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domenica 4 settembre 2011

Il fallimento della filosofia

E' purtroppo vero che,da venticinque secoli che esistono, le scienze politiche e morali non hanno fatto nulla per il benessere dell'umanità; esse sono servite solamente ad aumentare la malizia umana, in ragione del perfezionamento delle scienze riformatrici; esse non sono riuscite che a perpetuare l'indigenza e la perfidia, e a produrre gli stessi flagelli sotto forme diverse.
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Io lo ripeto: è al caso e non alle scienze politiche e morali che noi dobbiamo i nostri lenti progressi nello spirito sociale; ma ogni scoperta dovuta al caso costa secoli di tentativi burrascosi.
Il cammino delle nostre società è paragonabile a quello dell' Ai (Bradypus tridactylus), di cui ogni passo è segnato da un gemito: come lui, la civiltà si avanza con una lentezza inconcepibile, attraverso i tormenti politici; ad ogni generazione essa prova nuovi sistemi, che non servono, come i patiboli, che a macchiare di sangue i popoli che li adoperano.
Nazioni sfortunate, voi siete prossime alla grande metamorfosi che sembrava annunciarsi con un turbamento universale. E' veramente oggi che il presente è gravido dell'avvenire e l'eccesso delle sofferenze deve portare la crisi della salute.
A vedere la continuità e l'enormità delle scosse politiche, si direbbe che la natura si sforzi per scuotere un peso che l'opprime: le guerre e le rivoluzioni abbracciano incessantemente tutti i punti della terra, le tempeste appena sedate rinascono dalle loro ceneri, come le teste dell'idra si moltiplicavano cadendo sotto i colpi di Ercole, la pace non è più che una chimera, un sogno di pochi istanti, l'industria è divenuta il supplizio dei popoli da che un isola di pirati intercetta le comunicazioni, scoraggia le culture dei due continenti e trasforma le loro officine in vivai di mendicanti. L'ambizione coloniale ha fatto nascere un nuovo vulcano: l' implacabile furore dei negri cambierebbe ben presto l'America in un vasto ossario, e vendicherebbe col supplizio dei conquistatori le razze indigene, che essi hanno annientato. Lo spirito mercantile ha aperto nuove strade al delitto, ad ogni guerra esso estende le stragi ai due emisferi e porta fino al centro delle terre selvagge gli scandali della cupidigia civile; le nostre navi non percorrono il mondo intero che per associare i barbari e i selvaggi ai nostri vizi e ai nostri furori.
Si, la civiltà diventa pù terribile nell'imminenza della sua caduta; la terra non offre più che uno spaventoso caos politico...


Charles Fourier (1772-1837)