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lunedì 18 luglio 2011

Il pazzo e il pendolo

Attendere sulla sabbia.
Avviene qualche battibecco.
La fine reca salute.


-All'improvviso il messaggio pirata inondò l'etere oscurando 
programmi televisivi,radiofonici ed ogni fonte di comunicazione 
elettromagnetica-

COMPAGNO(CUM-PANIS,Che mangia Lo stesso pane)/Guarda La MACCHINA/
Premi i Tasti GIUSTI/Leve Seguono Pazienti MANI/e La Macchina 
PRODURRA' DEI/DECONDIZIONATORi In Offerta SPECIALE/SOgni Di 
DOMANI:/La Macchina E' Una Fonte/...Di BENE/Potrebbe ESSERE!
-Compagni togliete gli specchi che vi occludono gli 
occhi,cominciate davvero a vivere il vostro sogno,il nostro 
sogno. Le concezioni esoteriche del Sacro Impero sono un
guazzabuglio di verità e menzogne,d'altronde sarebbe troppo 
facile separare il grano così facilmente e deliberatamente. E' 
vero che grazie all'analisi di antichi testi,delle tradizioni 
alchemiche,ermetiche tanto avversate(ma la scienza 
umana pare,oggi debba inchinarsi ad esse)arrivarono per primi 
alla scienza missilistica,alla produzione di gas e veleni,alle 
cosiddette manipolazioni. Ma la manipolazione è una vana scienza se 
non si continua il processo alchemico. La scienza di morte,  la 
nigredo  deve solversi in volo coagulandosi nella stella che 
matura incomposto.
Verità e menzogna,tutto è intriso di questa amalgama  che 
va solo plasmata.
Cosa sapete della swastika?
Un simbolo dell'eterno scorrere,sorella della sauwastika e della 
swastica celeste di tronchi rotanti degli indiani navaho. 
Esse raffigurano il moto celeste/galattico,
sono entrate ed uscite della gorgante spirale doppia:DNA cosmico 
del corpo universo. Col sangue non c'entrano un piffero.
Sembriamo proprio dei fossili,dei dinosauri erranti nella 
Teknopolis,che ci domina,ci sobissa di possibilità,come siamo 
ridicoli noi che abbiamo innanzi le porte spalancate della 
capacità di fare e invece abbiamo sviluppato enormemente la sola 
facoltà distruttiva e autolesionista,ovunque volgi gli occhi.
DISTRUZIONE,le tue sillabe reggono al sangue che l'uomo si 
toglie,si sostengono col graduale arrotondamento delle 
spigolosità vitali.,
perché tralasciare il lato creativo?
Tekniche al servizio dell'uomo,possibile che non siamo capaci di 
farci del bene?
Quanti lavoratori s'impiegherebbero nella bonifica dei deserti?
Compagni,non giocate al massacro,non conoscete il segreto della 
vostra ombra:
lei vi segue sempre,assorbe i vostri gesti,vi accompagna muta 
lungo le strade,sporcandosi col sangue versato,non puoi proprio 
controllarla, la notte vola via da te e non si sa dove va.
Date luce alle vostre ombre-

Edgar Alpo fissò il telerama domandandosi chi fosse quell'hacker 
e cosa lo spingesse a rischiare la pelle cosi avventatamente.
Il messaggio terminò, tutti i programmi tornarono alla normale 
routine.
Avvolto nell'eco di quelle parole si decise a  fare quattro passi 
sino alla Locanda dei sei ranocchi,uno dei punti notturni di 
mescita di alcolici,droghe e perditempo del quartiere che si 
trovava nel labirinto di vicoli del mercato dei rifiuti 
commestibili.


Fra gli aromi delle merci in decomposizione,il vicolo tappezzato 
di stampati non autorizzati rifletteva l'umore generale delle 
ombre notturne;uno di questi diceva pressapoco cosi:

"Economisti utilitari,
scheletri di maestri di scuola,
viaggiatori di fatti,
scettici cortesi e annoiati,
ciarlatani di tante dottrine meschine e logore,
avrete sempre con voi i poveri.
Coltivate in loro,finché c'è ancora tempo,
le supreme grazie della fantasie e degli affetti,
per abbellire le loro vite che hanno tanto bisogno di 
abbellimento;oppure,nel giorno del vostro trionfo,quando il
romanticismo sarà stato completamente strappato via dalle loro 
anime,ed essi si troveranno di fronte alla nuda esistenza,la 
realtà diverrà un lupo verace,e sarà la vostra fine."
                        


Edgar aveva bevuto a sufficienza per sprofondare nel torpore asettico;si 
agitava con un fuoco tarlato che gli rodeva nel petto; ogni tanto 
si osservava preoccupato del suo stato miserevole.
Il locale non brillava in pulizia ed igiene,anzi,l'unico brillore 
che proveniva dal suo interno erano le gocce di sudore che 
imperlavano la fronte spaziosa dell' ostessa. Una donna che ne 
pesava almeno tre: uno strano incrocio tra un mastino napoletano 
ed un canarino.
Il pavimento era ricoperto di cicche semi affogate nell'alcol
precipitato al suolo, ovunque bicchieri scassati mostravano 
i denti aguzzi alle scarpe degli avventori. L' ostessa aveva avuto 
la brillante idea di eliminare qualsiasi spigolo che potesse 
offrire un comodo appoggio alle membra,con la speranza di 
velocizzare il traffico notturno;l'unico risultato che aveva 
ottenuto era molto simile ad un metrò in ora di punta.
Data la situazione,i più,tempo permettendo,tracannavano i liquami 
della mescita all'aperto.
All'improvviso ,mentre si calava nell'umore ormai narcotico del
vino sintetico,il sapore di una lingua bagnata s'impossessò dei 
sensi di Edgar. Una donna dalle labbra arancioni gli si era 
avvinghiata alla bocca.
A quel bacio,come al solito,chiuse gli occhi. Prese a dialogare 
in quel modo muto e umido,l'adrenalina mescolata all'alcol
scosse via il torpore liberando il cervelletto dal gravoso 
peso dei pensieri del giorno,dipingendo il reale coi colori 
rallentati delle visioni che affrescano i sogni notturni.
In uno stato di trance surreale l'unica interfaccia che attivava 
energia  erano le mani di lei che lo portavano via.  
 
fine quinto episodio