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lunedì 30 agosto 2010

L'erba di S. Giovanni


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Iperico
Saint johns wart flowers.jpg
Classificazione scientifica
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Sottoclasse: Dilleniidae
Ordine: Theales
Famiglia: Clusiaceae o Guttiferae
Genere: Hypericum
Specie: H. perforatum
Nomenclatura binomiale
Hypericum perforatum
Nomi comuni
Iperico
Erba di San Giovanni
Pilatro
Cacciadiavoli
Millebuchi
Erba dell´olio rosso
Erba trona
St. John´s wort
Millepertuis
Klamath weed
Goatweed
Johanniskraut
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L'iperico o erba di san Giovanni o scacciadiavoli (Hypericum perforatum), è una pianta officinale del genere Hypericum con proprietà antidepressive e antivirali.

Morfologia [modifica]

È una pianta glabra, con fusto eretto percorso da due strisce longitudinali in rilievo. È ben riconoscibile anche quando non è in fioritura perché ha le foglioline che in controluce appaiono bucherellate, in realtà sono piccole vescichette oleose da cui il nome perforatum, mentre ai margini sono visibili dei punti neri, strutture ghiandolari contenenti Ipericina(da ciò il nome erba dell'olio rosso), queste strutture ghiandolari sono presenti soprattutto nei petali. Le foglie sono opposte oblunghe. I fiori giallo oro hanno 5 petali delicati. Sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura massima verso il 24 giugno (ricorrenza di San Giovanni) da cui il nome popolare.

Habitat [modifica]

Preferisce boschi radi e luminosi. Originario dell'arcipelago britannico, è oggi diffuso in tutte le regioni d'Italia e in tutto il mondo. Predilige posizioni soleggiate e asciutte come campi abbandonati ed ambienti ruderali.

Usi [modifica]

Avvertenza
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono da prescrizione né da consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.
Alcuni studi clinici randomizzati hanno dimostrato che l'iperico ha un'efficacia paragonabile ad alcuni psicofarmaci nella cura della depressione lieve e moderata [1]. A volte è utilizzato, associato ad altri prodotti, anche per il trattamento fitoterapico di alcune forme d'ansia. Il principio inizialmente ritenuto attivo era l'ipericina, ma i recenti sviluppi hanno chiarito che molte classi chimiche sono da considerarsi corresponsabili dell'attività: naftodiantroni (ipericina, pseudoipericina), floroglucinoli (iperforina), flavonoidi (amentoflavone), ed altri composti con probabili effetti di sinergia sia farmacodinamica sia farmacocinetica.
Possiede proprietà antibatteriche e antinfiammatorie e viene consigliato nel trattamento di emorroidi, ferite, piaghe.[2]

Controindicazioni [modifica]

  • Allattamento al seno (senza supervisione professionale)
  • Trattamento solarium o UV (dopo assunzione di dosaggi estremamente elevati di estratto secco titolato in ipericina o di ipericina isolata)
Non esistono rischi di fotosensibilizzazione in caso di assunzione di dosaggi normali di estratti idroalcolici di iperico, ma persone appartenenti a fototipi sensibili (pelle chiara, capelli biondi, occhi azzurri) dovrebbero fare attenzione a sottoporsi a trattamenti UV in caso di assunzione regolare.
Sono stati evidenziate interazioni con altri farmaci, metabolizzati dal sistema enzimatico microsomiale P450, in quanto la pianta è un forte induttore del CYP 3A4, enzima che metabolizza l'80% dei farmaci in commercio, alcuni tra i tanti il warfarin, gli antiepilettici e gli anticoncezionali. Inoltre essendo inibitore in particolare dei CYP-2C9 e 2C19 presenta interazioni con immunosoppressori (ciclosporina), glicosidi cardiache (digossina) in caso di dosi di iperico superiori a 1 grammo/die (peso secco), inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa HIV (nevirapina), altri inibitori della proteasi inversa HIV (indinavir), chemoterapici (irinotecan). È sconsigliato l'uso contemporaneo con SSRI, a causa delle possibili effetti di addizione e superamento della dose tossica.
Non tutti gli studi clinici hanno ottenuto risultati concordi (vedere ad esempio: Linde et al.).
Per degradare l'ipericina basta far macerare la pianta in olio ( anche di girasole o di oliva ) al sole. Si ottiene così l'Olio di iperico rosso usato topicamente come cicatrizzante, ma che ovviamente ha perso l'attività di blando antidepressivo come fitocomplesso.
In Italia una disposizione del Ministero della Salute limita la quantità di ipericina presente in prodotti erboristici a 21 microgrammi al giorno, quindi molto inferiore ai dosaggi dimostrati utili per la cura della depressione.
Tra gli usi popolari più conosciuti c'è l'Olio di iperico, un oleolita fatto macerando la pianta nell'olio di oliva al Sole per 6-7 giorni. Efficace per la cura e la pulizia delle ferite, eritemi, bruciature, piaghe purulente.

Note [modifica]

  1. ^ [1] St John's wort for depression: a systematic review.
  2. ^ "Le piante medicinali", di Roberto Michele Suozzi, Newton&Compton, Roma, 1994, pag.86

Bibliografia [modifica]

  • A Szegedi, R Kohnen, A Dienel, M Kieser. Acute treatment of moderate to severe depression with hypericum extract WS 5570 (St John's wort): randomised controlled double blind non-inferiority trial versus paroxetine. BMJ 2005;330:503

Altri progetti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]


[NOTA: L'iperico non deve essere assunto se si utilizzano farmaci quali la serotonina e gli inibitori della MAO.
NON VA ASSOLUTAMENTE USATO PRIMA DI UNA ESPOSIZIONE (anche modesta) AI RAGGI SOLARI; MAI!!! VI APPICCERESTE COME DEGLI SPIEDINI!!! ]