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venerdì 25 marzo 2011

Difese naturali da emergenza radioattiva o da radioattività permanente 2

Difesa antiradioattiva del sistema linfatico e delle ghiandole

Il sistema linfatico è costituito da una rete di canali nei quali sono inserite delle linfoghiandole (nodi linfatici) funzionanti come filtri. Le linfoghiandole trattengono o distruggono parzialmente virus, batteri, impurità, etc.., ma producono anche cellule speciali, chiamate immunocompetenti, perché capaci di riconoscere tutto ciò che danneggia l'organismo e di impedirne la penetrazione nel sistema circolatorio generale.
La linfa è un liquido che si forma per trasudazione dei capillari sanguigni e che provvede a nutrire le cellule e a raccogliere le loro sostanze di rifiuto come ad accogliere le sostanze digerite e ad immetterle nel sangue.
Le ghiandole più importanti esposte ai danni radioattivi sono: fegato, cistifellea, pancreas, milza, reni, polmoni, ghiandole digestive, tiroide, timo, surrenali, ipofisi, ghiandole sessuali.
Il benessere generale dell'organismo dipende sostanzialmente dal sistema linfatico e dalle ghiandole.
Le radiazioni beta e gamma seccano, ustionano o invecchiano precocemente i tessuti colpiti. Alcuni radionuclidi si depositano nelle ghiandole: lo Jodio-131 nella tiroide, nel fegato e nelle ghiandole sessuali, il Cobalto-60 nel pancreas, il Cromo-51 nei reni e nella tiroide, il Plutonio 239 nei polmoni, il Potassio-40 negli organi sessuali e, se i radionuclidi non vengono rimossi al più presto, operano una distruzione radicale delle cellule locali, perché riescono ad aprire la molecola del DNA e a infiltrarvisi insieme ad altre sostanze d'appoggio.

La difesa del sistema linfatico e delle ghiandole

Per tale difesa si deve limitare l'ingestione di alimenti radionuclidizzati mediante la predecontaminazione del latte, della frutta e verdura e delle carni, la protezione delle mani e dei piedi con la polvere di argilla al borotalco e l'intero corpo con frequenti docce o bagni ai saponi liquidi decontaminanti.
La difesa interna si perfezione anche integrando l'alimentazione proteica con carne secca, costituita da estratti di organi animali(tiroide, pancreas, mucosa uterina, reni, milza, etc...) usatissimi dalla naturopatia internazionale, specie tedesca, per il loro potere plastico e stimolante. L'alimentazione vegetale, invece, si integra con macerati e fermentati, che forniscono enzimi, vitamine, sali minerali e autolisati freschissimi e a pronta assimilazione con valore biologico superiore alla comune verdura fresca.
Gli enzimi, costituiti da grandi molecole proteiche, sono i portatori dei meccanismi di tutte le reazioni chimiche dell'organismo umano; essi hanno la capacità di innescare la reazione chimica richiesta in quel dato momento e in quella situazione sia ordinaria che straordinaria.
I fermentati vegetali comuni vanno dai crauti ai lieviti selezionati e fermentati con erbe officinali e con particolari complessi minerali. La loro preparazione richiede almeno un mese e viene condotta a temperature costanti.

Fermentati attivi

I fermentati antiradioattivi devono sopperire alla necessità del sistema nervoso, sanguigno, linfatico, ghiandolare, muscolare, osseo e pertanto si preparano in modo che giovino a tutti i sistemi menzionati.
Un fermentato base è questo:
100gr di chicchi di frumento
400gr di rape rosse, rapanelli, qualche carota (2/3 di rape rosse)
200gr di sedano
100gr di patate
200gr di foglie verdi (lattuga, radicchi, etc..,)
10 foglie di salvia
1 cucchiaino di radici spezzettate calamo aromatico
1 o 2 cucchiai di sale grosso
2 cucchiai di aceto di mele o succo di crauti o di siero di latte.

Il tutto si mescola con le mani per circa cinque minuti, si mette in un vaso con coperchio ermetico e si lascia fermentare per almeno quattro settimane. (Ma il tempo ottimale è di sei settimane).
L'aggiunta di estratto di propolis, echinacea, ortica dioica, achillea, tiglio, biancospino, tarassaco, equiseto conferisce al fermentato delle straordinarie proprietà cicatrizzanti, rivitalizzanti e disinquinanti.

Chicchi di frumento attivi

Si coprono i chicchi con uno spessore di acqua, che li sovrasti di almeno 4cm e che si cambia ogni giorno. Si lasciano immersi dalle 48 alle 72 ore e, infine, si risciacquano e si mangiano conditi con sale, olio [extravergine di oliva] e aceto
come una normale verdura o si addolciscono e si consumano come un dolce oppure si mescolano ai primi piatti, alle verdure o alla marmellata.
I chicchi attivi sono ricchi di vitamine, enzimi, sali minerali a pronta assimilazione e possono sostituire qualsiasi verdura. Si sopperisce alla clorofilla mancante, che è un protettore delle mucose intestinali, aggiungendo all'alimentazione quotidiana da una a 15 gocce di soluzione di clorofilla al 10%, a secondo dell'età e del fabbisogno, mescolata a un succo di frutta o di ortaggi o semplicemente a due o tre cucchiai di acqua o altro liquido.

Difesa antiradioattiva del sistema sanguigno

Il sangue è un tessuto nutritivo prevalentemente liquido, che alimenta e ossigena tutti i tessuti dell'organismo, i quali, a loro volta, gli cedono i loro rifiuti e i loro veleni affinché esso li elimini soprattutto attraverso i polmoni, il fegato e i reni.
Il primo compito del sangue è quello di mantenere le comunicazioni tra gli organi e i vari tessuti tramite gli ormoni, ricevuti direttamente dall'ipofisi, dalla tiroide, dalle surrenali e dalle altre ghiandole endocrine.
Il secondo compito del sangue è quello di inattivare sostanze pericolose, penetrate nell'organismo o attraverso la pelle e il respiro o attraverso gli alimenti e le bevande, tramite gli anticorpi, ricevuti direttamente dal sistema linfatico, dalla milza e dal midollo osseo.
Il terzo compito del sangue è quello di graduare l'equilibrio della pressione tra l'esterno e l'interno mediante variazioni respiratorie. (L'emotività spinge violentemente il sangue verso l'interno-pallore- o verso l'esterno-rossore-, con alterazioni delle comunicazioni fra gli organi e tra tessuti.)
Date le caratteristiche del sangue, la sua difesa organica coincide con la difesa del sistema linfatico, ghiandolare e osseo; inoltre, tale difesa comprende l'uso cosciente di tre delle sei respirazioni biologiche: la respirazione vegetativa, in apnea libera e in apnea geometrica. A difesa delle comunicazioni con gli organi e i tessuti è di grande aiuto la respirazione vegetativa, a tempi pari di inspirazione e espirazione e con esclusione del benché minimo trattenimento d'aria. La respirazione vegetativa si fa tre o quattro volte al giorno per la durata di 15 minuti.
Le respirazioni in apnea, invece, riducendo il numero delle inspirazioni, riducono l'entrata di radiazioni e di radionuclidi nell'organismo e di conseguenza proteggono le ghiandole endocrine, i linfonodi e di conseguenza, i livelli ormonali e quelli degli anticorpi del sangue.
La respirazione nelle due apnee si adotta più volte al giorno per una durata del più lungo possibile.
Il controllo degli stati emotivi, per evitare variazioni brusche nella velocità del sangue, con conseguenti sforzi sulle pareti delle arterie e delle vene, si fa imparando a disciplinare e a scegliere gradualmente l'intensità e la qualità dei pensieri e dei sentimenti.
Il sangue presente nelle vene, durante un emergenza radioattiva, va naturalmente difeso per circa tre mesi mediante l'assunzione ai tre pasti di una punta di cucchiaino di questa miscela salina:

cloruro di sodio: un cucchiaino
cloruro di potassio: mezzo cucchiaino
cloruro di magnesio: un cucchiaino
fosfato di calcio: un cucchiaino
fosfato di ferro: un quarto di cucchiaino

La difesa della composizione del sangue richiede gli stessi accorgimenti della difesa dell'integrità del DNA, cioè della molecola cellulare archetipa di specie.
Dagli studi di termodinamica cellulare è emerso che la catena di acido fosforico e quella dello zucchero, legate tra loro dai legami di Idrogeno delle quattro basi, rimane saldamente chiusa se i metalli alcalini Sodio e Potassio e gli alcalino-terrosi Calcio e Magnesio si fissano ai fosfati.
Se nell'organismo e nel sangue il Sodio, il Potassio, il Calcio e il Magnesio soddisfano al fabbisogno biologico, la possibilità che i raggi ustionanti beta e gamma facciano una breccia nelle molecole del DNA diminuisce e comunque la breccia non è destinata a rimanere aperta, mettendo a nudo l'intera molecola del DNA.
Lo stesso sangue viene qualitativamente e quantitativamente difeso dalla miscela e dall'integrazione alimentare di fermentati e di fermentati ai lieviti di piante officinali.

Difesa antiradioattiva del sistema nervoso

Il sistema nervoso è un insieme di organi centrali, contenuti nella scatola cranica e di organi periferici, collegati agli organi centrali, ma dislocati nell'organismo. Sia gli organi centrali sia quelli periferici ricevono impulsi dall'ambiente esterno e dal metabolismo corporeo interno, inviano all'organismo intero tutti gli stimoli, che regolano i processi vitali, uniscono e coordinano l'insieme di tali processi affinché la vita biologica e di relazione di ogni individuo scorra secondo le leggi della specie.
E' noto che le radiazioni nucleari, costituite da particelle elettriche o da fotoni, irritano e ustionano le terminazioni nervose e i nervi degli animali e degli esseri umani. Le api, per esempio, durante un'emergenza nucleare assalgono qualunque apicoltore, che si azzardi ad armeggiare intorno all'arnia oppure, è successo anche questo, hanno aggredito dei tacchini, che razzolavano a una cinquantina di metri di distanza e li hanno uccisi.
Le radiazioni innervosiscono i bambini piccoli, mentre negli adulti provocano vertigini, pesantezza di testa, mal di testa, nevralgie, intontimento, lentezza di riflessi.
La protezione viene fatta con assunzione di chicchi di frumento attivi, due volte al giorno, con estratto di grano germogliato di eleuterococco e di ginseng, mescolati assieme; la dose va da 3 a 30 gocce a seconda della gravità dei sintomi. Si completa con un cucchiaino di lecitina integrale di soia al mattino e uno alla sera, prima di coricarsi e con l'uso di opportune quantità di cloruro di magnesio.
Il sistema nervoso si rinormalizza lentamente dai traumi subiti e pertanto le sostanze protettive si assumono per almeno un anno secondo cicli di tre settimane l'uno.
[…]

-Tratto da “La Decontaminazione Radioattiva dei cibi, delle bevande, dell'organismo umano, degli animali e delle cose”
di Mercedes Deotto Salimei, editrice Saval, Bologna 1986-


P.S.: Abbiamo volutamente tralasciato le posologie specifiche dei trattamenti sovraesposti, per il semplice motivo che non siamo dei medici e che i trattamenti suddetti sono validi per organismi sani: alcune sintomatologie patologiche o anche semplici intolleranze alimentari possono trovare nocumento nell'applicazione dei principi esposti.
Lo scopo principale di questo post è farti capire che il nostro corpo è una macchina dalle straordinarie capacità, in grado di affrontare le situazioni più estreme: dentro di noi vi sono risorse per qualsivoglia evenienza, bisogna solo prendersi cura di sé. Le soluzioni ai problemi più gravi sono spesso di una semplicità sconcertante.
Vogliamo sottolineare anche la pessima abitudine dell'informazione dominante che, invece di “informare” ed assumere atteggiamenti costruttivi, innalza nell'etere i vessilli dell'incubo e della paura per terrorizzare le masse e diffondere il senso d'impotenza.
Infine, questo post è una testimonianza, ed un ringraziamento, per tutti quelli che anziché cercare di “colonizzarti l'inconscio” a fini prettamente utilitaristici, agiscono nel nome dell'amore per l' essere umano, della conoscenza e della condivisione...

Il libro è datato ma ancora valido - erano i tempi di Cernobyl- (devo ringraziare Romano e Rossella che me lo hanno regalato nei primi anni novanta in quel di Bologna); recentemente sono state riscontrate proprietà antiradioattive nella Spirulina e nella Chlorella
http://www.naturalnews.com/030030_chlorella_superfood.html

http://www.naturalnews.com/027740_spirulina_chlorella.html
Link utili (in Inglese):

http://www.gaia-health.com/articles401/000417-homeopathy-radioactivity.shtml