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venerdì 19 ottobre 2012

Hawking, Escher e il multiverso --- Hawking's 'Escher-verse' could be theory of everything

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Stephen Hawking ha elaborato un modello descrittivo dell' universo che porterebbe a pensare che la geometria universale sia uguale alle immagini sbalorditive di M. C. Escher
L' universo potrebbe avere la stessa surreale geometria dei “mondi escheriani”; questa è la conclusione di uno studio del più famoso scienziato vivente al mondo, Stephen Hawking dell' Università di Cambridge.

La scoperta farà piacere ai fan dell'artista olandese M. C. Escher, ma la squadra di Hawking sostiene che tale studio fornisce un modo per conciliare le esigenze geometriche della teoria delle stringhe, una proto-teoria del tutto, con l'universo osservabile.

I loro calcoli si basano su una distorsione matematica sinora considerata impossibile. Se “ha le gambe”, il modello descrittivo potrebbe spiegare come l'universo emerse dal big-bang e unificare teoria gravitazionale e meccanica quantistica.

“Abbiamo una nuova via per costruire modelli della teoria delle stringhe del nostro mondo,” afferma Thomas Hertog, collega di Hawking, del “Institute for Theoretical Physics at the Catholic University of Leuven” (KUL), in Belgio.

A giudicare dalle apparenze, l'idea che le immagini di Escher possano descrivere la configurazione dell' universo sembra in contraddizione con quanto conosciuto sinora.

Le immagini in questione sono tassellazioni, disposizioni di forme ripetute, come le figure ad incastro di pipistrelli e angeli visibili nel quadro Circle Limit IV. Pur essendo piatte, queste immagini fungono da “proiezioni” di una geometria alternativa chiamata “spazio iperbolico”, allo stesso modo di come una mappa piatta del mondo rappresenta il globo terrestre. Ad esempio, sebbene i pipistrelli nella proiezione piana sembrano restringersi esponenzialmente verso i bordi, nello spazio iperbolico sono tutti della medesima grandezza. Queste distorsioni nella proiezione derivano dal fatto che lo spazio iperbolico non può essere “appiattito”. Assomiglia invece ad una curva, un paesaggio sinuoso di colline in forma di sella.

E' anche in espansione a ritmo crescente, a causa di una misteriosa entità chiamata “energia oscura”. Non sappiamo cosa sia l'energia oscura ne da dove scaturisca, ma il linguaggio matematico fornito dalla teoria della relatività generale ha modo di descrivere questa espansione accelerata. Aderendo alla costante – nota come costante cosmologica – nelle equazioni della relatività-generale l'espansione dell'universo continua all' infinito, ma solo se la costante ha segno positivo. Sinora, dicendo che viviamo in un universo in continua espansione è lo stesso che dire che il nostro universo ha una costante cosmologica positiva.

Restano, comunque, alcuni problemi in sospeso. La relatività-generale riguarda l'aspetto dell'universo ma non può descrivere il big-bang. Nè può unire la gravità, che opera su larga scala, con la meccanica quantistica, che opera su scale molto piccole.

La teoria delle stringhe, frattanto, offre un bellissimo quadro completo della storia dell'universo e connette la gravità alla meccanica quantistica – ma si adatta maggiormente ad un universo a curvatura negativa, geometria escheriana con costante cosmologica negativa.

Ciò lascia ai fisici un profondo abisso da attraversare: da una parte c'è un universo che funziona, ma manca una teoria completa, dall'altra una teoria completa che non descrive l'universo attuale.

Adesso, Hawking, Hertog e James Hartle dell' University of California, Santa Barbara, propongono un ponte. Hanno trovato un modo per produrre universi in espansione esponenziale, utilizzando una costante cosmologica negativa. Ciò significa che la teoria delle stringhe, nonostante tutto, può descrivere l'universo osservabile. La proposta nasce da un' idea che Hawking e Hartle ebbero negli anni ottanta per aggirare le lacune della relatità-generale riguardanti il cercare di rappresentare un'immagine della cosmologia quantistica.


Nella meccanica quantistica, una sola equazione, detta funzione d'onda, descrive tutti gli stati possibili in cui può trovarsi un oggetto quantistico, e assegna ad ognuno di essi una certa probabilità. Hawking e Hartle cercano una simile funzione d'onda che possa generare la probabilità di vari universi sorti dal big-bang. Essa descriverà tutti gli universi possibili che avrebbero potuto essere – compresi quelli ove il sistema solare non si è mai formato, o in cui la vita potrebbe essersi evoluta in modo diverso.

Nei trent'anni passati, Hawking e Hartle hanno forzato una costante cosmologica positiva nella loro funzione d'onda, perchè ritenuto necessario. Ma ciò significava sacrificare la precisione: semplicemente non potevano che ottenere universi rappresentanti una goffa approssimazione della realtà.

L'ago della bilancia
I teorici delle stringhe sono stati anche alle prese con universi con costante cosmologica positiva, che tendono all'instabilità. Costruire tali sistemi è un po' come cercare di bilanciare una matita sulla punta: potrebbe funzionare per un po', ma lo stato massimo di stabilità energetica della matita è quando giace piatta sul tavolo, e alla fine quindi cadrà. La versione di maggior successo della teoria delle stringhe sarebbero piuttosto a loro agio in una realtà escheriana.
“ La teoria delle stringhe con costante cosmologica negativa funziona molto meglio,” dice Hertog.

Ma l'ultimo lavoro di hawking suggerisce che questo presunto difetto potrebbe in realtà essere la cosa che salda la teoria delle stringhe alla realtà. In un documento pubblicato on-line, Hawking ed i suoi colleghi descrivono come hanno prodotto una pletora di universi da funzioni d'onda con costante cosmologica negativa, alcuni dei quali in espansione accelerata (arxiv.org/abs/1205.3807).

“Alcuni di questi universi sono in accelerazione, proprio come il nostro universo,” afferma Hertog. “ E' emerso che lo stato quantistico comprende entrambi i tipi di universi, automaticamente.” Per una determinata funzione d'onda, questi universi in espansione e accelerazione addirittura risultano essere i più probabili.

La chiave di questa intuizione è stato il riconoscere che gli universi generati dalla funzione d'onda utilizzata dal team di studiosi potrebbero evolversi assomigliando parecchio ad una particolare formulazione della teoria delle stringhe, postulata da Juan Maldacena dell' “ Institute for Advanced Study, Princeton, New Jersey nel 1997(arxiv.org/abs/hep-th/9711200).” C'era connessione matematica, una connessione molto elegante,” sostiene Hertog.

Una volta individuata questa connessione alla loro funzione d'onda, la squadra di Hawking ha deciso di provare a cucirle insieme, scrivendo una nuova funzione d'onda a costante cosmologica negativa. Ciò consente di prendere in prestito il meraviglioso quadro matematico completo dell'universo fornito dalla teoria delle stringhe per produrre universi in espansione accelerata.