari nelle sfumature del color noce.
Esistono poi in commercio (ma è possibile prepararli da sè facilmente) vari tipi di legno e cortecce da tinta ed altri coloranti organici naturali come il quercitone, l'oricello, il campeggio, l'erba guada,la curcuma, l'indaco, lo scotano, il legno giallo e quello rosso, l'oriana, l'ancusa, la robbia, il ginestro, il melograno, etc...,di cui tratteremo in un successivo post.
N.B. Le tinture organiche naturali sono più resistenti e meno alterabili dalla luce di quelle chimiche.

sabato 21 novembre 2009

Tempere a base organica

Tempera d'uovo
si può realizzare sia col rosso che col bianco dell'uovo o con entrambi;in antichità si aggiungevano cime di ramo di fico, battendo bene il composto.
La tempera all'albume si prepara montandolo sino ad ottenere una schiuma leggerissima, che, lasciata riposare depositerà la tempera.

La tempera d'uovo a secco si prepara così: si rompono alcune uova separando il tuorlo dall'albume, poi si sbattono con uguale quantità di gomma arabica (in soluzione acquosa satura e priva di sedimenti estranei). Si versa poi tale composto in strati sottili su di un piatto di porcellana coperto poi per evitare la polvere. Dopo una essiccazione mediante esposizione ai raggi solari, si raschia e si raccoglie il tutto in vasi di vetro sigillati con sughero. Questa tempera si conserva per mesi, quando la si deve usare basta intenerirla con acqua prima di mescolarla ai colori in polvere; non usare troppo colore altrimenti la tempera screpola.

Tempera di latte
Si realizza con latte spannato, 1 chilo e 18 grammi, e 226 grammi di acqua di calce viva con un pò di calce ancora in soluzione.

Tempera di caseina
Si ottiene dal latte di mucca spannato: lo si lascia riposare a temperatura ambiente in un vaso chiuso o aperto per separare il siero dalla massa molle.Se si desiderano accelerare i tempi di coagulo basta versare nel latte un pò di aceto bianco o alcune gocce di limone. Una volta ottenuto il caglio, si getta via il siero, lo si converte in tempera(da mescolare ai colori) aggiungendovi un poco di carbonato di potassa o soda.
Per preparare la caseina a secco si prende il caglio e si spreme in uno straccio per far fuoriuscire tutto il siero. Una volta spremuto a dovere si sbriciolerà come molliche di pane e si farà seccare. La caseina secca non si scioglie nell'acqua e per prepararla occorre scioglierla con un pò di ammoniaca o magnesia ( dopo averla intenerita in acqua calda).

lunedì 16 novembre 2009

Cenni sulle colle organiche

Colla forte
Nella preparazione della colla forte vengono utilizzati tutti i tessuti
muscolosi delle membrane, delle pelli, delle aponeurosi, dei tendini,
delle cartilagini e delle ossa animali. La colla migliore si ottiene dai piedi
di bue e montone freschi coi tendini, dai ritagli di pergamena, dalle pelli
d'asino, dai ritagli di pelle avanzi di conceria e dalle orecchie di montone e di vitello.
Tutte queste materie unite insieme, tranne i ritagli di pergamena, si fanno
macerare per quindici o venti giorni nel latte di calce, per disciogliere il sangue e le parti molli e per preparare la massa gelatinosa a sciogliersi più facilmente.
Poi si fanno bollire in acqua fluviale o piovana dentro ad una caldaia a doppio fondo,si estrae la gelatina che, una volta separata daalle materie impure e addensata sul fuoco, viene colata negli stampi. Quando si è rappresa si stacca, si taglia in piastrelle e si fa essiccare a temperatura media.

Come si scioglie la colla
Si rompe in pezzi la colla e la si pone a bagnomaria coprendola d'acqua e
lasciandola così per cinque o sei ore. Poi si porta ad ebollizione l'acqua a bagnomaria, mescolando la colla per farla sciogliere al meglio.


Colla di pesce
Una buona colla di pesce si prepara con la vescica natatoria di alcuni storioni.
La colla ha un aspetto gelatinoso e si trova in commercio sotto differenti forme.
Si scioglie nell'acqua a bagnomaria come sopra detto.

Colla di guanti
Si mettono in ammollo nell'acqua per qualche giorno circa 45 grammi di ritagli di guanti ( o altra pelle conciata), facendoli poi bollire in un litro d'acqua fino a che la massa non sia ridotta ad una sesta parte; poi la si raccoglie in un vaso di vetro.
Per essere forte abbastanza, la colla deve resistere al tatto.

Colla di pergamena o cartapecora e pelle di montone
Si fanno bollire i ritagli, ben lavati, con tanta acqua piovana o distillata,
l'acqua deve essere 12 volte il peso dei ritagli, fino a che sia ridotta della metà.
Giunta ad un buon grado di consistenza si filtra con una tela e si lascia raffreddare.

Colla di farina o di amido
Viene fatta con farina di cereali, quella di frumento è la migliore ma alcuni
preferiscono quella di segale che secca più adagio.
Si scioglie la farina, o l'amido, con pochissima acqua fredda per stemperarla,
quando non forma più grumi, si mette sul fuoco, girandola sempre. Ritiratela dopo qualche bollitura.
Oppure, prima di metterla sul fuoco, si aggiunge gradualmente acqua bollente, sino a che assuma l'aspetto di latte chiaro; in tal modo in minor tempo avverrà la bollitura evitando addensamenti e bruciature della colla.

Colla alla caseina
la caseina si trova in commercio o può essere preparata in casa seguendo la procedura illustrata nel post sulle basi organiche per colori a tempera.
Una volta ottenuta la caseina si procede così:
-lasciar macerare per alcune ore 400 grammi di caseina in 2 litri d'acqua,
-aggiungere 100/150 grammi di ammoniaca e agitare sino a soluzione completa a bagnomaria,
-filtrare, aggiungere un pò di essenza di trementina e conservare in vaso ermetico,
-quando devi usare la colla mescola la soluzione ottenuta con latte di calce o di magnesia agitando (rapporto caseina latte di magnesia o di calce 2:1 ).