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giovedì 3 dicembre 2009

Consigli per l'acquisto di un mobile antico- parte 1

La prima stranezza che vorrei sottoporre all' attenzione e al ragionamento è questa:
è mai possibile che i pezzi antichi -dello stracitato '800, per fare un esempio- con il passare del tempo aumentano la loro presenza sul mercato anziché subire una contrazione fisiologica dovuta al fatto che non vengono più realizzati dall'800?
Questo dilemma ci porta direttamente ad una verità che non a tutti è chiara:
Non si può stabilire con CERTEZZA ASSOLUTA ( si può solo indicare un periodo temporale) - a meno che non si sia in possesso di prove inoppugnabili- l'epoca di appartenenza di un mobile o oggetto antico (in legno per la mia esperienza ) presente sul mercato.

Lo studio della storia del mobile, dell' arredamento e dell'architettura, attraverso la possibilità di identificare stili, epoche storiche e geografiche, ci aiuta a determinare un ipotetico periodo temporale di appartenenza dell' oggetto.

Lo studio delle tecniche costruttive e della loro evoluzione nei secoli, dei materiali impiegati, delle lavorazioni pre e post industriali, può convalidare o meno la nostra ipotesi temporale.

La pratica in bottega svela le differenze evincibili fra una lavorazione antica e moderna, manuale ed elettromeccanica, ti permette di identificare le patine e di capire le differenze fra un oggetto realizzato da poco ed uno più antico,.....etc...

Ma sebbene lo studio e la pratica possono sicuramente venirci in soccorso, non possiamo collocare indiscutibilmente un oggetto nel tempo, a meno che non disponiamo di sofisticatissimi e costosissimi strumenti di analisi, o che non vi siano le prove provate, marchi di fabbricazione o altro chiaro riferimento.
Anche la prova del carbonio 14 può essere aggirata semplicemente utilizzando legni dell'epoca voluta.
Va ricordato inoltre che, prendendo ad esempio l'epoca delle corporazioni delle arti e dei mestieri, è vero che stili, dimensioni, essenze e tutto il processo di creazione del mobile erano soggetti alle medesime leggi obbligatorie ( i ricchi si facevano fare mobili "fuorilegge" pagando una multa in denaro) e che quindi le misure e le tipologie dei mobili di quel periodo li rendono sicuramente databili nei decenni, ma, pensare che possiamo aver una datazione sicura del mobile è assai rischioso.
Le corporazioni delle arti e dei mestieri agivano nei centri principali (città) mentre al di fuori dei grandi centri è presente il mobile cosiddetto "salvatico/selvatico". L'arte salvatica, ovvero quella delle zone extraurbane, non solo è temporalmente sfalsata rispetto all'arte corporativa ( le mode della città ci mettono tempo ad arrivare in provincia e quindi nascono più tardi), ma presenta una netta differenza con l'arte corporativa:
---nell' arte corporativa gli esecutori sono gruppi di artigiani iperspecializzati in una o più fasi ( ma non tutte) del processo di elaborazione e creazione del mobile- ci sono i doratori, gli intarsiatori, i laccatori, gli impiallacciatori, i decoratori, i disegnatori, gli stuccatori, etc… etc...
---nell’ arte selvatica l'artigiano non ha una preparazione così approfondita settorialmente ma possiede le conoscenze per la realizzazione complessiva dell'opera.
Non essendo soggetti ai regolamenti corporativi, obbligatori in città, gli artigiani di provincia hanno continuato a costruire mobili con stili e dettami sorpassati per decine e a volte centinaia di anni.

Senza dimenticare tutta la produzione artigianale contemporanea cosiddetta “coloniale” che viene venduta come mobile antico. In Indonesia, ad esempio, durante la dominazione olandese, oltre all’estinzione della tectona grandis (il teak utilizzato per la costruzione della flotta olandese), si venne a creare un artigianato locale che sviluppò lavorazioni come l’intaglio floreale – tipico del liberty e altre forme di imitazione dei prodotti europei.
Questo artigianato produce mobili fatti a mano, con procedimenti e materiali arcaici e a basso costo; una grossa tentazione per disonesti mercanti che, anziché rivenderli per quello che sono, li spacciano per mobili antichi… tantissimi roll-top che circolano in Italia come antichi, sono invece costruiti a mano a Bali…

Il discorso potrebbe dilungarsi assai, ma la mia intenzione è solo quella di dare alcuni consigli, spero utili, da utilizzare durante l'acquisto di un mobile o di un oggetto in legno antico.
Comunque anche un mobile falso, o il cosiddetto mobile in stile, a prezzi ragionevoli può essere un affare dal punto di vista economico qualitativo.

Iniziamo, per comodità, con il dividere il mobile in tre parti:
- la rappresentanza, è la parte esterna, visibile ed esteticamente rifinita del mobile; in un comò, ad esempio, la rappresentanza è costituita dai fianchi esterni, dal piano superiore esterno, da eventuali piedi e dai frontali dei cassetti.
- La struttura, è tutta la parte non visibile, interna, non rifinita; in un comò è costituita dai fondi e dai fianchi dei cassetti,dal sistema di scorrimento dei cassetti, dal tipo di struttura portante, dalla schiena e da tutte le parti interne che possiamo vedere dopo aver estratto i cassetti.
- La ferramenta, è costituita da tutte le parti metalliche, cerniere, serrature, chiodi, viti, ….

La struttura in tutte le sue componenti ci può rivelare spesso, assai più della rappresentanza, l’autenticità o quantomeno le “anomalie” di un mobile antico.