SUNN IL MITE NON EFFETTUA ALCUN MONITORAGGIO O ANALISI DEI DATI DEGLI UTENTI

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venerdì 26 novembre 2010

La Barilla il mandante dell'oscuramento di Gianni Lannes?

L'interrogazione parlamentare sull'amianto nella sede Barilla di Melfi (da www.camera.it ):
ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo una recente inchiesta condotta dal giornalista Gianni Lannes (www.italiaterranostra.it), nello stabilimento alimentare sito nei 9,58 ettari del lotto 16 di proprietà del celebre marchio Barilla a San Nicola di Melfi permane la presenza di amianto in notevoli quantità (diverse tonnellate) sotto forma di lastre;
presso lo stabilimento si è vista inoltre la presenza di camion carichi di rifiuti pericolosi;
l'impianto industriale vanta 7 linee produttive (fette biscottate, biscotti da colazione, pasticceria, snack, pani morbidi, sfoglie, merende) per 65 mila tonnellate annue di prodotto alimentare per produrre le quali sono coinvolti 500 lavoratori (di cui circa 100 stagionali);
nonostante la gravità della situazione fosse stata descritta dal sopra menzionato giornalista in un articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa l'11 ottobre 2008 e fatta oggetto dell'interrogazione 4-04073 del 14 settembre 2009 (rimasta senza risposta) l'Asl Venosa 1 non è ancora intervenuta per accertare approfonditamente il livello di inquinamento delle fibre aerodisperse nell'area;
dal canto suo la regione Basilicata non ha mai effettuato in questa zona industriale una mappatura del territorio con presenza di amianto e un monitoraggio epidemiologico del fenomeno nonostante esista un obbligo di legge sancito nel 1992 con la legge n. 257;
intanto, come documentato da un reportage fotografico di G. Lannes, l'amianto è sempre più friabile;
secondo quanto dichiarato dall'addetto stampa della Barilla: «Lo stabilimento di San Nicola di Melfi è per noi molto importante: ci sono dei prodotti che facciamo solo lì; ad esempio le nastrine. È importante perché poi magari uno pensa che le facciamo solo al nord e le vendiamo al nord. Invece le facciamo al sud e le vendiamo in tutt'Italia»;
quanto all'approvvigionamento della materia prima, sempre secondo l'ufficio stampa della Barilla: «Il grano tenero è praticamente tutto italiano; lo acquistiamo prevalentemente in Puglia e Basilicata»;
secondo Gerardo Nardiello, segretario regionale della Uila-Uil (Unione italiana lavoratori agroalimentari): «La Barilla

compra le materie prime anche in Basilicata. Si riforniscono proprio nella zona industriale di Melfi»;
a poche centinaia di metri in linea d'aria dallo stabilimento Barilla di San Nicola di Melfi, si trova il più grande inceneritore di rifiuti, l'impianto Fenice oggetto di numerose interrogazioni parlamentari in merito all'immissione di mercurio e alla mancata tempestiva comunicazione da parte degli enti di controllo regionali;
a seguito del reportage fotografico il giornalista Gianni Lannes è stato contattato il 7 settembre 2010 dal poliziotto Pennella Antonio che in sostanza gli ha chiesto di soprassedere sull'amianto fuorilegge della Barilla fino ad ottobre inoltrato: il direttore dello stabilimento gli avrebbe mostrato delle carte in base alle quali una ditta di Torino smantellerà l'amianto che uccide entro l'anno al costo di 1 milione di euro. Alla successiva richiesta del giornalista di avere le carte dal direttore dello stabilimento, il poliziotto ha risposto che non poteva pretenderle dall'amico direttore e che si doveva fidare della sua parola -:
di quali informazioni sia in possesso il Governo in merito all'amianto presente nello stabilimento Barilla di San Nicola di Melfi;
quali iniziative siano state condotte dai Ministri, ciascuno per le proprie competenze, in merito alla gravità della situazione riferita in premessa a tutela della salute e dell'ambiente in cui operano i lavoratori;
quali iniziative i Ministri, ciascuno per le proprie competenze, intendano adottare in merito alla possibile presenza di amianto presso impianti produttivi ed industriali sul territorio nazionale;
quali iniziative il Ministro dell'interno intenda adottare in merito alle pressioni esercitate da agenti di polizia per evitare la pubblicazione del reportage che conferma la sussistenza del gravissimo problema dell'amianto presso lo stabilimento Barilla di San Nicola di Melfi.
(4-08558)





La Barilla ci deve tener proprio alla sua immagine da Mulino Bianco, nonostante la sua fabbrica sia un covo di amianto e l'impegno armaiolo dei suoi amministratori....
La Riso Scotti è stata indagata perchè pur di riscuotere i contributi CIP6 ha bruciato di tutto nella sua centrale a biomasse...
Gli esempi possono andare avanti a oltranza, il succo del discorso è che l'industria alimentare pensa solo ed esclusivamente ai soldi; non alla salute dei "consumatori".

Gianni Lannes ha approntato un blog ( http://congiannilannes.blogspot.com/ ) d'emergenza.