Una Salvazione solitaria che lasci il mondo alla sua sorte m'è quasi disgustosa. Sri Aurobindo
SUNN IL MITE NON EFFETTUA ALCUN MONITORAGGIO O ANALISI DEI DATI DEGLI UTENTI
giovedì 27 settembre 2012
'micidiali '90 : Le maschere non stanno più nella pelle
Le maschere
non stanno più nella pelle
hanno visto le stelle del presepe vivente
hanno svelato la luna che ciclicamente
si rinnova donando maree
ed il dio sole carico di flussi.
C'é
finalmente posso dirlo:
l'Etere esiste!
non stanno più nella pelle
hanno visto le stelle del presepe vivente
hanno svelato la luna che ciclicamente
si rinnova donando maree
ed il dio sole carico di flussi.
C'é
finalmente posso dirlo:
l'Etere esiste!
'micidiali '90 : Segnale orario
E' giunto il tempo dell'agglomerazione
Sorelle
Fratelli del khaso
abbiamo il khaos da plasmare
virtualità liofilizzata
pronta all'uso
E' sorta l'ora gellika dei teknokrati
makkine da guerra
autentici divoratori di cadaveri
la razza più insignificante dell' Universo
ha nelle mani
la nostra libertà
Sorelle
Fratelli del khaso
abbiamo il khaos da plasmare
virtualità liofilizzata
pronta all'uso
E' sorta l'ora gellika dei teknokrati
makkine da guerra
autentici divoratori di cadaveri
la razza più insignificante dell' Universo
ha nelle mani
la nostra libertà
martedì 25 settembre 2012
Il CAAN morde sempre lo stracciato
Riceviamo e pubblichiamo volentieri:
"
Quando si va a lottare anche contro l'illegalità,l'abusivismo e la
camorra ebbene che la squadra sia compatta il sindaco in prima linea
contro la camorra gli altri poi vengono dietro il sindaco ".Parole
AFFERMATE letteralmente dal sindaco di napoli "luigi de
magistris" il 31/10/2011.A tutt'oggi il Caan dal 31/10/2011 si è
incrementato di un abusivismo allucinante e di moltissimi lavoratori
extracomunitari che lavorano all'interno della stessa senza permesso
di soggiorno e senza alcun contratto LEGALE portandosi i soldi a casa
senza pagare le " T A S S E " Ecco la legalità e la lotta
del sindaco luigi de magistris e del presidente lorenzo diana,che
tengono fuori anche un lavoratore come Dany Luongo,e come chi
Onestamente paga tutte le " TASSE ".Mi raccomando
continuate a rivotarli nuovamente al prossimo mandato.
"
Dobbiamo arricchirla di Operatori Corretti e CANCELLARE QUALSIASI
forma di ABUSIVISMO " Questo e quello che afferma l'assessore al
bilancio riccardo realfonso.E dal 31 ottobre del 2011 ad oggi
17/09/2012 l'ABUSIVISMO riguardante il CAAN di Volla invece di
diminuire é nettamente Aumentato,in quanto un numero infinito di
lavoratori Extracomunitari,NON REGOLARI e NON DICHIARATI,ossia a
NERO,fanno ingresso nel centro stesso PORTANDOSI i SOLDI a casa senza
PAGARE le TASSE.Chi invece dovrebbe percepire lo Stipendio secondo
legge(I Lavoratori del Global service di cui il sottoscritto faceva
parte) rispettando secondo contratto le ore di lavoro assegnategli è
fuori a tutt'oggi.Mi raccomando alle prossime elezioni votiamo tutti
" LUIGI DE MAGISTRIS "
lunedì 17 settembre 2012
Algoritmi di guerra
di Isaac Asimov
Lamar Swift, Direttore Esecutivo della Federazione Solare, si tolse il berretto militare che aveva in testa e guardò il lungo e deserto corridoio centrale dell'enorme calcolatore. Si sedette piuttosto stancamente, e la sua uniforme, in cui non si era mai sentito a suo agio, prese un aspetto cadente e spiegazzato.
Disse: - Ne sentirò la mancanza, anche se è stato un incubo. Dieci anni. Dieci anni di guerra contro Deneb. Ora mi sembra addirittura incredibile essere in pace, e poter guardare le stelle senza tremare.
I due uomini che si trovavano con Swift erano entrambi più giovani di lui. Nessuno dei due aveva i capelli così grigi, nessuno dei due aveva l'aria così stanca.
John Henderson, parlando con le labbra strette, e con una voce che tradiva un senso di sollievo, più che di trionfo, disse: - Li abbiamo distrutti! Li abbiamo distrutti! E' questo che continuo a ripetermi, e ancora non riesco a crederci. Abbiamo tanto parlato, per tanti anni,della minaccia sospesa sulla terra e su tutti i suoi mondi, su ogni essere umano: tutti questi anni sul filo del rasoio, col cuore in gola. E ora siamo noi che siamo vivi e sono i Denebiani che sono stati distrutti e annientati. Non saranno più una minaccia per nessuno, mai più.
-Grazie a Multivac- disse Swift, gettando una tranquilla occhiata all'imperturbabile Jablonsky, che per tutta la guerra era stato capo interprete dell'oracolo scientifico.
Henderson guardò i suoi due compagni con la coda dell'occhio. Nel breve intervallo di quiete che i tre uomini avevano istintivamente cercato lì, nell'angolo più appartato della metropoli impazzita di gioia, in quella parentesi di riposo fra i passati pericoli della guerra e le imminenti difficoltà della pace, lui provava soltanto un senso schiacciante di colpa.
E d'un tratto quel peso gli parve troppo grande per continuare a portarlo da solo. Doveva liberarsene, gettarlo via insieme alla guerra: ora, subito! Senza guardare gli altri, disse in tono neutro: -Multivac non ha avuto nessun merito nella vittoria. E' solo una macchina.
-Piuttosto grossa- disse Swift.
- E allora è solo una grossa macchina, che vale quanto i dati che le vengono forniti. - Per un momento s'interruppe, spaventato da ciò che stava dicendo.
Jablonsky lo guardò. - Se lo dici tu. Eri tu a immettere i dati. O lo dici perché vuoi per te tutto il merito?
-No- disse rabbiosamente Henderson. - Non c'è nessun merito. Che ne sapete voi dei dati che Multivac doveva usare, pre-elaborati da centinaia di calcolatrici sussidiarie qui sulla Terra, sulla Luna, su Marte, perfino su Titano? Con Titano sempre in ritardo, e sempre col terrore che le sue cifre avrebbero introdotto all'ultimo momento un fattore che buttava tutto all'aria. Vi rendete conto che per tutta la seconda metà della guerra i dati riguardanti la nostra capacità di produzione, il nostro potenziale di materie prime e uomini, hanno mancato di qualsiasi attendibilità? A tutti i livelli, i capi sia civili sia militari erano esclusivamente intenti a proiettare un'immagine dorata di sè e del proprio lavoro, per così dire, e quindi volevano pietosamente il brutto e gonfiavano il bello. Qualsiasi cosa sapessero fare le macchine, gli uomini che le programmavano e ne interpretavano i risultati avevano da pensare in primo luogo alla propria carriera, e in secondo luogo a ostacolare quella dei rivali. Non c'è stato modo di mettere fine a questo stato di cose. Io al principio mi ci provai, ma tutto fu inutile.
- E allora che cosa hai fatto?- disse Jablonsky.
-Visto che la guerra è vinta, ve lo dirò, che cosa ho fatto. Ho corretto i dati.
-Come?- chiese Swift.
-Con l'intuizione, immagino. Li manipolavo finchè non mi parevano giusti. In principio, non ne avevo quasi il coraggio. Facevo qualche piccola modifica qua e là, per correggere delle evidenti impossibilità. Poi, quando ho visto che il cielo non ci cascava addosso, mi sono fatto via via più baldanzoso. Verso la fine, i dati più importanti li fornivo direttamente io.
Jablonsky sorrise inaspettatamente. i suoi occhi scintillavano dietro le fitte rughe delle palpebre. -Diverse volte ho ricevuto rapporti in cui si denunciava l'uso abusivo del Segretario, e ogni volta ho lasciato perdere. Se avesse avuto importanza, avrei fatto delle indagini e avrei finito per scoprirti John, e per scoprire quello che stavi facendo. Ma ormai tutto quello che riguardava Multivac non aveva più importanza, e così te la sei cavata.
-Cosa vorrebbe dire che non aveva più importanza?_ chiese Henderson. -Io avevo le mie ragioni, per cambiare i dati! Ma tu...
-Io avevo le mie. Adesso capisco che, se te l'avessi detto, ti avrei evitato anni di angoscia, ma d'altra parte se tu mi avessi detto quello che stavi facendo, li avresti evitati a me. Cosa ti faceva credere che Multivac funzionasse, a parte ciò che sapevi dei dati che gli fornivi?
-Non funzionava?- disse Swift.
-Non come avrebbe dovuto. In modo tutt'altro che attendibile. Pensateci un momento: dove erano i miei tecnici negli ultimi anni di guerra? ve lo dico io: erano in giro per lo spazio, su migliaia di astronavi e satelliti, a badare ai calcolatori di migliaia di astronavi e satelliti. Se n'erano andati tutti! Io dovevo arrangiarmi con dei ragazzini senza esperienza, o dei pensionati fermi ai sistemi di quarant'anni prima. non faceva nessuna differenza, per me, che i dati forniti a Multivac per l'elaborazione fossero attendibili o no. Erano i risultati che non erano attendibili! E io questo lo sapevo anche troppo bene.
-E che cosa hai fatto?- chiese Henderson.
-Ho fatto quello che hai fatto tu, John. Ho barato. Ho lavorato d'intuito, ho fatto dei ritocchi a naso; ed è così che la macchina ha vinto la guerra.
Swift si appoggiò allo schienale del suo sgabello e allungò le gambe davanti a sè. -Bel doppio colpo di scena! Dunque, il materiale che Multivac mi forniva perchè io prendessi le mie decisioni era la semplice elaborazione umana di dati altrettanto umani. Ne deduco che ho avuto ragione a non farci troppo affidamento.
-Ah, così?- Jablonsky, nonostante quello che aveva appena finito di dire, riuscì a prendere un'aria di uno che viene personalmente insultato.
-Ho paura di si: Multivac aveva l'aria di dire: Bisogna colpire qui, non là; fare questo, non quello; aspettare, non agire. Ma io non potevo essere sicuro che quello che Multivac diceva veramente dovesse essere preso alla lettera. Non potevo mai essere sicuro.
-Ma il rapporto finale era sempre chiarissimo, no?- disse Jablonsky.
-Chiarissimo per quelli che non dovevano prendere le decisioni, forse. Ma non per me. Il peso della responsabilità di quelle decisioni era tremendo, insopportabile e neppure Multivac poteva alleviarlo... Ma sono lieto di sapere che i miei dubbi erano giustificati. Questo mi dà un enorme senso di sollievo.
-Ma che cosa hai fatto, Lamar?- chiese Jablonsky. -Per anni hai continuato a prenderle, quelle decisioni. Come hai fatto?
-Bè, s' è fatto tardi, di sopra ci aspettano...ma ve lo dirò in due parole. Perchè no? Ho continuato a fondarmi su una calcolatrice: ma su una calcolatrice di modello più antico, molto più antico, di Multivac.
Si frugò in tasca e ne trasse una manciata di spiccioli, vecchie monete che risalivano ai primi anni di guerra. Lasciò ricadere la manciata di spiccioli in tasca. Ma continuò a girare tra le dita un'ultima monetina, guardandola distrattamente.
-Multivac non è il primo calcolatore, amici, nè il più noto, nè il più idoneo a sollevare i capi dal peso delle decisioni. Si, John, è stata una macchina a vincere la guerra; o chiamiamola piuttosto uno strumento di calcolo molto semplice, uno strumento al quale ho fatto ricorso ogni volta che ho dovuto prendere una decisione particolarmente difficile.
Con un leggero sorriso gettò in aria la moneta. Il disco metallico scintillò mentre roteava e ricadeva nel palmo della mano tesa di Swift. La mano si strinse, poi si posò con un colpo secco sul dorso della sinistra. La destra rimase ferma, nascondendo la moneta.
-Testa o croce, signori?
Lamar Swift, Direttore Esecutivo della Federazione Solare, si tolse il berretto militare che aveva in testa e guardò il lungo e deserto corridoio centrale dell'enorme calcolatore. Si sedette piuttosto stancamente, e la sua uniforme, in cui non si era mai sentito a suo agio, prese un aspetto cadente e spiegazzato.
Disse: - Ne sentirò la mancanza, anche se è stato un incubo. Dieci anni. Dieci anni di guerra contro Deneb. Ora mi sembra addirittura incredibile essere in pace, e poter guardare le stelle senza tremare.
I due uomini che si trovavano con Swift erano entrambi più giovani di lui. Nessuno dei due aveva i capelli così grigi, nessuno dei due aveva l'aria così stanca.
John Henderson, parlando con le labbra strette, e con una voce che tradiva un senso di sollievo, più che di trionfo, disse: - Li abbiamo distrutti! Li abbiamo distrutti! E' questo che continuo a ripetermi, e ancora non riesco a crederci. Abbiamo tanto parlato, per tanti anni,della minaccia sospesa sulla terra e su tutti i suoi mondi, su ogni essere umano: tutti questi anni sul filo del rasoio, col cuore in gola. E ora siamo noi che siamo vivi e sono i Denebiani che sono stati distrutti e annientati. Non saranno più una minaccia per nessuno, mai più.
-Grazie a Multivac- disse Swift, gettando una tranquilla occhiata all'imperturbabile Jablonsky, che per tutta la guerra era stato capo interprete dell'oracolo scientifico.
Henderson guardò i suoi due compagni con la coda dell'occhio. Nel breve intervallo di quiete che i tre uomini avevano istintivamente cercato lì, nell'angolo più appartato della metropoli impazzita di gioia, in quella parentesi di riposo fra i passati pericoli della guerra e le imminenti difficoltà della pace, lui provava soltanto un senso schiacciante di colpa.
E d'un tratto quel peso gli parve troppo grande per continuare a portarlo da solo. Doveva liberarsene, gettarlo via insieme alla guerra: ora, subito! Senza guardare gli altri, disse in tono neutro: -Multivac non ha avuto nessun merito nella vittoria. E' solo una macchina.
-Piuttosto grossa- disse Swift.
- E allora è solo una grossa macchina, che vale quanto i dati che le vengono forniti. - Per un momento s'interruppe, spaventato da ciò che stava dicendo.
Jablonsky lo guardò. - Se lo dici tu. Eri tu a immettere i dati. O lo dici perché vuoi per te tutto il merito?
-No- disse rabbiosamente Henderson. - Non c'è nessun merito. Che ne sapete voi dei dati che Multivac doveva usare, pre-elaborati da centinaia di calcolatrici sussidiarie qui sulla Terra, sulla Luna, su Marte, perfino su Titano? Con Titano sempre in ritardo, e sempre col terrore che le sue cifre avrebbero introdotto all'ultimo momento un fattore che buttava tutto all'aria. Vi rendete conto che per tutta la seconda metà della guerra i dati riguardanti la nostra capacità di produzione, il nostro potenziale di materie prime e uomini, hanno mancato di qualsiasi attendibilità? A tutti i livelli, i capi sia civili sia militari erano esclusivamente intenti a proiettare un'immagine dorata di sè e del proprio lavoro, per così dire, e quindi volevano pietosamente il brutto e gonfiavano il bello. Qualsiasi cosa sapessero fare le macchine, gli uomini che le programmavano e ne interpretavano i risultati avevano da pensare in primo luogo alla propria carriera, e in secondo luogo a ostacolare quella dei rivali. Non c'è stato modo di mettere fine a questo stato di cose. Io al principio mi ci provai, ma tutto fu inutile.
- E allora che cosa hai fatto?- disse Jablonsky.
-Visto che la guerra è vinta, ve lo dirò, che cosa ho fatto. Ho corretto i dati.
-Come?- chiese Swift.
-Con l'intuizione, immagino. Li manipolavo finchè non mi parevano giusti. In principio, non ne avevo quasi il coraggio. Facevo qualche piccola modifica qua e là, per correggere delle evidenti impossibilità. Poi, quando ho visto che il cielo non ci cascava addosso, mi sono fatto via via più baldanzoso. Verso la fine, i dati più importanti li fornivo direttamente io.
Jablonsky sorrise inaspettatamente. i suoi occhi scintillavano dietro le fitte rughe delle palpebre. -Diverse volte ho ricevuto rapporti in cui si denunciava l'uso abusivo del Segretario, e ogni volta ho lasciato perdere. Se avesse avuto importanza, avrei fatto delle indagini e avrei finito per scoprirti John, e per scoprire quello che stavi facendo. Ma ormai tutto quello che riguardava Multivac non aveva più importanza, e così te la sei cavata.
-Cosa vorrebbe dire che non aveva più importanza?_ chiese Henderson. -Io avevo le mie ragioni, per cambiare i dati! Ma tu...
-Io avevo le mie. Adesso capisco che, se te l'avessi detto, ti avrei evitato anni di angoscia, ma d'altra parte se tu mi avessi detto quello che stavi facendo, li avresti evitati a me. Cosa ti faceva credere che Multivac funzionasse, a parte ciò che sapevi dei dati che gli fornivi?
-Non funzionava?- disse Swift.
-Non come avrebbe dovuto. In modo tutt'altro che attendibile. Pensateci un momento: dove erano i miei tecnici negli ultimi anni di guerra? ve lo dico io: erano in giro per lo spazio, su migliaia di astronavi e satelliti, a badare ai calcolatori di migliaia di astronavi e satelliti. Se n'erano andati tutti! Io dovevo arrangiarmi con dei ragazzini senza esperienza, o dei pensionati fermi ai sistemi di quarant'anni prima. non faceva nessuna differenza, per me, che i dati forniti a Multivac per l'elaborazione fossero attendibili o no. Erano i risultati che non erano attendibili! E io questo lo sapevo anche troppo bene.
-E che cosa hai fatto?- chiese Henderson.
-Ho fatto quello che hai fatto tu, John. Ho barato. Ho lavorato d'intuito, ho fatto dei ritocchi a naso; ed è così che la macchina ha vinto la guerra.
Swift si appoggiò allo schienale del suo sgabello e allungò le gambe davanti a sè. -Bel doppio colpo di scena! Dunque, il materiale che Multivac mi forniva perchè io prendessi le mie decisioni era la semplice elaborazione umana di dati altrettanto umani. Ne deduco che ho avuto ragione a non farci troppo affidamento.
-Ah, così?- Jablonsky, nonostante quello che aveva appena finito di dire, riuscì a prendere un'aria di uno che viene personalmente insultato.
-Ho paura di si: Multivac aveva l'aria di dire: Bisogna colpire qui, non là; fare questo, non quello; aspettare, non agire. Ma io non potevo essere sicuro che quello che Multivac diceva veramente dovesse essere preso alla lettera. Non potevo mai essere sicuro.
-Ma il rapporto finale era sempre chiarissimo, no?- disse Jablonsky.
-Chiarissimo per quelli che non dovevano prendere le decisioni, forse. Ma non per me. Il peso della responsabilità di quelle decisioni era tremendo, insopportabile e neppure Multivac poteva alleviarlo... Ma sono lieto di sapere che i miei dubbi erano giustificati. Questo mi dà un enorme senso di sollievo.
-Ma che cosa hai fatto, Lamar?- chiese Jablonsky. -Per anni hai continuato a prenderle, quelle decisioni. Come hai fatto?
-Bè, s' è fatto tardi, di sopra ci aspettano...ma ve lo dirò in due parole. Perchè no? Ho continuato a fondarmi su una calcolatrice: ma su una calcolatrice di modello più antico, molto più antico, di Multivac.
Si frugò in tasca e ne trasse una manciata di spiccioli, vecchie monete che risalivano ai primi anni di guerra. Lasciò ricadere la manciata di spiccioli in tasca. Ma continuò a girare tra le dita un'ultima monetina, guardandola distrattamente.
-Multivac non è il primo calcolatore, amici, nè il più noto, nè il più idoneo a sollevare i capi dal peso delle decisioni. Si, John, è stata una macchina a vincere la guerra; o chiamiamola piuttosto uno strumento di calcolo molto semplice, uno strumento al quale ho fatto ricorso ogni volta che ho dovuto prendere una decisione particolarmente difficile.
Con un leggero sorriso gettò in aria la moneta. Il disco metallico scintillò mentre roteava e ricadeva nel palmo della mano tesa di Swift. La mano si strinse, poi si posò con un colpo secco sul dorso della sinistra. La destra rimase ferma, nascondendo la moneta.
-Testa o croce, signori?
domenica 16 settembre 2012
Cenni sulle abitazioni minoiche del 2000 A.C. ( il passato non è poi così diverso dall' oggi )
-Le case rurali-
Costruite in pietra, argilla e legno con un tetto di travi ricoperte di rami, giunchi e di uno spesso strato di argilla che lo impermeabilizza; il tetto, nei mesi caldi viene usato per dormire. Le finestre sono in legno, al posto del vetro sono munite di pergamena semitrasparente. L'arredamento è composto da scaffali, tavoli, sgabelli, panche di legno che fungono anche da letto, casse.
La casa è priva di cucina, la cottura degli alimenti avviene all'aperto così da evitare fuliggine domestica e rischio di incendi. I bisogni naturali si soddisfano nei campi, o, in caso di pioggia o neve, nel pollaio o nella stalla.
Fra gli oggetti di uso domestico: telai, orci, pentole, brocche, anfore, bicchieri, boccali, pietre per affilare, vasi di terracotta, bacinelle di pietra, mortai, frantoi, giare, e, nelle case in prossimità del mare, reti da pesca, nasse, remi, cesti.
La tipologia planimetrica varia in grandezza, con forma quadrata o rettangolare ad piano unico.
- Le ville-
Sono grandi fattorie, generalmente a due piani, nelle quali vivono il proprietario, o i proprietari, con relativa servitù. Hanno, in genere, dalle dodici alle venti stanze munite di una portineria di ricevimento. Le ville sono dotate di servizi igienici (w.c. con coperchio e tubatura di scarico) e acqua corrente, che arriva in casa attraverso un sistema di tubature in argilla.
Assai sovente è presente una cappella di culto privata, laboratori, studi, cantine e dispense.
La servitù alloggiava nella villa ma aveva un ingresso separato.
-Le città-
Godono di un maggiore benessere rispetto ai centri rurali e alle ville. Strade lastricate, sale da bagno...
Talvolta le case si stringono le une contro le altre, rendendo le vie così strette che due passanti possono a mala pena incrociarsi, in altri casi le case si raggruppano in isolati divisi da giardini, viali e spazi vuoti. Nella maggioranza dei casi sono ammassate sui fianchi di una collina, ma possono sorgere anche in pianura e presso i porti.
Le case della città, sono di varie dimensioni, dalla minuscola bottega al sontuoso palazzo, dalla semplice capanna all' edificio a tre piani. Generalmente costruite in pietra, che può variare sia di colore che di solidità e misura a secondo della ricchezza del proprietario, o in mattoni intonacati d'argilla. Fra i materiali di costruzione abbonda il legno: i montanti delle porte e finestre, i pilastri e le verande, le scale...
Il focolare della cucina è nel cortile, il tetto è come quello delle case rurali, ci si può dormire d'estate, le acque di scarico sono evacquate da un sistema di canalizzazione che passa sotto le strade.
Quello che viene chiamato "palazzo" nella Creta minoica è un insieme organico di settori e quartieri abitati comprensivi di cortili, magazzini, giardini, cappelle di culto, laboratori, reparti residenziali, stanze da bagno, gabinetti,...
Ovunque sorgano hanno tre canoni planimetrici:
- Orientamento a un quarto nord-nord-est della corte rettangolare principale
- Asimmetria della pianta e delle altezze
- Irregolarità dei muri esterni.
Costruite in pietra, argilla e legno con un tetto di travi ricoperte di rami, giunchi e di uno spesso strato di argilla che lo impermeabilizza; il tetto, nei mesi caldi viene usato per dormire. Le finestre sono in legno, al posto del vetro sono munite di pergamena semitrasparente. L'arredamento è composto da scaffali, tavoli, sgabelli, panche di legno che fungono anche da letto, casse.
La casa è priva di cucina, la cottura degli alimenti avviene all'aperto così da evitare fuliggine domestica e rischio di incendi. I bisogni naturali si soddisfano nei campi, o, in caso di pioggia o neve, nel pollaio o nella stalla.
Fra gli oggetti di uso domestico: telai, orci, pentole, brocche, anfore, bicchieri, boccali, pietre per affilare, vasi di terracotta, bacinelle di pietra, mortai, frantoi, giare, e, nelle case in prossimità del mare, reti da pesca, nasse, remi, cesti.
La tipologia planimetrica varia in grandezza, con forma quadrata o rettangolare ad piano unico.
- Le ville-
Sono grandi fattorie, generalmente a due piani, nelle quali vivono il proprietario, o i proprietari, con relativa servitù. Hanno, in genere, dalle dodici alle venti stanze munite di una portineria di ricevimento. Le ville sono dotate di servizi igienici (w.c. con coperchio e tubatura di scarico) e acqua corrente, che arriva in casa attraverso un sistema di tubature in argilla.
Assai sovente è presente una cappella di culto privata, laboratori, studi, cantine e dispense.
La servitù alloggiava nella villa ma aveva un ingresso separato.
-Le città-
Godono di un maggiore benessere rispetto ai centri rurali e alle ville. Strade lastricate, sale da bagno...
Talvolta le case si stringono le une contro le altre, rendendo le vie così strette che due passanti possono a mala pena incrociarsi, in altri casi le case si raggruppano in isolati divisi da giardini, viali e spazi vuoti. Nella maggioranza dei casi sono ammassate sui fianchi di una collina, ma possono sorgere anche in pianura e presso i porti.
Le case della città, sono di varie dimensioni, dalla minuscola bottega al sontuoso palazzo, dalla semplice capanna all' edificio a tre piani. Generalmente costruite in pietra, che può variare sia di colore che di solidità e misura a secondo della ricchezza del proprietario, o in mattoni intonacati d'argilla. Fra i materiali di costruzione abbonda il legno: i montanti delle porte e finestre, i pilastri e le verande, le scale...
Il focolare della cucina è nel cortile, il tetto è come quello delle case rurali, ci si può dormire d'estate, le acque di scarico sono evacquate da un sistema di canalizzazione che passa sotto le strade.
Quello che viene chiamato "palazzo" nella Creta minoica è un insieme organico di settori e quartieri abitati comprensivi di cortili, magazzini, giardini, cappelle di culto, laboratori, reparti residenziali, stanze da bagno, gabinetti,...
Ovunque sorgano hanno tre canoni planimetrici:
- Orientamento a un quarto nord-nord-est della corte rettangolare principale
- Asimmetria della pianta e delle altezze
- Irregolarità dei muri esterni.
venerdì 14 settembre 2012
Centro AgroAlimentare di Napoli: un pozzo senza fondo in preda all'illegalità
Se volessimo addentrarci SERIAMENTE
nelle voragini di bilancio del CAAN(Centra Agroalimentare di
Napoli)di Volla(NA),sito in via Palazziello Locatiello Località
Lufrano 80040 Volla(Na)dovremmo rispolverare anche le carte del
vecchio mercato ortofrutticolo Partenopeo che aveva sede,col suo
ingresso principale,in via taddeo da sessa,alle spalle del Centro
Direzionale. Esso infatti era gestito,nei suoi servizi di carico
scarico trasporto merci e personale impiegato sotto gli stand dalla
cooperativa “la fedelissima”.Per anni,col sistema delle
Cooperative,brevettato dal P.C.I.in Emilia-Romagna,i lavoratori del
mercato Ortofrutticolo di Napoli sono stati retribuiti con stipendi
da terzo mondo,se non peggio,lavorando in condizioni a dir poco
disumane:in balia degli agenti atmosferici,all'addiaccio,ed in fasce
orarie “ESCLUSIVAMENTE NOTTURNE”,arricchendo così loschi figuri
che,arroccati in ruoli dirigenziali,hanno gestito i copiosi flussi di
denaro via via giunti in loco.”IMMEMORI”di ciò,si è mantenuto
lo stesso criterio di gestione per il nuovo Centro Agroalimentare di
Napoli(CAAN)da parte del CAAN con la giunta Jervolino e delle Aziende
man mano a venire con risultati più che ovvi:milioni di € spariti
nel nulla,a cominciare dal finanziamento per più di 10 milioni di €
per la costruzione della rampa di accesso al CAAN dalla Superstrada e
mai completata,con i ferri dei pilastri in costruzione addirittura
arrugginiti,e questo solo x dare qualche accenno,per non parlare
dell'indebitamento totale per un complessivo di più di 50 milioni di
€ dovuti ad una mal gestione della giunta Jervolino. Per
iconografare la totale pedissequità destra/sinistra del potere,anche
la giunta de magistris,nelle veci del vice sindaco Tommaso Sodano,e
del presidente del Centro Agroalimentare di Napoli(CAAN)Lorenzo Diana
già membro e segretario della Commissione Antimafia eletto dal
senato dal 1996,come novelli ponzio pilato,se ne lavano le manie
invece di pretendere legalità più concreta,come quella di chiudere
per LEGGE la struttura in mancanza dell'azienda appaltante del Global
service all'interno della stessa,e quella di contrastare l'abusivismo
e l'evasione fiscale,ed agire quale Reale Autorità. Invece non
trovano di meglio che lasciare tutto così come è,applicando una
mentalità politico-legale ostruzionistica facendo si che tutto si
lasci così come è. Vittime di questo amplesso
stato/criminalità,come al solito manco a dirsi,sono i Lavoratori
Onesti del vecchio mercato ortofrutticolo di Napoli e giunti poi nel
CAAN di Volla,in data 04/02/2008.
Il cane morde sempre lo stracciato.
Il CAAN(Centro Agroalimentare di
Napoli)è stato NETTAMENTE assaltato,dopo il 16/06/2012 a causa
dell'estromissione della ditta CESAP
(appaltante)-EUROPULIZIE(sub-appaltante),non a caso data di
licenziamento dei Lavoratori del Global service,a causa di un
problema dell'Antimafia,da Lavoratori extra comunitari e perlopiù
senza permesso di soggiorno,Grazie anche alle richieste di molti
standisti meschini che approfittando dello stato di disperazione di
Essi li fanno lavorare a nero anche nei giorni
festivi.........praticamente caporalato legalizzato.
Su questo link il TGR con la protesta dei lavoratori del CAAN presso il municipio di Napoli:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/
Questo è il verbale di accordo, ormai carta straccia, siglato, fra gli altri, dal vice sindaco e da Lorenzo Diana...
giovedì 13 settembre 2012
L' 11 settembre fu strage di stato
Ferdinando Imposimato -Journal of 9/11 Studies
Gli
attentati dell'11/9 sono stati un'operazione globale di terrorismo di
Stato consentita dall'amministrazione degli USA, che sapeva già
dell’azione ma è rimasta intenzionalmente non reattiva al fine di fare
la guerra contro l'Afghanistan e l'Iraq. Per dirla in breve, gli eventi dell'11/9 erano un caso di Strategia della Tensione
messa in atto dai poteri politici ed economici negli Stati Uniti per
perseguire vantaggi in capo all'industria petrolifera e delle armi.
Anche
l'Italia è stata una vittima della "Strategia della Tensione" della
CIA, attuata in Italia dai tempi della strage di Portella della
Ginestra, in Sicilia, nel 1947, fino al 1993.
Ci
sono molte prove di una tale strategia, sia circostanziali che
scientifiche. Le relazioni del National Institute of Standards and
Technology (NIST), del 20 novembre 2005, hanno sancito le conclusioni di
seguito esposte.
Gli
aerei che hanno colpito ciascuna delle torri gemelle hanno causato
tanto una breccia quanto un'esplosione evidenziata da una gigantesca
palla di fuoco. Il carburante rimanente fluiva verso i piani inferiori,
alimentando gli incendi. Il calore degli incendi deformava le strutture
degli edifici così che entrambe le torri sono crollate completamente da
cima a fondo. Molto poco è rimasto di quanto era di qualsiasi dimensione
dopo questi eventi, a parte i frammenti in acciaio e in alluminio e i
detriti polverizzati provenienti dai pavimenti in cemento. Anche l’edificio 7 del World Trade Center crollò: lo fece in un modo che risultava in contrasto con l'esperienza comune degli ingegneri.
Il
rapporto finale del NIST ha affermato che gli attacchi aerei contro le
torri gemelle erano la causa dei crolli per tutti e tre gli edifici:
WTC1, WTC2 e WTC7.
Tutti
e tre gli edifici sono crollati completamente, ma l'edificio 7 non fu
colpito da un aereo. Il crollo totale del WTC7 ha violato l'esperienza
comune ed era senza precedenti.
Il
rapporto del NIST non analizza la reale natura dei crolli. Secondo gli
esperti intervenuti nel corso delle Udienze di Toronto (“Toronto Hearings”,
8-11 settembre 2011), i crolli avevano caratteristiche che indicano
esplosioni controllate. Sono d'accordo con l’architetto Richard Gage e
l’ingegnere Jon Cole, entrambi professionisti di grande esperienza, che
sono arrivati alle loro
conclusioni attraverso test affidabili, prove scientifiche, e la
testimonianza visiva di persone insospettabili, tra cui i vigili del
fuoco e le vittime.
L'autorevole
teologo David Ray Griffin ha descritto con grande precisione perché
l'ipotesi di demolizione controllata dovrebbe essere presa in
considerazione. Vari testimoni hanno sentito raffiche di esplosioni.
Secondo
il NIST il crollo dell'edificio 7 è stato causato da incendi provocati
dal crollo delle torri gemelle. Il chimico e ricercatore indipendente
Kevin Ryan, tuttavia, ha dimostrato che il NIST ha dato versioni
contraddittorie del crollo dell'edificio 7. In un rapporto preliminare
del NIST dichiarava che il WTC7 fu distrutto a causa di incendi
provocati da gasolio conservato nel palazzo, mentre in una seconda
relazione questo combustibile non era più considerato come la causa del
crollo dell'edificio. Ulteriori commenti sulla versione degli eventi
data dal NIST sono stati formulati da David Chandler, un altro
testimone esperto intervenuto nel corso delle Udienze di Toronto.
Nonostante la presunzione del NIST in merito a tre distinte fasi di
crollo, Chandler ha sottolineato che molti video disponibili dimostrano
che per circa due secondi e mezzo l'accelerazione dell’edificio non può
essere distinta da una caduta libera. Il NIST è stato costretto a
concordare con con questo fatto empirico come sottolineato da Chandler, e
ora comprensibile per chiunque.
Peter Dale Scott,
un altro testimone alle Udienze di Toronto, ha dimostrato l'esistenza
di un modello d’azione sistematico della CIA volto a bloccare importanti
informazioni nei confronti dell'FBI, anche quando l'FBI avrebbe
normalmente diritto di ottenerle. Inoltre, ci sono ulteriori elementi di
prova contro George Tenet e Tom Wilshire. Secondo l'ex capo dell’antiterrorismo della Casa Bianca, Richard Clarke
(intervista rilasciata alla televisione francese e tedesca come parte
di un documentario di Fabrizio Calvi e Christopf Klotz ,31 agosto 2011,
nonché l'intervista con Calvi e Leo Sisti, "Il Fatto Quotidiano ", 30 agosto 2011) la CIA era a conoscenza dell’imminente attacco dell’11/9.
Inoltre, dal 1999 la CIA aveva indagato Khalid al-Mihdhar e Nawaf al-Hamzi,
entrambi sauditi, che sono stati associati con l'aereo della American
Airlines che ha colpito il Pentagono. La CIA era stata informata che
Khalid al-Mihdhar e Nawaf al-Hamzi erano arrivati negli Stati Uniti
all'inizio del 2000. È legittimo dedurre che Tenet, capo della CIA, e
Wilshire, secondo Peter Dale Scott una "figura chiave" nella Alec Station,
bloccarono gli sforzi di due agenti dell'FBI, Doug Miller e Mark
Rossini, intesi a notificare al centro FBI che uno dei partecipanti alla
riunione di Kuala Lumpur, al-Mihdhar, aveva ottenuto un visto USA attraverso il consolato degli Stati Uniti a Jeddah. Il professor Scott, basandosi sulla ricerca di Kevin Fenton, cita 35 occasioni in cui i dirottatori sono stati protetti in questo modo, a partire dal gennaio del 2000 al 5 settembre 2001. Con riferimento al precedente di questi incidenti, il motivo di questa protezione era evidentemente, secondo Fenton, «per coprire un'operazione della CIA che era già in corso.»
Ulteriore
prova indiziaria contro Tenet e Wilshire è la seguente. Il 12 luglio
2001 Osama bin Laden si trovava nell’ospedale americano di Dubai. Fu
visitato da un agente della CIA. Questa informazione è stata data a Le
Figaro, che ha anche riferito che bin Laden era stato operato in questo
ospedale, essendo arrivato da Quetta (Pakistan). Questa informazione è
stata confermata da Radio France International, che ha rivelato il nome
dell'agente che ha incontrato bin Laden: Larry Mitchell. Tenet e
Wilshire, consapevoli della presenza di bin Laden negli Emirati Arabi
Uniti, non sono riusciti a farlo arrestare né estradare, anche se i
documenti dell'FBI e della CIA lo ritenevano responsabile di massacri in
Kenya e Tanzania.
L'insider trading è una forte ulteriore prova contro la CIA, l’FBI e il governo degli Stati Uniti.
Gli articoli del professor Paul Zarembka, così come da Kevin Ryan e altri, dimostrano che tali casi di insider trading hanno avuto luogo nei giorni immediatamente precedenti rispetto agli attentati. Eppure questi casi di insider trading sono stati negati dall'FBI e dalla Commissione d’inchiesta sull’11/9.
Ulteriore prova contro la CIA e l'amministrazione degli Stati Uniti è la seguente. Mohammed Atta,
almeno a partire dal maggio 2000, era sotto sorveglianza della CIA in
Germania, secondo la Commissione sull’11/9, sia perché era accusato sin
dal 1986 di attentati contro Israele, sia perché era stato sorpreso
mentre acquistava grandi quantità di prodotti chimici per l'uso in
esplosivi a Francoforte (The Observer, 30 settembre 2001). È
stato indagato dal servizio segreto egiziano e il suo telefono cellulare
era sotto controllo. Nel novembre del 1999 Mohammed Atta lasciò
Amburgo, andò a Karachi, in Pakistan, e poi a Kandahar. Qui ha
incontrato bin Laden e lo sceicco Omar Saeed (secondo la rivista
specializzata in questioni di sicurezza interna GlobalSecurity.org, alla
voce "Movements of Mohammed Atta"). Dopo giugno 2000 gli USA hanno
continuato a monitorare Atta, intercettando le sue conversazioni con Khalid Sheikh Mohammed, considerato il regista del 9/11, che ha vissuto in Pakistan.
Una forte prova del fatto che la CIA era a conoscenza dei movimenti irregolari di Atta dagli
Stati Uniti verso l'Europa e all’interno degli Stati Uniti è il
documento declassificato della CIA inviato dall'Agenzia a G.W Bush (President’s Daily Brief – Ndt: “relazione breve giornaliera per il presidente”).
Questo documento, del 6 agosto 2001, dice: «Bin Laden determinato a
colpire in USA.» E continua: "relazioni di provenienza clandestina, di
governi stranieri, e dei media indicano che bin Laden sin dal 1997 ha
voluto condurre attacchi terroristici negli Stati Uniti. Bin Laden ha
inteso in interviste a televisioni statunitensi nel 1997 e nel 1998 che i
suoi seguaci avrebbero seguito l'esempio dell’attentatore del World
Trade Center Ramzi Yousef, e avrebbero “portato i combattimenti in
America”.»
Dopo gli attacchi missilistici degli Stati Uniti sulla sua base in Afghanistan
nel 1998, bin Laden disse ai seguaci che voleva infliggere una
rappresaglia a danno di Washington, secondo un servizio di intelligence
straniero. Un membro operativo egiziano della Jihad islamica ha rivelato
a un agente di un servizio segreto straniero, nel frattempo, che bin
Laden aveva intenzione di sfruttare l'accesso operativo agli Stati Uniti
per organizzare un attacco terroristico ...
Una
fonte clandestina ha affermato nel 1998, che una cellula di bin Laden a
New York stava reclutando giovani musulmani americani per gli
attentati.
Questo documento dimostra che la CIA, l’FBI, così come il presidente Bush, conoscevano già dal 6 agosto 2001 chi aveva un accesso operativo: Atta.
Nessuno ha goduto di un tale accesso negli Stati Uniti quanto Atta. Ma
la CIA, l’FBI e Bush non hanno fatto nulla per fermarlo.
In
Italia ho raccolto prove che la guerra in Iraq è stata decisa dal
governo degli Stati Uniti prima degli attacchi dell'11/9 con l'aiuto dei
servizi segreti italiani. Secondo Michel Chossudovsky, gli
attacchi dell'11/9 sono stati usati come pretesto per la guerra, avendo
avuto come sfondo i molti anni in cui si è avuta la creazione e il sostegno da parte della CIA della rete terroristica ora conosciuta come al-Qa’ida.
Oggi c'è il pericolo di una nuova "guerra preventiva" contro l'Iran da
parte degli Stati Uniti. Questo potrebbe essere terribile per la gente
di tutto il mondo e potrebbe anche distruggere una gran parte
dell'umanità.
L'unica possibilità per avere giustizia è quello di presentare le migliori prove relative al coinvolgimento di singoli individui nei fatti dell’11/9 al Procuratore della Corte penale internazionale
chiedendogli di indagare in base agli articoli 12, 13, 15 e 17, lettere
a e b, dello Statuto della Corte penale internazionale, ricordando
anche il preambolo della Statuto:
- Riconoscere che tali gravi reati minacciano la pace, la sicurezza e il benessere del mondo,
- Affermare che i reati più gravi che sono motivo di allarme per la comunità internazionale nel suo insieme non debbano rimanere impuniti e che la loro repressione debba essere efficacemente garantita mediante provvedimenti adottati a livello nazionale ed attraverso il rafforzamento della cooperazione internazionale,
- Essere determinati a porre fine all'impunità degli autori di tali crimini e quindi di contribuire al perseguimento di tali reati,
- Ricordare il dovere di ogni Stato di esercitare la propria giurisdizione nei confronti dei responsabili di reati internazionali ...
Ferdinando Imposimato, settembre 2012.
fonte: megachip
venerdì 7 settembre 2012
Aviaria a Brescia: 26.700 tacchini da abbattere
Sono in fase di abbattimento 26.700 tacchini contagiati dal virus
dell’aviaria in due allevamenti nel bresciano a Paderno Franciacorta.
L’H5N2 questo il nome del virus, ha contagiato i due allevamenti lo
scorso 31 agosto a pochissimi giorni dal precedente controllo del 23
agosto dove non erano state rilevate anomalie.
L’ASL ha disposto i controlli per gli allevamenti presenti nel raggio di 3Km e dunque procederà al controllo di 75 allevamenti di tacchini, 88 di galline ovaiole e 30 di uova da cova. Nel frattempo come precauzione sono stati chiusi i mercati e le fiere di pollame.
Fonte: ecoblog
L’ASL ha disposto i controlli per gli allevamenti presenti nel raggio di 3Km e dunque procederà al controllo di 75 allevamenti di tacchini, 88 di galline ovaiole e 30 di uova da cova. Nel frattempo come precauzione sono stati chiusi i mercati e le fiere di pollame.
Fonte: ecoblog
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