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martedì 28 giugno 2011

Il pazzo e il pendolo

-Frattale IFS- 
 
" Titubanza e impedimento.
   Propizio è rimanere perseveranti.
   Propizio è costituire aiutanti."
 
Edgar Alpo continuava a pensare a quell'articolo appena letto 
su  Luna12: finalmente l'avevano capito, gli scienziati, che 
dovevano piantarla con gli acceleratori di particelle. Ce ne 
avevano messo di tempo a intuire che il
laboratorio non è in grado, coi suoi limiti fisici, di fornire la 
chiave interpretativa dell'intero cosmo!
Ma c'era qualcosa di molto più interessante fra le righe di quel
giornale,  i satelliti, che controllano il sistema di puntatura 
dei missili,devono introdurre ¬ nelle loro costanti¬ dei 
coefficienti di relatività;una mancanza di sincronia di tale 
calcolo aveva generato la traiettoria impazzita dei missili 
Stoirtað che, invece di intercettare missili nemici,esplosero su 
edifici alleati nelle terre dell'Oro Nero.  

Lo schermo telepanoramico stava trasmettendo i soliti bollettini 
di guerra, immagini cruente viaggiavano fra i pixels dello 
schermo; l'unico effetto che queste scene producevano ai più era 
un misto di inerzia ed impotenza, incollate assieme dalla non
lieve soddisfazione di essere col culo saldamente inchiodato 
all'interno dell' Impero,dove queste cose non succedevano.

Alpo era un osso da cani, uno di quei figli eterei dell'oscuro 
millennio nato e cresciuto con la convinzione che qualcosa di più 
grande del visibile scorresse e dominasse il mondo. Nuotava 
controcorrente nella vita che, capovolgendo i suoi valori, 
affermava la virulenta, primordiale legge di sopravvivenza:quella 
del più forte. Questo suo testardo attaccamento al mito sorpassato 
e obsoleto dell'esistenza di un senso nel khaos gli procurava una 
vita mediocre e sommersa. Odiava i cubicoli metropolitani, così era 
finito ad abitare  nella periferia di Urbania; in uno di quei 
fatiscenti ruderi destinati alla demolizione nei pressi 
dell'astroporto. Il quartiere era semi-deserto di giorno, ma la  
notte pullulava di tutti gli escrementi dei tempi moderni che 
avevano un gran da fare per sopravvivere ma nessuna   voglia di 
lavorare; tutta gente che viveva alla giornata,di mille espedienti 
e centomila inganni. 
Era uno dei pochi nel quartiere ad avere un lavoro ufficiale 
 in una agenzia olofunebre.

-Il progresso teknologico aveva figliato in modo assai 
prolifico, inondando il mercato economico con prodotti dal dubbio 
valore morale, ma assai commestibili, pericolosi gingilli con cui 
trastullarsi le cervella¬ che diventavano fonte di assuefazione e 
dipendenza.  

La primitiva televisione,quell'innocente arcano condensato di 
valvole, dai tubi catodici, sino agli ultramoderni microchip, aveva 
aperto la strada al mercato dell'alienazione degli esseri più 
deboli. Lo schermo elettrostatico divenne così per molti una 
magnetica mamma che dal suo ombelico lasciava intravedere il
mondo ad esseri sempre più implacentati nella solitudine 
disperata e nell'immobilismo. Via via che il progresso delle 
capacità di creazione delle immagini arrivava a quote sempre più 
alte, il mercato veniva inondato da nuovi  mandala 
incantatori, perfetti virus dell'autismo popolare.
L'avvento delle teknologie virtuali si era diffuso 
rapidamente, trovando applicazione in quasi tutti i campi dello 
scibile umano. L'impero sbandierava ai quattro venti la profetica 
creazione del paradiso in terra, proclamava di aver finalmente 
realizzato il nirvana tascabile senza controindicazioni.
Sette religiose nacquero così ispirate al padre di tutti i 
miracoli, il Data-glove; la loro dottrina asseriva che l'anima¬ 
abbandonato il corpo morente¬ aveva l'unica possibilità di 
sopravvivere nei circuiti delle machine, attraversando il vento 
elettrostatico del cyberchè e giungendo alla reincarnazione fra 
le fibre siliciche di un'intelligenza artificiale.
Anche la morte, almeno al cospetto dei vivi, sembrava sconfitta da 
questa nuova proliferazione di allucinogeni elettromagnetici. Così 
ad esempio, chi desiderasse trattenere invita un defunto, e avesse 
soldi a sufficienza per pagare un'agenzia olofunebre, poteva 
trovarsi a vivere con un'immagine olografica tridimensionale del 
caro estinto. Se poi era abbastanza ricco, aveva la 
possibilità, tramite l'acquisto di una speciale tuta spiritica, di 
avere rapporti tattili e orgasmi col proprio partner 
dell'aldilà. Chi non aveva moltissimi soldi, ma  un discreto conto 
in banca, si accontentava di una graziosa lapide virtuale: uno 
schermo tri-olo-vù dal quale i propri morti continuavano a vivere 
captivi dell'elettricità.
Il mercato della realizzazione dei sogni era ciò che di più 
prospero e remunerante esisteva. L'intero sistema economico 
globale si sosteneva  per circa la metà del suo volume di affare 
sul nuovo frusciante romanticismo magnetico. Certo,non tutti 
potevano permettersi un sogno®-

Non era un lavoro molto gratificante ma era pur sempre una fonte 
di sostentamento. Alpo aveva cominciato la sua brillante carriera 
nel settore dell'olopornofilia, con la romantica convinzione di 
svolgere un compito di prevenzione e cura dei mali sociali. I più 
grandi neuropatologi del secolo¬ asserivano¬ che, grazie alla 
realizzazione virtuale di molte psicopatologie violente, si 
potesse sconfiggere la sindrome di Caino.
e così Edgar, costruendo ologrammi per stupratori di 
minori,antropofagi incalliti, sadici omicidi, skinheads inferociti,
misogini e artemidi castratrici,pensava di svolgere un compito 
altamente socioterapeutico; ben presto si accorse che non era 
sempre così. Certo¬ dal punto di vista della profilassi¬ un comune 
e sano oloporno metteva al riparo da qualsiasi malattia 
venerea,permetteva ad ogni essere pagante di incontrare il
proprio ideale complemento e a tutti i cardiolabili di non
soffrire le pene dell'amore. Volendo,nessuna donna avrebbe mai 
potuto lasciare il suo uomo e viceversa,era sufficiente andare in
agenzia¬ e pagare¬ per avere sempre accanto a sé l'olotrì del più 
recalcitrante degli amanti. Per quanto riguarda la speranza di 
cancellare il crimine dalla faccia della Città,non tutto 
funzionava sempre a dovere;c'era anche chi,nel tepore delle 
pareti domestiche,violentava e squartava piccole fanciulle 
dodicenni olotrì e poi tornava tranquillamente a sedersi al posto 
di lavoro in banca o sugli scranni dell'ente  governativo. Ma,moltissima 
gente,che faceva un uso spropositato di 
"sogni",finiva col confondere la realtà virtuale con quella 
reale; durante un raduno di stupratori antropofagi di minorati 
psichici, la partecipazione collettiva ad un
olotrì a tema era stata interrotta da una setta di fanatici 
moralisti:evento  sufficiente a far precipitare in strada una 
folla di cannibali inferociti. 

* * *


“Ubiqua?”Parla pure Andro”.Posso farti una domanda?”Certo fa pure”, disse Ubiqua in conversazione elettromagnetica e afona.L'essere umano possedeva antiche conoscenze perdute?”Osserva queste immagini che ti sto inviando, sono dei disegni 
molto antichi, chiamati mandala. 
Dopo averli osservati fammi una associazione di questi con una 
realtà scientifico-matematica. Hai 3 secondi per rispondere”.Beh”, disse Andro, “ Ho trovato una fortissima associazione: 
Mandala e Frattali”. 
 Fine terzo episodio