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mercoledì 22 settembre 2010

Il DNA analizzato in un cimitero riscrive la storia degli Afroamericani



fonte foto: Wikipedia
titolo originale:”Graveyard DNA rewrites African American history”

13:43 16 September 2010 by Shanta Barley

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  • translation: Luca Giammarco



Due dei compagni di bordo di Cristoforo Colombo furono i primi africani a mettere piede nel Nuovo Mondo.



Esaminando le analisi del DNA di ossa umane riesumate da un cimitero di La Isabela, nella Repubblica Dominicana -la prima città coloniale nelle Americhe- nuovi studi danno peso alla teoria che gli africani attraversarono l'Atlantico almeno 150 anni prima di quanto finora supposto.



Si era portati a credere che la storia degli afroamericani fosse cominciata con l'arrivo della prima nave carica di schiavi nella metà del 17° secolo, ma i nostri responsi confermano che essa è effettivamente cominciata molto tempo addietro, parallelamente alla venuta degli europei sul continente americano”, dice Hannes Schroeder, l'autore delle analisi, del Centro per la GeoGenetica presso l'Università di Copenhagen, in Danimarca.



La Isabela fu fondata nel 1494 durante il secondo viaggio di Colombo nel Nuovo Mondo. Diciassette navi sbarcarono 1700 persone – incluso contadini, operai e preti – nella parte dell' isola di Hispaniola che oggi costituisce la Repubblica Dominicana. Nel giro di due anni circa 300 persone morirono per fame e malattie e nel 1498 la città venne abbandonata.



L'anno scorso, uno dei collaboratori di Schroeder, Douglas Price, dell'Università del Wisconsin-Madison, suppose che almeno 7 dei 49 scheletri riesumati dal cimitero di La Isabela, risalente al 15° secolo, appartenessero ad una etnia africana. I rapporti isotopici di carbonio e stronzio nel loro smalto dentale, che forniscono indicazioni circa l'alimentazione di un individuo, rendevano plausibile una possibile origine africana dei sette.



Ossa parlanti
Per scoprire se effettivamente degli africani fossero fra i resti sepolti nel cimitero di La Isabela, Schroeder ha studiato l'osso della coscia e un dente premolare di ciascuno dei dieci scheletri riesumati fra il 1983 ed il 1991, compresi i sette evidenziati come africani dalle analisi di Price.


Dopo aver estratto il DNA, Schroeder ha cercato i segmenti mitocondriali di DNA che differenziano la genia africana, ed ha trovato che due degli individui analizzati presentavano segmenti di DNA molto frequenti negli abitanti della zona sub-Sahariana. Schroeder sembra aver trovato le prove che almeno due membri della ciurma di Colombo provenivano indubbiamente dall' Africa.


Tina Warinner dell'Istituto di Anatomia presso l'Università di Zurigo, Svizzera, afferma che le rigorose metodologie di Schroeder rendono difficilmente oppugnabile il risultato delle sue ricerche. Schroeder ha intenzione di analizzare un nuovo gruppo di scheletri del cimitero di La Isabela che saranno riesumati l'anno prossimo.


Le analisi del DNA non potranno mai rivelarci se gli africani sepolti presso la chiesa di La Isabela erano schiavi o uomini liberi che seguirono Colombo nella sua spedizione volontariamente, afferma Schroeder. Ma attraverso lo studio del loro DNA nucleare, egli spera di riuscire a determinare con esattezza la precisa famiglia sub-Sahariana di provenienza.


Il gruppo di ricerca ha presentato le proprie scoperte al Fourth International Symposium on Biomolecular Archaeology (quarto simposio internazionale sull' archeologia biomolecolare ), svoltosi a Copenhagen, in Danimarca la settimana scorsa.
fonte: NewScientist