I rinforzi condizionati abbondano nelle nostre vite. Ci piace il suono del telefono che squilla o vedere una cassetta delle lettere stracolma di posta, anche se la metà delle lettere non sono divertenti o la maggior parte della nostra posta sia posta-spazzatura, perché abbiamo avuto numerose occasioni per imparare a collegare il suono di un telefono o le buste contenenti cose buone. Amiamo le musiche natalizie e odiamo l'odore dello studio dentistico. Teniamo intorno a noi - foto,piatti, trofei – non perché sono belli o utili ma perché ci ricordano di tempi quando eravamo felici o di persone che amiamo. Questi sono rinforzi condizionati.
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Siamo
tutti molto abituati al modellamento e ad essere modellati. In
maniera informale molta dell'istruzione fornita ai bambini è un
processo di modellamento. La formazione di qualsiasi abilità fisica,
dal tennis alla dattilografia, è costituito in gran parte da
modellamento. Noi stiamo altresì usando il modellamento quando
cerchiamo di cambiare il nostro comportamento -per smettere di
fumare, parlare o ad essere meno timidi, o per gestire meglio i
soldi.
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Il
nostro successo o fallimento nel modellamento di un comportamento, in
se stessi o negli altri, non
dipende dalla nostra competenza ma dalla nostra persistenza. Il
critico musicale del New
York Times Harold
Schonberg ha scritto di un direttore d'orchestra europeo che non era
davvero un buon conduttore ma che ha fatto musica favolosa provando
con la sua orchestra per un intero anno prima di ogni concerto.
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Qualsiasi
cosa che è causa di qualche tipo di risposta comportamentale viene
chiamato stimolo. Alcuni stimoli possono produrre risposte senza
alcun apprendimento o addestramento: trasaliamo ad un
forte rumore, battiamo
le palpebre ad una luce brillante, e tendiamo a vagare in cucina
quando gli odori appetitosi aleggiano verso di noi; gli animali
farebbero lo stesso. Alcuni suoni, luci, e e profumi sono chiamati
incondizionatamente, o principalmente, stimoli.
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Altri
stimoli sono appresi tramite associazione con un comportamento
rinforzato. Essi possono essere insignificanti in se stessi, ma sono
diventati segnali riconoscibili per il comportamento: le
luci del traffico ci fanno fermare e procedere, sobbalziamo
nel rispondere ad un telefono che squilla, su una strada rumorosa ci
giriamo al suono del nostro nome, e così via. Ogni giorno
rispondiamo a una moltitudine di segnali appresi. Questi
vengono chiamati stimoli, spunti, o segnali.
Impariamo
gli spunti o segnali perché il comportamento ad essi associato è
stato rinforzato nel tempo. Rispondendo ad un telefono che squilla si
fa tacere la suoneria (un rinforzo negativo) e si
ascolta
una voce umana (un rinforzo positivo, o giù di lì si spera). Il
segnale o stimolo discriminante pone le basi, o ci dà il via libera,
per
un comportamento che è stato in passato indotto col rinforzo.
Viceversa, l'assenza dello stimolo ci informa che nessun rinforzo
sarà imminente per quel particolare comportamento. Rispondi ad un
telefono che non sta squillando, e tutto quel che otterrai è un
segnale di linea.
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Nella
musica, per fare un esempio. I direttori di orchestra spesso fanno un
uso molto complesso dello stimolo controllato, e, a sua volta, un
conduttore durante le prove può imbattersi in ogni tipo possibile di
risposta errata. Egli può, ad esempio, utilizzare il segnale
“Forte,” per ricevere più volume, diciamo, senza ottenerlo,
forse perché non ha ancora stabilito chiaramente il significato del
segnale. Oppure può evitare di segnalare per ottenere maggiore
volume ed ottenere comunque un surplus sonoro. La sezione degli
ottoni dell'orchestra classica è famosa a riguardo; Richard Strauss,
in una lista satirica di regole per giovani direttori d'orchestra,
diceva, “ Non guardare mai in modo incoraggiante i suonatori di
ottoni.” il direttore d'orchestra può segnalare per un altro
comportamento - “Presto”, forse – ed invece di ottenere più
velocità musicale, ottiene più volume. I tenori solisti sembra lo
facciano spesso. Finalmente, il direttore d'orchestra può chiedere
maggior volume e invece ottiene un mucchio di errori. I cori
amatoriali lo fanno.
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Il
controllo dello stimolo è vitale anche in campo militare.
L'addestramento di reclute in esercitazioni di prim'ordine, un
laborioso e lungo affare, può sembrare tanto difficile
quanto privo di significato per le reclute, ma ha una importante
funzione. Non solo si stabilisce una pronta esecuzione dei comandi di
marcia, che permette ai conduttori di muovere grandi gruppi di
persone efficientemente, ma si impara anche l'abilità di rispondere
a stimoli appresi in genere: l'obbedienza ai comandi, che dopotutto
non è un semplice stato mentale ma una capacità appresa, che
costituisce una abilità cruciale che spesso salva la vita di un
soldato. Sin da quando furono inventati gli eserciti, le
esercitazioni di prim'ordine sono state un mezzo per addestrare tale
capacità.
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Quando
vediamo alcuni esempi di comportamento stimolo-controllato eseguiti
mirabilmente – dalla pattuglia aerea acrobatica della marina, gli
Angeli Blu, ad una classe di bambini ben educati - spesso lo
elogiamo in termini di disciplina: "Sono davvero ben
disciplinati" o "Questo insegnante sa come mantenere la
disciplina." La parola disciplina però, contiene implicitamente
la punizione, che, come abbiamo visto, è del tutto inutile
nell'istituzione di uno stimolo controllato. Nel linguaggio popolare
il disciplinatore è l'allenatore, il
genitore, o l'allenatore che richiede la perfezione e punisce per
qualsiasi risultato inferiore, non quello che si avvicina alla
perfezione attraverso il miglioramento gratificante in quella
direzione. Ed è così che le
persone che si apprestano a stabilire la “disciplina” spesso
tendono a provare a ottenere il controllo dello stimolo sulle basi:
“Fa ciò che dico o altrimenti...”. da quel momento il soggetto
deve comportarsi male o disobbedire per scoprire cosa sia questo
“altrimenti”, e da
allora è troppo tardi per annullare il comportamento, questo
approccio sempre popolare non funziona molto bene.
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Reale,
elegante controllo dello stimolo; realizzato tramite l'uso del
modellamento e dei rinforzi, può produrre risultati che
interpretiamo come disciplina nel soggetto. La persona che è davvero
diventata disciplinata, però, è l'istruttore.
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I
rinforzi condizionati
diventano immensamente potenti. Ho visto i mammiferi marini lavorare
a lungo oltre al punto
di sazietà a causa dei
rinforzi condizionati, e
cavalli e cani lavorare anche più di un'ora con pochi rinforzi
primari. La gente, senza dubbio, lavora senza sosta per i soldi, che
in fin dei conti non sono altro che un rinforzo condizionato, un
gettone per le cose che si possono comprare.
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Una
volta che si è stabilito uno stimolo condizionato, accade una cosa
interessante: diventa un rinforzo. Pensa alla campanella
dell'intervallo a scuola. La campanella dell'intervallo è un segnale
che significa “sei dispensato, vai fuori a giocare” eppure è
percepito come un rinforzo – i bambini sono lieti di ascoltarla, e
se possono fare qualcosa per farla suonare più presto, la faranno.
Adesso immagina una
campanella dell'intervallo che non suona sinché la classe non è in
silenzio.
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Tranne
che nelle migliori circostanze, il nostro intero sistema scolastico
sembra essere stato messo a punto per impedire ai bambini di imparare
di proprio conto -penalizzando non solo gli studenti lenti ad
imparare, che non hanno il tempo per apprendere, ma anche gli
studenti che apprendono velocemente, che non ottengono il rinforzo
addizionale quando la rapidità di pensiero li spinge avanti. Se
capisci in un attimo ciò di cui il tuo insegnante di matematica sta
parlando, la tua ricompensa potrebbe essere quella di scrivere
annoiato per ore, anche settimane, mentre tutti gli altri apprendono
poco alla volta. Nessuna meraviglia se la vita di strada sembra più
divertente per quelli veloci così come per i lenti.
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La
società, in special modo nel sistema scolastico, è a volte
criticata per smorzare la creatività piuttosto che favorirne lo
sviluppo. Credo che, sebbene questa critica è giustificata, è
comprensibile che la società preferisca lo status quo.
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Le
persone innovative sono imprevedibili per definizione, e forse la
società può sopportare solo una certa percentuale di questi tipi.
Così, molto spesso, la creatività individuale è disincentivata a
favore di regole di gruppo. Forse il coraggio che ci vuole per
sfidare questa tendenza avvantaggia gli innovatori che ci riescono.
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tratto da: Don't Shoot The Dog di Karen Pryor
traduzione: Luca Giammarco