SUNN IL MITE NON EFFETTUA ALCUN MONITORAGGIO O ANALISI DEI DATI DEGLI UTENTI

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venerdì 30 settembre 2011

mercoledì 28 settembre 2011

La partenza della Speranza N. 5




Una volta, tanti anni fa, ma tanti quanti non potete
nemmeno immaginare giacché forse si trattava addirittura
d’un altro ritorno storico, c’era una vecchia astronave,
cosi vecchia, poverina, che era piena di rabberciature e
di pecette, ma d’altra parte questo era l’ultimo viaggio
interplanetario che avrebbe compiuto e inoltre, affinché
non facesse proprio brutta figura e soprattutto non sco-
raggiasse fuor di modo i viaggiatori, le avevano dato una
bella mano di tinta fosforescente color arancione, sulla
quale il nome del glorioso astromobile, che un secolo e
mezzo avanti era stato tra i primi ad atterrare per cosi
dire sulla Luna, spiccava in azzurro con tutto il suo buon
sapore di vecchi sentimenti: Speranza N. 5.
In quel pomeriggio del 16 settembre, mercoledì, in cui
la nostra storia comincia, la Speranza N. 5, ridipinta come
si disse a nuovo, giaceva bellamente spaparanzata sul-
l’alto dello scivolo di lancio dell’astroporto di Vibo Valen-
tia — sapete: in provincia di Catanzaro — e a guardarla
faceva venire in mente, più che altro, l’Arca di Noè. In
effetti vi stava salendo una lunga processione di esseri
viventi dove le bestie erano più numerose degli umani e,
se si eccettuano le bestie feroci, vi erano rappresentate
un po’ tutte, almeno quelle che vivono nel clima medi-
terraneo: dalle vacche alle galline, dai maiali ai canarini,
dalle pecore ai conigli, e molti ciuchi si capisce, e anche
un’intera famiglia di topi che s’era nascosta dentro un
sacco di lupini che Massaro Vincenzo Lotorto da Cocco-
rinello si portava sulle spalle perché i lupini gli piace-
vano moltissimo e pensava di seminarne un campo intero
lassù sul pianeta Saturno dove la Speranza N. 5 l’avrebbe
portato. Pur che crescessero i lupini, lassù, se ne senti-
vano dire tante, su questo pianeta Saturno...
Mentre dunque la lunga processione di bestie e di umani
saliva ordinatamente dentro il capace ventre dell’astro—
nave in partenza per Saturno, tutto intorno c’era fervore
di preparativi e rapido movimento di macchine e di tec-
nici, e rumori di pompe, valvole, tubi di caricamento,
ingranaggi, carrucole, gru, sirene come quelle che un
tempo usavano i pompieri, e sopra questi rumori un buon
numero di altoparlanti sparsi un po’ dappertutto diffon-
devano musichette piacevoli ed energetiche, le quali però
a tratti s’interrompevano per lasciare posto a una voce
ferma, autorevole, perfino un po’ irritata, alla quale certi
diffusori speciali davano una risonanza ampia ed eccelsa,
come se si fosse trattato della voce del Buon Dio pro-
veniente dall’alto dei cieli in un suo momento di malu-
more, mentre in realtà era semplicemente la voce d’un
superannunciatore della Propaganda che declamava motti
psicopolitici: “ L'uomo ubbidiente é padrone dell’Uni—
verso! “ “ Noi stiamo vivendo nella felicita dell’Avve-
nire! “ “ Il cittadino dell’Era Cosmica è pacifico e con-
tento! “ “ La Statistica ha sempre ragione! “.
In verità né Massaro Vincenzo Lotorto da Coccorinello,
né Mastro Antonio Caronte da Loppolo, né Comare Grazia
Polimeni da Panaia, né alcun altro di quei milletre-
centoquarantasette emigranti che formavano l’ultimo e
definitivo gruppo di terrestri in partenza dalle regioni del
Mezzogiorno, capivano bene cosa volessero dire tali motti
o slogan psicopolitici, non possedendo essi ad esempio
idea chiara di che fosse la Statistica, sia nel suo vecchio
significato di scienza avente per oggetto lo studio di feno·
meni interessanti collettivita di individui presi un po’
come numeri, sia nel nuovo significato di Divinita oscura'
e onnipotente che in effetti prendeva gli individui sol-
tanto come numeri, però che la Statistica avesse sempre
ragione lo sapevano benissimo, e così in ogni caso il risul-
tato dell’emissione era positivo, nel senso che ficcava loro
vieppiù profondamente nella testa il concetto che, ecco,
non potevano farci nulla.
D’altra parte essi parevano non addolorarsene affatto,
anzi sembravano tutti allegri e contenti, sorridevano, can-
ticchiavano, alcuni di quando in quando eseguivano per-
fino passi di danza e piroette mentre procedevano verso
il ventre spalancato dell’astronave, e soltanto guardando
un po’ più profondamente nei loro occhi ci si sarebbe
potuti accorgere che l’euforia era artificiosa, prodotta dalle
pillole timolettiche di eucatecoltonina che le ragazze del
Comitato per la Felice Evacuazione delle Aree Depresse
avevano loro somministrato durante la settimana di pre-
parazione, e che in realtà quella gente era molto addo-
lorata di dover lasciare la casa, il paese e anche la Terra.
La lasciavano, infatti, non di propria volontà, ma per
ordine e disposizione dell’Ufficio Statistico della Que-
stione, il quale aveva capito, Verso il 2160, che sulla
ormai trisecolare Questione del Mezzogiorno s’era accu-
mulato un tale groviglio di piani, schemi, imbrogli, Leggi
speciali, idee risolutrici e buone intenzioni, che l’unica
cosa saggia che rimanesse da fare era infine spedire gli
abitanti delle zone meridionali, volgarmente chiamati ter-
roni, sul pianeta Saturno, lasciando obbligatoriamente
disabitate le loro terre d’origine, affinché presto o tardi
non vi nascesse una nuova questione.
Il pianeta Saturno era stato opportunamente scelto, dal-
l'Ufficio Centrale di Statistica del Primo Blocco, prima
di tutto perché molto grande — dopo Giove il più grande
del Sistema — e quindi i terroni vi si sarebbero potuti
riprodurre liberamente senza pericolo vicino di sovrappo-
polazione, e in secondo luogo perché, essendo il grosso
globo collocato lontano dal Sole e per di più perenne-
mente immerso in densi vapori, vi mancavano quelle con-
dizioni di clima e di paesaggio che sulla Terra avevano
reso i terroni alquanto svagati e, diciamolo pure, pigri.
In questo senso, ossia come correttivo del carattere e del
costume, il trasloco su Saturno di intere popolazioni de-
presse, benché assai recente e anzi ancora in via di com-
pletamento, aveva dato risultati eccellenti, e all'Ufficio
Centrale del Primo Blocco già si sapeva, ad esempio, che
la produttività media dei terroni, in un clima freddo e
umido, e con visibilità limitata ai 5-7 metri, era aumen-
tata del 209 per cento, e continuava ad aumentare.
I milletrecentoquarantasette viaggiatori della Speranza
N. 5 erano dunque gli ultimi abitanti dell’Italia Meri-
dionale che lasciavano il Mezzogiorno ormai libero da
popolazione e ad essi l’Ufficio Statistico della Questione
aveva applicato le stesse regole e provvidenze applicate
ai 9 milioni circa di terroni che li avevano preceduti su
Saturno, e cioè ciascun viaggiatore, tenuto presente che
per l’intera durata del viaggio cibo e bevande sarebbero
stati forniti dal Comando dell’astronave, poteva portare
con sé cose, oggetti d’uso o animali per un peso corri-
spondente al proprio peso, essendo tuttavia consentito
che separati individui si unissero per formare un peso
complessivo, in modo che ad esempio due o più persone
potevano mettersi insieme per raggiungere un peso che
consentisse di portare un torello, o una vaccina, o un
cavallo.
Naturalmente anche qui c’erano i furbi, come dapper-
tutto, ma uno più furbo di Michelangelo Maiera, proprie-
tario del negozio di Generi Alimentari e Diversi di Orsi-
gliadi, sarebbe stato difficile trovarlo, almeno in quel
gruppo. Infatti egli aveva una famiglia composta da mo-
glie e sette figli, e negli ultimi mesi li aveva superali-
mentati con le vitamine dei polli, sicché ora tutti insieme
i nove componenti la famiglia pesavano la bellezza di
il quintali e 79 chili, ed egli aveva disposto che ognuno
di essi portasse soltanto un sacco col proprio peso di
sale da cucina; giacché gli avevano detto — ma chi mai
gliel’avesse detto era un mistero — che sul pianeta di
destinazione il sale scarseggiava e portandone un bel po’
si diventava rapidamente ricchi.
Povera Pamela Maiera! Un tempo era stata una fles-
suosa fanciulla dagli occhi neri come il carbone, che i
giovanotti, quando veniva dalla fontana con la brocca
sulla testa, si mangiavano a furibonde occhiate, tanto era
splendida e ben fatta, mentre ora era una cicciona bar-
collante sotto 96 chili di sale, e i suoi famosi occhi neri
nessuno poteva vederli dal momento che giacevano addi-
rittura sepolti nel grasso, ma si capiva che gli occhi sta-
vano in quel punto dove stavano giacché da li scende-
vano lacrime, dato che sulla povera Pamela gli psico-
farmaci timolettici avevano scarso effetto, trovandosi essa
col cuore sanguinante perché Agostino Gramuglia, ossia
il suo molto amato amoroso, l’aveva piantata: cicciona
com’era, non gli piaceva più.
Un tipaccio, davvero, questo Agostino Gramuglia! Stava
Ii poco più avanti nella lunga fila che entrava nel ven-
tre dell’astronave, magro da non dire e spavaldo, anzi
sfottente — mai una volta che si fosse girato indietro
verso Pamela — e sulle spalle, in luogo d’un sacco di sale,
portava la sua splendida fisarmonica a centosessanta bassi
c tripla tastiera. E a fianco gli camminava Serafino Par-
ghelia, che aveva undici anni ed era per cosi dire orfano,
nel senso che per uno sbaglio della macchina dei conti — se
ci è concesso dire che le macchine, naturalmente elettroni-
che, possono sbagliare — i suoi genitori e fratelli erano
stati spediti su Saturno otto anni prima, e lui, rimasto
solo sulla Terra, era stato allevato da una nonna di Zac-
canopoli, e in seguito, mortagli la nonna, che d’altra parte
aveva quasi cent’anni, s’era attaccato ad Agostino, e suo-
nava il tamburello quando Agostino andava per le feste
a suonare la Fisarmonica, e pure lui suonava la fisarmo—
nica quando Agostino gliela lasciava. Serafino, sconside-
rato al pari di Agostino, portava su Saturno, invece di
salami, galline o conigli, il suo cane Fraticchio, i suoi
gatti Aurora e Tramonto, e la gazza Bettina, la quale gli
stava appollaiata sulla testa ed era l’unico essere vivente
che, quando gli altoparlanti gridavano: —— La Statistica
ha sempre ragione! ——, si permetteva di dissentire: sbat-
tendo le ali, alzando il becco e gracchiando: —-— Gua!
Gua! Gua!

Giuseppe Berto -La fantarca - 1965

lunedì 26 settembre 2011

Verniciatura ecologica del legno: fondo per pittura - Ecological wood painting: bottom paint

Prima di dipingere su legno, per creare una patina omogenea che occluda i pori del legno e le piccole imperfezioni superficiali, occorre preparare il così detto "fondo".
Prepariamo il fondo con una mano, a pennello, di colla di guanti o Totin ( Cenni sulle colle organiche ), un etto di colla per litro d'acqua mescolata con un pò di gesso da pittore e biacca.
La miscela non deve essere vischiosa, ma consistente abbastanza da ricoprire il legno con una patina biancastra: durante l'operazione la colla, per mantenersi liquida, deve essere sempre calda.
Le fessure e le imperfezioni superficiali si stuccano con la colla suddetta: lasciata raffreddare sino allo stato gelatinoso e impastata col gesso da pittore.
Non puoi usare questo stucco per crepe vaste e fonde, tenderebbe a scrostarsi.
Se vi sono nodi che si muovono ( per dipingere sarebbe meglio non ve ne fossero
- ricorda che una tavola con molti nodi è quasi sicuramente destinata a imbarcarsi- ) bisogna farli rientrare leggermente e stuccare sia per evitare che affiorino dopo l'esecuzione del dipinto, sia per evitare secrezioni resinose che potrebbero macchiare il lavoro.
Il tempo di asciugatura del fondo dipende dal suo spessore e dalle condizioni ambientali, in genere può oscillare fra le 24 e le 48 ore: una volta asciutto, se si necessita di una superficie piana e liscia, possiamo levigare con carta vetrata fine.
Fatto ciò si dà una mano, a pennello, di latte su tutta la superficie: dopo 24 ore circa il legno è pronto per essere dipinto.

Se il legno è vecchio puliscilo prima con acqua.



Before painting on wood, to create a homogeneous coating that clogs the wood pores and small surface imperfections,  you must prepare the so-called "bottom".

We prepare the bottom with one hand, brush, glue or gloves Totin , an ounce of glue for liter of water mixed with a bit of chalk and white lead of  painter.

The mixture should not be sticky, but large enough to cover the wood with a whitish  coat: the glue during the operation, in order to remain liquid, must always be hot.

The surface cracks and imperfections are plastered with glue above: left to cool until became gel, then mix with chalk of painter.

You can not use this filler for large cracks and deep holes, would tend to crack.

If there are nodes that move (it would be better not to paint over woods with many nodes

- Points out that a table with many nodes is almost certainly destined to move-) should be  positioned back slightly to prevent from breaking the  paint after the execution of the painting, both to avoid resinous secretions which can stain the job.

The drying time of the fund depends on its thickness and environmental conditions, typically can range between 24 and 48 hours, once dry, if you need a flat, level surface, we smooth with fine sandpaper.

 Gives a hand to brush, across all the surface, of milk: about after 24 hours  the wood is ready to be painted.

If you paint on an old wood you must clean it before this preparation.

domenica 25 settembre 2011

Come coltivare lo zenzero (ginger) in casa


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Lo zenzero è facile da coltivare in appartamento e non necessita di cure assidue; con pochi accorgimenti potrai produrre rizomi (tuberi) edibili dalle proprietà assai benefiche.
Puoi cominciare piantando un tubero (fresco), fornito da un coltivatore o acquistato in negozio. Assicurati che il rizoma sia fresco e che abbia piccole gemme (germogli di crescita) a forma di corno: se hai acquistato il bulbo in negozio sarebbe meglio lasciarlo nell'acqua tutta la notte prima
dell' invasamento, potrebbe essere stato trattato con un ritardante delle crescita.






Il terreno deve essere di buona qualità, deve essere ricco abbastanza da alimentare la pianta, deve trattenere l'umidità in modo che la pianta non secchi ma, allo stesso tempo, deve essere in grado di drenare liberamente per non far marcire tubero e radici.
Un terreno composto al 50% da un buon compost e da un terreno sabbioso (o drenante) è l'ideale: il compost fornisce il nutrimento e trattiene l'umidità, mentre il terreno sabbioso assicura un ottimo drenaggio.

Il periodo migliore del trapianto in vaso è il tardo inverno/inizio primavera: scegli una posizione luminosa ma dove non batte il sole e protetta dal vento.
Se il rizoma ha più germogli di crescita puoi anche tagliarlo in più pezzi, ognuno con almeno una coppia di gemme, e ricavare così più piante da un unico tubero.
Pianta il ginger (zenzero) a circa 10 cm di profondità, con i germogli di crescita verso l'alto.

La pianta dello zenzero non occupa grande spazio, ogni rizoma produce poco fogliame che cresce e si infoltisce ,a ciuffo, molto lentamente, crescendo in altezza al massimo di circa un metro. Un vaso di 35/40 cm di diametro può ospitare fino a tre piante, debitamente distanziate di 15/20 cm.

Il ginger necessita di umidità: il terreno non deve essere mai asciutto, ma neanche zuppo, altrimenti il bulbo e le radici della pianta marciscono. Se l'aria del tuo ambiente domestico è troppo secca puoi usare un comune spruzzino/vaporizzatore per idratare la pianta. Potresti anche pensare di umidificare correttamente, in modo naturale, l'aria domestica perché, i tuoi polmoni, così come le piante seccano nell' aria secca.

In tarda estate, quando le temperature cominciano ad abbassarsi, riduci l'acqua e lascia pure seccare il terreno: ciò incoraggia il ginger a produrre rizoma.
Quando sono seccate tutte le foglie il ginger è pronto per la raccolta.
Scegli alcuni pezzi raccolti da ripiantare.
I rizomi re-interrati o lasciati nel terreno non richiedono acqua né attenzione sino all'innalzarsi delle temperature.
Se il terreno di crescita della pianta è sufficientemente ricco, la pianta non ha bisogno d'altro (ogni anno puoi arricchire il terreno con un buon compost).


Lo zenzero ama luoghi ombreggiati, sole filtrato, umidità, calore e terreno ricco. ( cosa ti puoi aspettare da una pianta tropicale? )

Lo zenzero non tollera freddo, sole diretto, vento forte e terreni secchi o pregni d'acqua.

venerdì 23 settembre 2011

Enneagramma Vitruviano

Fonte immagini: Wikipedia

lunedì 19 settembre 2011

Gli usa armeranno Taiwan indispettendo la Cina - The USA will provide weapons to Taiwan angering China

Il resvelatrolo in combinazione con la vitamina D rafforza il metabolismo e previene l'obesità - Resveratrol and vitamin D synergistically team to boost metabolism and prevent obesity

  L'assunzione quotidiana di resvelatrolo (dai 25 ai 50 milligrammi, a seconda del caso), sostanza presente nell'uva e nel vino, contribuisce in legame con la vitamina D a tonificare il metabolismo e previene la perdita ossea e l'obesità.



by John Phillip

(NaturalNews) Resveratrol has been on the nutritional radar of researchers because of its proven ability to mimic some of the life-extending characteristics provided by calorie restriction as seen in animals and humans alike. Scientists publishing in the journal Molecular Nutrition and Food Research draw a solid link between resveratrol, vitamin D and other phytonutrients as agents that may lend a helping hand in the life-threatening battle against overweight and obesity.

Researchers document the newly discovered effect of the nature-derived nutrient on lipid metabolism, and they demonstrate that supplementation along with the sunshine vitamin and quercetin synergistically decreases the formation of new fat cells in the body. This finding is significant because it may provide a critical metabolic aid to children and adults that suffer the health-damaging effects of obesity every day. Further evidence exists to hail the trio in the genesis of osteoblasts in bone marrow that may offer a new therapy for osteoporosis that affects the mobility of millions of aging adults.

Scientists studying metabolism in aging adults have found that stem cells differentiate in favor of adipocytes (fat cells) and to the exclusion of osteoblasts (cells necessary for the formation of new bone). This means that as we age, our body has evolved to store fat as an aid to our survival. As metabolism slows, we continue to eat the same number of calories that helps to fill the newly acquired adipocytes. While building and maintaining bone structure may sound like a good idea to us, it is not pre-programmed into our genetic matrix.

Development of new fat cells has evolved as a protective mechanism, although the vast majority of older adults really don't need this genetic advantage. Researchers found that supplemented resveratrol, vitamin D and quercetin work together to regulate our genes and down regulate the production of fat cells while boosting the production of osteoblasts. Naturally it is important to practice caloric restriction as we age. Many aging adults will be able to utilize this phytonutrient trio to prevent excess weight gain and the debilitating effects of osteoporosis.

In addition to the well documented anti-cancer and longevity benefits previously ascribed to supplemented resveratrol, health-minded individuals will want to include resveratrol and other phytonutrients as an aid in the fight against abdominal fat accumulation. Researchers concluded: "It should be noted that combining resveratrol with other phytochemicals may provide an extraordinary potential for preventing obesity and osteoporosis. These phytochemical synergies may make possible novel safe, potent and efficacious therapies." Be sure to include resveratrol (25 to 50 mg per day) in your dietary arsenal to assist weight loss and boost metabolism and to prevent bone loss.

Thousands March On Wall Street - La marcia su Wall Street

sabato 17 settembre 2011

Satira cinese


Cos'e' l'aumento dello spread e come impatta sulla mia vita quotidiana?


venerdì 16 settembre 2011

Jamendo.com: musica gratis - free music

Una mela al giorno toglie l'ictus di torno - An apple or pear a day may keep strokes away

 Il consumo giornaliero di mele e pere può evitare l'insorgenza di ictus. Questa è la conclusione alla quale è giunto uno studio olandese durato dieci anni e condotto su più di 20.000 persone.

Mentre i primi studi avevano già dimostrato il legame tra alto consumo di vegetali e frutta e basso rischio di ictus, quest'ultimo si è incentrato nella disamina di frutta e vegetali secondo il colore di appartenenza. Il colore della parte edibile di frutta e vegetali riflette la presenza di fitochimici benefici come i carotenoidi e i flavanoidi.

Frutta e vegetali sono stati classificati in quattro categorie cromatiche:

Verde, incluso verdure a foglia scura, cavolo cappuccio e lattuga

Giallo/arancio, principalmente composta da agrumi

Rosso/porpora, che comprende la maggior parte dei vegetali rossi

Bianco, composta per il 55% da mele e pere

Si è riscontrato che per ogni 25 grammi di frutta e verdura "bianca" consumata in più giornalmente il rischio di ictus scende di circa il 9%.

Naturalmente, il consumo quotidiano di frutta e verdura degli altri gruppi cromatici previene l'insorgenza di altri disturbi cronici: per questo motivo è fondamentale mangiare molta frutta e verdura ogni giorno.

La mela e la pera hanno alto concentrato di fibre ed un flavanoide chiamato quercetina.

Altri cibi "bianchi" che sono stati consumati durante lo studio: banane, cavolfiore, cicoria e cetriolo.




giovedì 15 settembre 2011

martedì 13 settembre 2011

martedì 6 settembre 2011

'Micidiali '90: 1991 la prima guerra del golfo

"La giustizia è soltanto una merce, che sta tutta esposta lì in piazza
e il cavaliere che giudica dà la ragione a chi compera"
-Petronio Arbitro ( 1° secolo d.c. )-

Tonnellate di morte
solcano l'aria

piovono sui deboli
sugli oppressi

 Sguardi
 incollati su schermi piatti
assistono alla novela senza fine

Ancora una volta
l' uomo indossa il saio e la falce
ancora una volta, ognuno di noi
è una di quelle bombe
ancora una volta
l'inferno siamo noi

Non c'è scampo all'Impero
il piombo s'incrosta sui cuori

Ma tu
che ti senti così sicuro
lontano
dal sangue che si sta versando
non senti l'alito fetido?

Il rantolo dell'Impero

La tv tace
bocca serrata da tempo
oracolo dell' Impero
la tv tace
la stampa tace

affoghiamo nel silenzio

Aggirarsi
lungo i profili dei crateri bui
la città ora è paesaggio lunare

"E' stato bellissimo"
dice l'aviere
"Sembrava una notte di fuochi artificiali"

chi per me
abbi pietà di voi


Chissà ora quanti gladiatori 
vestono la causa panaraba
seminando il terrore
alimentando divisioni
fomentando l'odio per il diverso


L'ho visto
la mia bomba
ha maciullato decine di uomini
tutto schizza via
brandelli di carne
occhi spappolati
la terra beve sangue



1991
anno battezzato nel sangue

l'Impero colpisce ancora





domenica 4 settembre 2011

Il fallimento della filosofia

E' purtroppo vero che,da venticinque secoli che esistono, le scienze politiche e morali non hanno fatto nulla per il benessere dell'umanità; esse sono servite solamente ad aumentare la malizia umana, in ragione del perfezionamento delle scienze riformatrici; esse non sono riuscite che a perpetuare l'indigenza e la perfidia, e a produrre gli stessi flagelli sotto forme diverse.
[...]
Io lo ripeto: è al caso e non alle scienze politiche e morali che noi dobbiamo i nostri lenti progressi nello spirito sociale; ma ogni scoperta dovuta al caso costa secoli di tentativi burrascosi.
Il cammino delle nostre società è paragonabile a quello dell' Ai (Bradypus tridactylus), di cui ogni passo è segnato da un gemito: come lui, la civiltà si avanza con una lentezza inconcepibile, attraverso i tormenti politici; ad ogni generazione essa prova nuovi sistemi, che non servono, come i patiboli, che a macchiare di sangue i popoli che li adoperano.
Nazioni sfortunate, voi siete prossime alla grande metamorfosi che sembrava annunciarsi con un turbamento universale. E' veramente oggi che il presente è gravido dell'avvenire e l'eccesso delle sofferenze deve portare la crisi della salute.
A vedere la continuità e l'enormità delle scosse politiche, si direbbe che la natura si sforzi per scuotere un peso che l'opprime: le guerre e le rivoluzioni abbracciano incessantemente tutti i punti della terra, le tempeste appena sedate rinascono dalle loro ceneri, come le teste dell'idra si moltiplicavano cadendo sotto i colpi di Ercole, la pace non è più che una chimera, un sogno di pochi istanti, l'industria è divenuta il supplizio dei popoli da che un isola di pirati intercetta le comunicazioni, scoraggia le culture dei due continenti e trasforma le loro officine in vivai di mendicanti. L'ambizione coloniale ha fatto nascere un nuovo vulcano: l' implacabile furore dei negri cambierebbe ben presto l'America in un vasto ossario, e vendicherebbe col supplizio dei conquistatori le razze indigene, che essi hanno annientato. Lo spirito mercantile ha aperto nuove strade al delitto, ad ogni guerra esso estende le stragi ai due emisferi e porta fino al centro delle terre selvagge gli scandali della cupidigia civile; le nostre navi non percorrono il mondo intero che per associare i barbari e i selvaggi ai nostri vizi e ai nostri furori.
Si, la civiltà diventa pù terribile nell'imminenza della sua caduta; la terra non offre più che uno spaventoso caos politico...


Charles Fourier (1772-1837)

L’antico DNA rivela i segreti della storia umana

Per un campo che si basa su dei fossili rimasti indisturbati per decine di migliaia di anni, la genomica degli antichi esseri umani si muove a una velocità pazzesca.
Appena un anno dopo la pubblicazione dei genomi di Neandertal e di una popolazione umana estinta in Siberia, gli scienziati stanno facendo la gara a chi risponde alle domande sull’evoluzione e la storia umana, che sarebbero state incomprensibili fino a pochi anni fa.
I mesi passati hanno visto una serie di scoperte: dai dettagli su quando Neandertal e Sapiens si sono incrociati, ai geni che combattono le malattie che noi oggi abbiamo grazie tali ibridazioni.

Continua su "Il Fatto Storico"

sabato 3 settembre 2011

Uno studio finlandese conferma che il vaccino contro l'influenza suina ha causato svariati casi di narcolessia fra i minori

La narcolessia è un disordine del sistema nervoso che è causa di eccessiva sonnolenza, crisi di sonno incontrollato e, spesso, di dolorose allucinazioni e paralizzanti crolli fisici chiamati cataplessia.
Oltre ai finlandesi, hanno studiato il fenomeno anche gruppi francesi, svedesi e norvegesi: proprio per questo l'Agenzia Europea per i Medicinali raccomanda l'uso di vaccini tipo  Pandemrix e Arepanrix  esclusivamente per i maggiori di anni 20 e solo se i normali vaccini antinfluenzali sono indisponibili.

Swine flu vaccine linked to narcolepsy: Finnish study


In attesa dell'autunno e di nuove strane influenze (sembra che ogni hanno il virus sia ingegnerizzato diversamente; l'influenza suina 2011 è composta da geni del virus del 2009 mescolati a geni di altre forme di infezioni che affliggono i maiali allevati industrialmente da un decennio a questa parte)

CDC: 2 children sickened by novel swine flu strain

  ricordiamo che un corretto stile di vita e l'assunzione di vitamina D per molti studi clinici risultano più efficaci della vaccinazione antinfluenzale

giovedì 1 settembre 2011

La vera ricchezza è la Bio-diversità



Loretta Napoleoni

Il consumo moderato di cioccolato fondente amaro riduce i rischi di problemi cardiaci

I consumatori di cioccolato fondente amaro avrebbero il 37% di probabilità in meno di rischi legati a problemi cardiaci.

Eating chocolate cuts risk of heart disease

Dark chocolate is brimming with antioxidants and heart-healthy properties, research finds