SUNN IL MITE NON EFFETTUA ALCUN MONITORAGGIO O ANALISI DEI DATI DEGLI UTENTI

*

giovedì 5 maggio 2011

Bologna, 'micidiali 90 e Mafia Rossa

Spazio Vitale:
Territorio necessario al libero e naturale sviluppo di un popolo.
Gli enti locali (regione,provincia e comune) che gestiscono gli spazi urbani, sembrano delle talpe in un campo di grano, cieche si muovono per fame, provocando sconquassi e carestia ovunque.
C'era una volta,
in una landa sperduta del regno di Balanzonia, una magnifica terra ricca, quasi come il paradiso terrestre; alberi magnifici, tantissimi frutti, piante meravigliose e tanti animali.
Ma un triste giorno arrivarono, non si sa bene da dove, alcuni strani figuri. Tutti imbacuccati in sfavillanti tute di alluminio, con una boccia per i pesci in testa al posto del cappello, scesero da un'astronave e piantarono sulla magnifica terra la bandiera dell'Orologio. Era una bandiera tutta macchiata di sugo e sanguinaccio, con al centro uno scarrafone gigante che fumava una salsiccia passita.
E subito questi strani salamini di domopak nominarono quattro amministratori per governare quella terra bellissima.
IL primo di loro si guardò intorno, trovò terribile la campagna e propose al secondo di costruire delle strade di pietra per non sporcarsi i piedi col fango.
IL secondo non potendo sopportare le mosche e le zanzare disse al terzo che bisognava fare dei pavimenti di pietra per tenere lontani gli animali.
Il terzo, che puntualmente metteva sempre i piedi nelle cacche degli animali, chiese al quarto di costruire dei giardinetti pubblici circondati da un mare di pietre.
IL quarto, infine, dopo averci pensato un po su esclamò:
"Questo è un ottimo terreno per coltivar pietre, faremo
sicuramente degli ottimi affari!", e tutti gli furono d'accordo.
Questi contadini, che poi contadini non erano, seminarono così la loro terra di sassi, la ricoprirono completamente di ogni tipo di pietre, dando il nome di via o strada ad ogni piantagione di minerali diversi. Ad esempio c'era via del Porfido, strada Basalto, 1#ø#, piazza Asfalto, vicolo Tufo, ecc...
Come per le piante, le colture di pietre venivano alternate a rotazione per ottenere uno sfruttamento più equilibrato del terreno.
Ogni anno, toglievano i vecchi sassi e mettevano dei
nuovi; poi mescolavano fra di loro vari minerali per ottenere gli incroci più bizzarri.
L'incrocio più riuscito fu la via S.Fanoste: anni e anni di colture minerali per ottenere un manto a scaglie di serpente, che ogni anno si arricchiva di bugne e di buche, di piani sbalzati e spigoli quasi vivi.
Fu così' che, semina pietre oggi, semina pietre domani, Balanzonia perse tutti i suoi tesori.
I quattro amministratori, finiti i soldi dei contribuenti e consumata tutta l'aria che c'era da respirare, tornarono ad indossare le bocce di vetro sino alla fine dei loro giorni e si narra che, i lorofantasmi, ancora vagano su quel campo in attesa di quei frutti che non sono mai giunti.