SUNN IL MITE NON EFFETTUA ALCUN MONITORAGGIO O ANALISI DEI DATI DEGLI UTENTI

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giovedì 21 febbraio 2013

' micidiali '90 : + , 0 , -

Cosa cerchi in giro?
Appagazione, soddisfazione
gratificazione, riconoscenza?

e perché ti guardi tanto allo specchio?
hai forse bisogno d' immagini per sentirti?

no              forse        si
+               0            -
si              forse        no 

La testa
salta da un canale all'altro
soffre la trinità
ora è qui
ora è lì
senza pace cerca l'uno nel tre

La mente è un tripode armonico
non c'é disordine
solo alternanza di forze

La contrapposizione
è solo logica concettuale

Com'è che l'uomo si ostina
a voler darsi una psiche
una giungla di parole per stato?

Che senso ha sezionare?
Separare la luce dall'ombra
il vespro dal'alba
il crepuscolo dall'aurora?

La vita è ciclica
come la luce
non sezionare
non separare

senti         senti       senti
  +             0           - 

 Muoviti!
tutto si muove
anche gli astri 
che ti sembrano mute rocce
fertilizzano il cosmo 
d'energia cinetica ed elettromagnetica
aminoacidi e quanto altro

L'uomo si sente perno fisso del tutto
cerca di comprimersi in un io volatile
mentre potrebbe essere un astro
della gravitazione universale.

E la stella cometa
è proprio l'uomo nuovo
perdente
in un mondo di dormienti?

verità         follia       menzogna
  +              0             -

Cosa importa
bisogna essere
comunque

I giudizi
son spesso
inscatolamenti di uno stato d'animo
il cervello
a volte
è solo una fabbrica automatizzata
va avanti così
senza capire


come in alto così in basso

alto      medio    basso
  +          0       - 


A proposito di triangoli:
Pitagora
insegnava solo problemini?

 

 

martedì 19 febbraio 2013

Fuga dal debito

di Robert Sheckley

Accompagnò il figlio alla porta.
- Buona giornata Billy.
Il figlio gli fece appena un cenno, si buttò la cartella sotto il braccio e uscì per andare a scuola senza rispondergli. Carrin si chiese se anche lui fosse preoccupato da qualcosa. Sperò che non fosse così. aveva già troppi pensieri lui, in famiglia.
- A più tardi amore. - Baciò la moglie che usciva per le compere. In ogni modo, pensò guardandola attraversare il giardino, lei è felice. si domandò quanto avrebbe speso al negozio della AE. il modo migliore di sbarazzarsi dei grattacapi è quello di affogarli, si disse, e andò in bagno.

La stanza da bagno era una scintillante meraviglia di plastica e alla sola vista di quello sfarzo immacolato Carrin si sentì invadere da una piacevole sensazione di benessere. Gettati i vestiti nell' Autolavastira della AE, regolò la doccia una tacco sopra a "tonificante". L'acqua a temperatura epidermica +5 scrosciò sul magro corpo bianco. Una delizia! E subito dopo un rilassante massaggio nel Servoasciugatore della AE.
Meraviglioso, pensò, mentre l'asciugatore gli stirava e impastava i muscoli filiformi. E non c'era da stupirsene. Il Servoasciugatore con rasoio incorporato della AE gli era costato trecentotredici dollari, più le tasse. Ma li valeva sino all'ultimo centesimo, concluse, mentre il rasoio balzava fuori a spolverargli dal viso la lieve peluria. Dopo tutto, che valore aveva la vita senza lussi?
Quando scivolò fuori dal Servoasciugatore la pelle gli frizzava piacevolmente. Ma non si sentiva in gran forma come avrebbe dovuto.
Aveva qualche preoccupazione nascosta? In casa certamente tutto era a posto. E le sue carte in ordine e pronte per l'esattore.
- Ho dimenticato qualcosa? - chiese ad alta voce.
- L'esattore della Avignon Electric sarà qui fra quindici minuti, - sussurrò la Servomemoria a muro.
- Lo so. C'è altro?
La Servomemoria recitò la filastrocca degli appunti registrati, una quantità di minuzie, come annaffiare il prato, far controllare l'Autogetto, comprare le cotolette per lunedì e così via. Tutte cose per cui non aveva ancora trovato tempo.
La porta annunciò: - Il signor Pathis della Avignon Electric.

Pathis era alto, d'aspetto imponente e indossava un classico completo di tweed. Gli occhi gli si increspavano agli angoli nelle sottili rughe di chi ride spesso. Un ampio sorriso gli illuminava il volto, mentre stringeva la mano di Carrin e si guardava intorno nel soggiorno affollato di macchine.
- Lei ha un bell' appartamento, signore. bellissimo! Per essere precisi, non credo di infrangere le regole della ditta se le dico che il suo è l'interno più grazioso della zona.
Carrin sentì un improvviso fremito d'orgoglio, al pensiero delle file di case tutte uguali, nel suo isolato, nel seguente e in quello appresso.
- Allora, funziona tutto regolarmente? - chiese il signor Pathis, posando la cartella su una sedia. - Tutto in ordine?
- Oh si, - affermò Carrin con entusiasmo. - Gli apparecchi della Avignon non danno mai noie.
- Sono molto contento, . disse il signor Pathis rilasciandosi sulla poltrona con un sospiro di sollievo. - Lei non ha idea degli sforzi che facciamo per soddisfare i clienti. Se un articolo non è perfetto lo riprendiamo senza far storie. il nostro unico fine è la gioia del cliente.
Il sorriso si fece più luminoso mentre apriva la cartella. 
- Ecco allora il suo conto. Lei ci deve duecentotremila dollari e ventinove centesimi, fino all'ultimo acquisto. E' giusto?
- Giusto, - rispose Carrin, confrontando mentalmente i suoi conti. - E questa è la rata.
Porse a Pathis una busta che questi controllò e mise in tasca.
- Bene. Ora, signor Carrin, lei sa che non potrà vivere abbastanza per pagarci i duecentomila dollari, no?
- Credo di no, infatti, - rispose Carrin.
Aveva solo trentanove anni e grazie ai miracoli della scienza gli restava ancora circa un secolo di vita, ma, con uno stipendio di tremila dollari l'anno, non avrebbe potuto pagare lo stesso il debito e mantenere contemporaneamente la famiglia.
Naturalmente noi non vogliamo privarla di alcun oggetto di prima necessità. Per non parlare dei sensazionali articoli che usciranno l'anno prossimo. Vedrà: non ne vorrà perdere uno!
Carrin annuì. Desiderava nuovi articoli, certamente.
- Allora, perché non facciamo l'accordo usuale? Se lei impegna i guadagni di suo figlio per i primi trent'anni di lavoro, estenderemo il suo credito senza alcuna difficoltà.
Il signor Pathis estrasse le carte dalla borsa e le spiegò sotto gli occhi di Carrin.
- Basta una firma qui, signor Carrin.
- Be', - disse Carrin, - sono ancora un pò incerto. Vorrei dare al ragazzo un inizio facile e non caricarlo di...
- Ma caro signore, - l'interruppe Pathis, - tutte queste cose sono anche di suo figlio. Vive qui, non è vero? Ha il diritto di godere i lussi, le meraviglie della scienza.
- Certo, - disse Carrin. - Solo che...
- Caro signore, oggi l'uomo medio vive come un re. Cento anni fa nemmeno l'uomo più ricco del mondo avrebbe potuto comprare ciò che ora possiede qualsiasi comune mortale. Non deve considerarlo un debito. E' un investimento. 
- E' vero, - disse Carrin senza troppa convinzione.
Pensò al figlio, al suo modellino d'astronave, alle sue mappe, alle sue carte stellari. Era giusto quel che faceva? si chiese.
- C'è qualcosa che la preoccupa? - chiese Pathis cordialmente.
- Stavo solo chiedendomi, - disse Carrin, - se impegnare i guadagni di mio figlio... Non crede che sia spingersi un pò troppo in là?
- Troppo in là? Caro signore! - Pathis esplose in una risata. - Conosce Mellon, in fondo alla strada? Non stia a ripetere che gliel'ho detto, ma ha già ipotecato gli stipendi dei nipoti per tutta la loro vita! E non è ancora arrivato alla metà degli articoli che ha in mente di acquistare! Costruiremo qualcosa apposta per lui. Soddisfare i desideri del cliente è il nostro mestiere, e lo conosciamo a fondo.
Carrin cominciava a cedere.
- E dopo la sua morte tutto apparterrà a suo figlio. Questo era vero, pensò Carrin. Il figlio avrebbe ereditato tutte le macchine meravigliose che riempivano la casa. E dopo tutto si trattava solo di trent'anni, su una vita di centocinquanta.
Firmò con uno svolazzo.
- Benissimo! - disse Pathis. - E, a proposito, ha già in casa la Servogovernante della AE?
Carrin non l'aveva ancora. Pathis spiegò che la Servogovernante era una novità, uno stupendo balzo in avanti dell' ingegneria. Controllava da sola le pulizie e la cucina, senza che il padrone dovesse alzare un dito.
- Invece di correre in giro tutto il giorno a spingere una mezza dozzina di bottoni, con la Servogovernante non ha che da spingerne uno! Una notevole conquista! Costava solo cinquecentotrentacinque dollari, che Carrin aggiunse al debito di suo figlio. Quel che è giusto è giusto, pensò accompagnando Pathis alla porta. La casa sarebbe stata di Billy, un giorno. Sua e di sua moglie. Avrebbero certo voluto tutto d'ultimo modello.
Un solo bottone, pensò. Un enorme risparmio di tempo.
Partito Pathis, Carrin si adagiò su una poltrona allungabile. Il ritorno della moglie lo svegliò. Entrò il figlio.
- Come va, figliolo?
- Bene, - rispose Billy indifferente.
- Cosa c'é? - Il ragazzo si guardò i piedi senza rispondere. - Su, vieni a raccontare i tuoi guai a papà.
Billy sedette su una cassa d'imballaggio ancora chiusa e appoggiò il mento sui pugni, guardando pensieroso il padre.
- Papà, potrei diventare Capo Riparatore, se volessi?
La domanda fece sorridere Carrin. Billy alternava regolarmente, come oggetto dei suoi desideri, la carriera di Capo Riparatore e quella di pilota spaziale. I riparatori erano una élite. il loro lavoro consisteva nel riparare le riparatrici automatiche. Una riparatrice automatica poteva riparare quasi tutto, ma non ci poteva essere una macchina che aggiustasse la macchina che riparava le macchine. questo era il compito dei Capi Riparatori.
- E' possibile, figliolo. Tutto è possibile.
- Ma è possibile per me?
- Non lo so, - rispose Carrin, con tutta la sincerità possibile.
- Be', tanto non voglio diventare Capo Riparatore, - disse il ragazzo, rendendosi conto che la risposta era negativa.
 - Voglio diventare pilota spaziale.
- Pilota spaziale, Billy? - chiese Leela entrando nella stanza. - Ma se non esistono neppure!
- Sì che ci sono, - protestò Billy. - A scuola ci hanno detto che il governo manderà degli uomini su Marte.
- Ma non ti piacerebbe, tesoro, - disse Leela. - E' un vecchio pianeta senz'aria.
- Aria ce n'è. Mi piacerebbe andarci, - insisté ostinatamente il ragazzo. - Non mi piace qui.
- Senti, Billy, alla tua età anch'io volevo andare su Marte. E volevo anche diventare Capo Riparatore.
- E allora perchè non l'hai fatto?
- Sono cresciuto. E mi sono accorto che c'erano delle cose più importanti. Prima dovetti pagare i debiti che mi aveva lasciato mio padre, poi incontrai tua madre...
...Leela fece una risatina.
- ... e desiderai una casa mia. Così sarà per te. Pagherai il debito e ti sposerai, come tutti noi.
Billy restò per un pò in silenzio. Poi scostò dalla fronte i capelli neri, lisci come quelli del padre, e s'inumidì le labbra.
- Come mai hai dei debiti?
Carrin glielo spiegò con cautela. Gli parlò di tutte le cose di cui aveva bisogno una famiglia per vivere civilmente, e del costo di quegli articoli. Gli spiegò che era una consuetudine che i figli si accollassero parte del debito dei padri, una volta in età.
Il silenzio di Billy lo infastidiva. Dopo aver lavorato come uno schiavo per anni perché quel cucciolo avesse ogni lusso!
- Sta' a sentire ragazzino, - disse seccamente, - hai studiato la storia a scuola? Bene. Allora sai com'era nel passato. Le guerre. Ti piacerebbe essere fatto a pezzettini in una guerra?
Il ragazzo non rispose.
- Ti piacerebbe romperti la schiena per otto ore al giorno a fare un lavoro che una macchina potrebbe fare al posto tuo? Ti piacerrebbe soffrire la fame, o il freddo, con la pioggia che t'inzuppa e senza un posto per dormire?
Attese una risposta, che non venne, e proseguì: - Vivi nell'epoca più fortunata che l'umanità abbia mai conosciuta. Sei circondato dalle meraviglie dell'arte e della scienza. Hai la musica più bella, i più grandi libri, qualsiasi opera d'arte sulla punta delle dita. Non hai che da spingere un bottone. - Raddolcì il tono. - Cosa stai pensando?
- Stavo pensando che potrei andare su Marte, - disse il ragazzo. - Malgrado il debito, cioè. Non credo che potrò fare a meno di pagarlo.
- No, certo.
- Potrei scappare con un razzo, però.
- Ma non lo faresti.
- No di certo, - disse il ragazzo, senza troppa convinzione.
- Resterai qui e sposerai una ragazza molto carina, - disse Leela.
- Certo, - disse Billy. - Certo. - Sorrise inaspettatamente. 
- Non dicevo mica sul serio, di andare su Marte. Era tanto per dire.
- Bravo, - disse Leela.
- Non ci pensate più, - concluse Billy, con un sorriso forzato. Si alzò e corse via.
- Sarà andato a giocare con i suoi razzi, - disse Leela. - E' così irrequieto!

domenica 17 febbraio 2013

Il medioevo prossimo venturo --- Middle Age is coming back

fonte immagine: http://1worder.com/2012/02/04/beggar-accepts-credit-cards/

venerdì 8 febbraio 2013