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giovedì 24 febbraio 2011

Didgeridoo e strumenti a fiato: respirazione circolare e diaframmatica



La respirazione circolare è una tecnica di respirazione ad espirazione continua orale con brevi inalazioni nasali.

E' la tecnica su cui si basa tutta la musica polifonica a fiato ancestrale, in ogni luogo del mondo.

Si utilizza su quasi tutti gli strumenti a fiato ed è abbastanza facile da apprendere come puoi vedere in questo video dove viene chiaramente illustrata ( dopo l'introduzione musicale):




La respirazione addominale o diaframmatica è la respirazione che "normalmente" dovrebbe appartenere al bagaglio istintivo di ognuno di noi. E' la respirazione che puoi osservare nei neonati e in tutti noi durante il sonno (tranne per chi ha il diaframma in stato di contrazione perenne...) e, come appare chiaro, si effettua attraverso la contrazione ed il rilassamento del diaframma.

L' uomo moderno sembra aver dimenticato questa respirazione ed è prevalentemente intento in una respirazione polmonare o apicale. Se il suo organismo è abbastanza sano gioverà dei benefici della respirazione addominale durante la fase del sonno.

La respirazione diaframmatica è alla base di tutte le discipline di unificazione
mente-corpo meditative, ginniche e di combattimento che derivano dagli antichi insegnamenti dei monaci Shaolin e dalle tecniche Wushu dei contadini guerrieri della Cina arcaica e in tutte le mille ramificazioni generate durante la diffusione di queste arti in oriente e nel mondo.
La respirazione addominale è pratica abituale in campi quali il training autogeno, la fisoterapia, le tecniche di autorilassamento, la preparazione al parto, alcune forme di induzione ipnotica e la sempiterna musica degli strumenti a fiato.


Sbloccare un diaframma contratto può risolvere problemi di natura varia perlopiù legati alla costante contrizione dei muscoli della fascia addominale.


La respirazione addominale avviene mediante l'espansione (inspirazione) e la contrazione (espirazione) del diaframma. Tutto il ciclo della respirazione deve avvenire senza alcuna forzatura, dolcemente.


Anticamente questa respirazione veniva chiamata "respirare dagli alluci" ed il motivo è davvero semplice:
-tutte le antiche discipline di meditazione e combattimento cercano di raggiungere l'unificazione mente-corpo, ed il controllo della sfera dinamica della realtà strettamente circostante, attraverso un lavoro su se stessi che agisce contemporaneamente sul corpo sulla mente e sull' emozione (per il fondatore della disciplina dell' AiKiDo, arte marziale ad uso esclusivamente difensivo, ad esempio, sviluppare una corretta unificazione mente-corpo e un discreto controllo della propria sfera dinamica basterebbe per non trovarsi mai nel momento sbagliato al posto sbagliato, non ci sarebbe la necessità di affrontare combattimento alcuno)-
durante gli esercizi di respirazione, la respirazione del corpo si accompagna alla respirazione della mente. Bisogna immaginare, chiudendo gli occhi, e supportare mentalmente tutto il processo di respirazione; una sorta di esercizio di respirazione consapevole, diciamo. Respirare contemporaneamente con il corpo (diaframma e polmoni) e con la mente permette di "gestire" attività respiratorie diverse da quelle che appartengono al nostro bagaglio di automatismi.
Tutto questo sino a quando le nuove pratiche di respirazione si ossideranno esse stesse in un nuovo automatismo.

Durante "la respirazione con gli alluci" (si può provare stesi su di un tatami, tappeto o sul letto, con una mano leggermente appoggiata sul diaframma - quattro dita sotto l'ombelico circa- per verificare il movimento diaframmatico) bisogna, parallelamente alla effettiva inspirazione, immaginare che l'aria entri dentro noi dagli alluci, salendo lentamente attraverso i piedi e lungo le gambe, espandendo finalmente il diaframma e, successivamente, i polmoni- L'immaginazione inversa segue la fase di "svuotamento dagli alluci", l'espirazione.


Una volta iniziato a praticare correttamente la respirazione addominale il diaframma dovrebbe cominciare a sbloccarsi, riprendendo a "respirare" in modo automatico/inconscio anche in alcune fasi di veglia.

Non staremo qui a parlare dei benefici che danno la respirazione circolare e diaframmatica: sono reperibili ormai ovunque notizie a riguardo; vogliamo invece sottolineare che il modo migliore per apprendere queste tecniche si raggiunge attraverso la pratica di un maestro di musica o di una disciplina di unificazione mente corpo capace.
Se ti vuoi cimentare in una "sorta di autodafè" non forzare mai i ritmi di respirazione, respira dolcemente, senza eccessi, naturalmente. Non badare a chi snocciola tempi e secondi esatti per le fasi di emissione e immissione, non esistono tempi esatti, non respiriamo tutti allo stesso modo, ognuno ha i suoi tempi.

Non forzare mai nessun esercizio di respirazione! E' normale che i maestri e anche i praticanti di queste discipline raggiungono livelli considerevoli, sono persone che lavorano appositamente su di sè costantemente. Se lo possono permettere, diciamo! A meno di intraprendere una scuola musicale o di unificazione mente-corpo, a meno di intraprendere un lavoro su sè, bisogna accontentarsi di prestazione più modeste.






P:S.: la disciplina più antica e ancestrale che, attraverso i millenni, ci ha tramandato, tra le altre cose, queste due respirazioni è senza dubbio quella arte o scienza sacra che dir si voglia, nota genericamente come "musica". Innumerevoli sono gli strumenti a fiato polifonici ancestrali, provenienti da ogni latitudine e cultura.

fine seconda e ultima parte