-Frattale IFS-
" Titubanza e impedimento.
Propizio è rimanere perseveranti.
Propizio è costituire aiutanti."
Edgar Alpo continuava a pensare a quell'articolo appena letto
su Luna12: finalmente l'avevano capito, gli scienziati, che
dovevano piantarla con gli acceleratori di particelle. Ce ne
avevano messo di tempo a intuire che il
laboratorio non è in grado, coi suoi limiti fisici, di fornire la
chiave interpretativa dell'intero cosmo!
Ma c'era qualcosa di molto più interessante fra le righe di quel
giornale, i satelliti, che controllano il sistema di puntatura
dei missili,devono introdurre ¬ nelle loro costanti¬ dei
coefficienti di relatività;una mancanza di sincronia di tale
calcolo aveva generato la traiettoria impazzita dei missili
Stoirtað che, invece di intercettare missili nemici,esplosero su
edifici alleati nelle terre dell'Oro Nero.
Lo schermo telepanoramico stava trasmettendo i soliti bollettini
di guerra, immagini cruente viaggiavano fra i pixels dello
schermo; l'unico effetto che queste scene producevano ai più era
un misto di inerzia ed impotenza, incollate assieme dalla non
lieve soddisfazione di essere col culo saldamente inchiodato
all'interno dell' Impero,dove queste cose non succedevano.
Alpo era un osso da cani, uno di quei figli eterei dell'oscuro
millennio nato e cresciuto con la convinzione che qualcosa di più
grande del visibile scorresse e dominasse il mondo. Nuotava
controcorrente nella vita che, capovolgendo i suoi valori,
affermava la virulenta, primordiale legge di sopravvivenza:quella
del più forte. Questo suo testardo attaccamento al mito sorpassato
e obsoleto dell'esistenza di un senso nel khaos gli procurava una
vita mediocre e sommersa. Odiava i cubicoli metropolitani, così era
finito ad abitare nella periferia di Urbania; in uno di quei
fatiscenti ruderi destinati alla demolizione nei pressi
dell'astroporto. Il quartiere era semi-deserto di giorno, ma la
notte pullulava di tutti gli escrementi dei tempi moderni che
avevano un gran da fare per sopravvivere ma nessuna voglia di
lavorare; tutta gente che viveva alla giornata,di mille espedienti
e centomila inganni.
Era uno dei pochi nel quartiere ad avere un lavoro ufficiale
in una agenzia olofunebre.
-Il progresso teknologico aveva figliato in modo assai
prolifico, inondando il mercato economico con prodotti dal dubbio
valore morale, ma assai commestibili, pericolosi gingilli con cui
trastullarsi le cervella¬ che diventavano fonte di assuefazione e
dipendenza.
La primitiva televisione,quell'innocente arcano condensato di
valvole, dai tubi catodici, sino agli ultramoderni microchip, aveva
aperto la strada al mercato dell'alienazione degli esseri più
deboli. Lo schermo elettrostatico divenne così per molti una
magnetica mamma che dal suo ombelico lasciava intravedere il
mondo ad esseri sempre più implacentati nella solitudine
disperata e nell'immobilismo. Via via che il progresso delle
capacità di creazione delle immagini arrivava a quote sempre più
alte, il mercato veniva inondato da nuovi mandala
incantatori, perfetti virus dell'autismo popolare.
L'avvento delle teknologie virtuali si era diffuso
rapidamente, trovando applicazione in quasi tutti i campi dello
scibile umano. L'impero sbandierava ai quattro venti la profetica
creazione del paradiso in terra, proclamava di aver finalmente
realizzato il nirvana tascabile senza controindicazioni.
Sette religiose nacquero così ispirate al padre di tutti i
miracoli, il Data-glove; la loro dottrina asseriva che l'anima¬
abbandonato il corpo morente¬ aveva l'unica possibilità di
sopravvivere nei circuiti delle machine, attraversando il vento
elettrostatico del cyberchè e giungendo alla reincarnazione fra
le fibre siliciche di un'intelligenza artificiale.
Anche la morte, almeno al cospetto dei vivi, sembrava sconfitta da
questa nuova proliferazione di allucinogeni elettromagnetici. Così
ad esempio, chi desiderasse trattenere invita un defunto, e avesse
soldi a sufficienza per pagare un'agenzia olofunebre, poteva
trovarsi a vivere con un'immagine olografica tridimensionale del
caro estinto. Se poi era abbastanza ricco, aveva la
possibilità, tramite l'acquisto di una speciale tuta spiritica, di
avere rapporti tattili e orgasmi col proprio partner
dell'aldilà. Chi non aveva moltissimi soldi, ma un discreto conto
in banca, si accontentava di una graziosa lapide virtuale: uno
schermo tri-olo-vù dal quale i propri morti continuavano a vivere
captivi dell'elettricità.
Il mercato della realizzazione dei sogni era ciò che di più
prospero e remunerante esisteva. L'intero sistema economico
globale si sosteneva per circa la metà del suo volume di affare
sul nuovo frusciante romanticismo magnetico. Certo,non tutti
potevano permettersi un sogno®-
Non era un lavoro molto gratificante ma era pur sempre una fonte
di sostentamento. Alpo aveva cominciato la sua brillante carriera
nel settore dell'olopornofilia, con la romantica convinzione di
svolgere un compito di prevenzione e cura dei mali sociali. I più
grandi neuropatologi del secolo¬ asserivano¬ che, grazie alla
realizzazione virtuale di molte psicopatologie violente, si
potesse sconfiggere la sindrome di Caino.
e così Edgar, costruendo ologrammi per stupratori di
minori,antropofagi incalliti, sadici omicidi, skinheads inferociti,
misogini e artemidi castratrici,pensava di svolgere un compito
altamente socioterapeutico; ben presto si accorse che non era
sempre così. Certo¬ dal punto di vista della profilassi¬ un comune
e sano oloporno metteva al riparo da qualsiasi malattia
venerea,permetteva ad ogni essere pagante di incontrare il
proprio ideale complemento e a tutti i cardiolabili di non
soffrire le pene dell'amore. Volendo,nessuna donna avrebbe mai
potuto lasciare il suo uomo e viceversa,era sufficiente andare in
agenzia¬ e pagare¬ per avere sempre accanto a sé l'olotrì del più
recalcitrante degli amanti. Per quanto riguarda la speranza di
cancellare il crimine dalla faccia della Città,non tutto
funzionava sempre a dovere;c'era anche chi,nel tepore delle
pareti domestiche,violentava e squartava piccole fanciulle
dodicenni olotrì e poi tornava tranquillamente a sedersi al posto
di lavoro in banca o sugli scranni dell'ente governativo. Ma,moltissima
gente,che faceva un uso spropositato di
"sogni",finiva col confondere la realtà virtuale con quella
reale; durante un raduno di stupratori antropofagi di minorati
psichici, la partecipazione collettiva ad un
olotrì a tema era stata interrotta da una setta di fanatici
moralisti:evento sufficiente a far precipitare in strada una
folla di cannibali inferociti.
* * *
“Ubiqua?”
“ Parla pure Andro”.
“Posso farti una domanda?”
“Certo fa pure”, disse Ubiqua in conversazione elettromagnetica e afona.
“L'essere umano possedeva antiche conoscenze perdute?”
“ Osserva queste immagini che ti sto inviando, sono dei disegni
molto antichi, chiamati mandala.
Dopo averli osservati fammi una associazione di questi con una
realtà scientifico-matematica. Hai 3 secondi per rispondere”.
“Beh”, disse Andro, “ Ho trovato una fortissima associazione:
Mandala e Frattali”.
Fine terzo episodio