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venerdì 3 giugno 2011

Fukushima e la morte dell' Empirismo


C'è un aspetto inquietante, nella tristemente nota vicenda di Fukushima, che avrebbe dovuto suscitare dubbi e interrogazioni...avrebbe dovuto...

Molti segnali e lapalissiane evidenze attestano, ahimè, la scomparsa dell' “Empirismo” dalla mente dei terrestri.
L'esperienza diretta, in prima persona, non è più la fonte primaria di conoscenza alla quale si abbeverano gli esseri umani; preferiamo ormai la sbobba omogeneizzata e premasticata che ci viene propinata dalle spire elettromagnetiche e da chi, ai nostri occhi, veste il manto della “autorità”.
C'è da dire che la società odierna fa di tutto per deresponsabilizzare l'uomo nel suo cogitare e nel suo fare, rendendolo simile ai polli di allevamento cantati da Giorgio Gaber: ingozzati,immobili e assolutamente dipendenti in ogni aspetto della loro vita...macchine che parcheggiano da sole, navigatori GPS, calcolatrici automatiche..., tutte meraviglie della tecnica che hanno però il difetto di azzerare le potenzialità logico-deduttive e di interazione fisica con l'ambiente circostante che sono indispensabili corollari di un sano esercizio per la manutenzione e lo sviluppo dell'unificazione mente/corpo...
Tutta la tecnologia di consumo sembra avere questo scopo: sollevarti dal peso dell'azione fisica e del pensiero logico-deduttivo...ma se all' uomo togliamo tutto ciò, cosa rimane?

Il progresso tecnologico ci ha reso fiacchi e stupidi, siamo dei nani sulle spalle dei giganti; gli uomini antichi, così brutalmente stimolati dalla realtà nella quale vivevano, per assurdo erano molto più intelligenti e capaci di noi (non potevi di certo startene in pantofole a guardare la partita con rutto libero, a quei tempi!).

L'immagine dell'umanità odierna mi ricorda quegli afidi verdi che vengono pascolati dalle formiche sulle foglie delle piante, per estrarne il succo di cui sono ghiotte...

La scomparsa dell' empirismo sulla terra spiega fenomeni di cecità di massa riguardo a fenomeni come il signoraggio bancario e le scie chimiche, tanto per citare, altrimenti incomprensibili.

Incomprensibile è come mai il governo giapponese, conscio dell'immane disastro nazionale, non abbia diramato alcuna profilassi medica di massa per alleviare i danni alle popolazioni colpite...
tutto ciò ha un nome ben preciso: depopolazione globale, è questo il senso di “decrescita” che i governi mondiali hanno in agenda...

Non mi basta leggere che la sabbia delle spiagge è dolce; voglio che i miei piedi nudi la sentano...Ogni conoscenza che una sensazione non abbia preceduta mi è inutile.”

Andrè Gide- I nutrimenti terrestri